Green pass, Grillo alleato della destra: «I tamponi siano gratis». Il no di Orlando: un errore

La «proposta di pacificazione» del fondatore del M5S: lo Stato dovrebbe stanziare 1 miliardo

Mercoledì 13 Ottobre 2021 di Barbara Acquaviti
Green pass, Grillo alleato della destra: «I tamponi siano gratis». Il no di Orlando: un errore

Beppe Grillo la definisce una offerta di «pacificazione». L’effetto che fa, però, al momento è proprio l’opposto. Il garante del M5s rilancia la proposta che sia lo Stato a pagare i tamponi ai lavoratori che non hanno voluto vaccinarsi e che dal 15 ottobre saranno obbligati a esibire il certificato verde.

E determina così un’ulteriore spaccatura nel mondo politico, istituzionale e nell’opinione pubblica ancora turbata dagli assalti dei No pass di sabato scorso.

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LA DIVISIONE
Come dall’inizio di questa vicenda, peraltro, la divisione tra chi sta da una parte e chi dall’altra non risponde a un criterio destra-sinistra o maggioranza-opposizione. Come Grillo la pensano Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Inoltre, sin dalle interlocuzioni con il governo avvenute quest’estate, anche i sindacati hanno avanzato la stessa richiesta. Qualche giorno fa, poi, sono stati i governatori della Lega, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga - nessuno dei due considerato vicino a posizioni No vax - a sollevare il problema e a chiedere l’allungamento della durata dei test rapidi da 48 a 72 ore come al momento previsto soltanto per i molecolari. Contro questa concessione agli anti vaccino c’è prima di tutto il Pd, con il ministro del Lavoro Andrea Orlando, ma anche Italia viva, Leu, Coraggio Italia e Forza Italia. E qualche voce si leva persino dalle stesse fila dei pentastellati.

Beppe Grillo, va detto, non si limita semplicemente ad avanzare la richiesta al governo, ma si arma di cifre e anche di una precisa proposta operativa. «I lavoratori senza vaccino potrebbero essere 3-3,5 milioni, su 23 milioni di lavoratori, il 13%-15% circa. Se lo Stato decidesse, come auspicabile, di pagare i tamponi per entrare in azienda, per questi lavoratori servirebbe circa 1 miliardo di euro fino a dicembre 2021». Il meccanismo sarebbe più o meno questo: grazie a un incrocio di dati tra Sogei e Inps si potrebbe identificare la platea, all’azienda toccherebbe anticipare dei soldi che poi l’istituto di previdenza pagherebbe in conguaglio come accade per la Cig.

 

La proposta viene considerata però irricevibile dal ministro dem Orlando il quale ricorda, peraltro, che il governo ha già previsto una calmierazione dei prezzi per i test in farmacia. «Far diventare il tampone gratuito significa dire sostanzialmente che chi si è vaccinato ha sbagliato. Io penso invece che noi dobbiamo dire che chi va a lavorare, e ancora non è convinto, può avere in qualche modo un trattamento parzialmente diverso da chi non deve andare a lavorare».

All’opposto, Matteo Salvini approfitta dell’uscita del garante M5s per rilanciare la sua richiesta di allungare la durata del test rapido. «Ho visto Grillo chiedere l’estensione della validità dei tamponi e di offrirli gratuitamente: meglio tardi che mai».

Sintonia assoluta con Giorgia Meloni, secondo cui «il minimo che devi fare è il tampone a 72 ore, gratuito, piuttosto che l’obbligo malcelato» al vaccino «tramite il green pass», altrimenti «poi è chiaro che la gente si arrabbia e si arrabbia senza essere fascista».

Parole lontanissme da quelle del capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini. «L’obiettivo resta quello di convincere gli indecisi, e la richiesta di garantire i tamponi gratuiti a spese dello Stato va nella direzione opposta, oltre a essere incompatibile dal punto di vista logistico e molto costosa finanziariamente».

IL DISSENSO
Un po’ a sorpresa a mostrare disappunto verso la proposta del fondatore M5s è anche il pentastellato Carlo Sibilia, attuale sottosegretario all’Interno, passato ormai stabilmente dal complottismo al governismo. «Ammesso e non concesso che ci sia 1 miliardo a disposizione, userei queste risorse per aiutare le famiglie che hanno avuto decessi a causa della pandemia. Va bene che si arrivi a prezzi calmierati per i tamponi, ma i vaccini sono gratuiti. Chi oggi non ha il green pass è un No vax».
 

Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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