Green pass, Nardella: «Serve rigore con i comunali No vax. I dubbiosi? Li chiamiamo uno ad uno»

Domenica 12 Settembre 2021 di Barbara Acquaviti
Green pass, Nardella: «Serve rigore con i comunali No vax. I dubbiosi? Li chiamiamo uno ad uno»

La sua speranza, anzi la sua convinzione, è che i dipendenti del Comune di Firenze «accoglieranno bene» l'obbligo del Green pass.

D'altra parte, Dario Nardella ha sempre auspicato che si arrivasse a questa soluzione. E ora che il governo si accinge ad adottarla, assicura che qualsiasi problema si dovesse creare sarà affrontato «con rigore».

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Uno dei temi è quello dei controlli all'ingresso. Come vi state organizzando? Chi se ne occuperà?
«Fin dall'anno scorso agli ingressi delle sedi comunali abbiamo installato sistemi tecnologici - tablet e software - per la misurazione della temperatura e la verifica del corretto posizionamento della mascherina e in caso di temperatura superiore a quella consentita il sistema invia un alert alla portineria della sede. Ritengo che la verifica del possesso del Green pass possa essere semplicemente fatta adottando lo stesso sistema: ovvero utilizzando una App installata su tablet. Se invece ci consentiranno di accedere alla banca dati del Green pass, come dovrebbe avvenire per la scuola, ovviamente in forma riservata e senza l'archiviazione dei dati, potremmo velocizzare i controlli. Siamo anche noi in attesa della piattaforma del ministero dell'Istruzione che dovrebbe andare a regime il 13 per i servizi scolastici statali e tramite Anci abbiamo richiesto che sia estesa ai servizi dell'infanzia comunali».


C'è il rischio che si creino situazioni difficili da gestire, per esempio che qualcuno protesti per essere stato respinto. Come vanno affrontate?
«Queste situazioni, se si creeranno, andranno affrontate con rigore perché se ci sono delle regole vanno rispettate. In linea di principio ci muoveremo come per la scuola, dove con oltre 800 dipendenti, grazie a comunicazione, persuasione e organizzazione abbiamo avuto solo una criticità. Affronteremo il tema dei 3.800 dipendenti del Comune allo stesso modo».

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Nella scuola, i professori senza Green pass rischiano anche la sospensione dello stipendio ma possono comunque essere sostituiti da supplenti. Avete un piano B anche per gli uffici comunali?
«Per la scuola, e mi riferisco agli asili nido che sono gli unici ad aver ripreso le attività, abbiamo avuto soltanto 12 persone non in regola e ad oggi c'è solo un sospeso. Il piano B, semmai ce ne fosse bisogno, va costruito col governo, non possiamo andare in ordine sparso».

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È già accaduto nel caso di alcune scuole che i professori senza Green pass presentassero a proprio favore dei certificati medici. Andranno rafforzate eventualmente anche le visite di controllo?
«A Firenze sono stati registrati pochissimi casi di personale che ha presentato il certificato medico. Il rilascio delle certificazioni rientra nelle responsabilità e nelle valutazioni dei medici di famiglia e i controlli vengono svolti in modo accurato».


Esistono i no vax convinti e poi i cosiddetti indecisi. Lei ritiene che l'obbligo del Green pass sia la strada giusta per convincerli a vaccinarsi o che come sostengono alcuni l'idea del controllo possa spaventare?
«Rigore con i no vax e disponibilità al confronto con gli scettici. Nel Comune di Firenze abbiamo avuto una sola no vax convinta, tuttavia con gli incerti occorre essere persuasivi con il supporto di medici e scienziati. Proprio in queste ore, sto lavorando con i miei assessori per contattare riservatamente, uno ad uno, una serie di cittadini e dipendenti comunali scettici con i quali io stesso in prima persona aprirò un dialogo».
 

Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 11:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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