ROMA «Le indiscrezioni secondo cui la Lega Nord avrebbe chiesto di stralciare la norma sul 'Salva Roma’ dal dl Crescita, nonché i dubbi espressi nei giorni scorsi da Matteo Salvini, potrebbero confermare la vocazione antiromana e antimeridionale del Carroccio. Di fronte alle rassicuranti dichiarazioni televisive sulle trasformazioni in un partito nazionale, l'ostinazione con la quale si considererebbe la Capitale alla stregua di un qualunque comune è tarda a morire». È quanto dichiara Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi. «Tutte le statistiche emanate da qualunque istituto scientifico dimostrano che per complessità, competenze, estensione territoriale, per contenere uno Stato nello Stato ed essere Capitale del Mezzogiorno e del Mediterraneo, Roma dovrebbe ricevere immediatamente poteri speciali, beni e risorse in misura assai maggiore rispetto alle mance elargite da 150 anni a questa parte». «Se Salvini invece di studiare questi dati inoppugnabili si limitasse alla sola verifica degli stanziamenti dello Stato Francese per Parigi, del Regno Unito per Londra, della Germania per Berlino si renderebbe conto che quanto previsto dal 'Salva Romà è semplicemente un'elemosina. Se le cose stessero così per Salvini Roma non è Capitale d'Italia, ma era e resta ladrona, come la definivano Bossi e lui prima del presunto ravvedimento», conclude Rampelli.
Ultimo aggiornamento: 14:48
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