È ancora caos nel M5s. Dopo il braccio di ferro tra il leader del Movimento Giuseppe Conte e il ministro Luigi Di Maio, è stato Beppe Grillo a entrare a gamba tesa nello scontro.
Di Maio: diventiamo partito dell'odio
Dopo Grillo sono arrivate anche le parole di Di Maio a Castellamare: «Mi sono permesso semplicemente di porre dei temi per aprire un dibattito su questioni come la Nato, la guerra in Ucraina, la transizione ecologica e ho ricevuto insulti personali come quello che ho visto sui giornali stamattina. Temo che M5s rischi di diventare la forza politica dell'odio, una forza politica che nello statuto ha il rispetto della persona. Credo che dobbiamo parlare dei temi, il nostro elettorato è disorientato perché quando si pongono dei temi ci sono attacchi personali e questo non è accettabile».
La settimana clou
Si prospetta una settimana infuocata quindi per il Movimento 5 Stelle. Non solo la risoluzione sull'Ucraina del 21 giugno. È in programma un'assemblea congiunta dei parlamentari per mercoledì 22. E il giorno dopo, giovedì, è atteso a Roma il garante Beppe Grillo, che proprio oggi è tornato a far sentire la sua voce blindando, ancora una volta, la regola del doppio mandato.