Governo Meloni, i tempi: il 13 prima riunione del Parlamento, esecutivo entro il 25 ottobre (salvo imprevisti)

Serviranno almeno due giorni per eleggere i presidenti delle camere, poi i tempi dipenderanno dalle trattative con gli alleati sui ministri

Lunedì 10 Ottobre 2022 di Fausto Caruso
Governo Meloni, i tempi: il 13 prima riunione del Parlamento, esecutivo entro il 25 ottobre (salvo imprevisti)

Sorrisi e foto ufficiali per i 600 parlamentari della XIX legislatura. I neo eletti vengono accolti oggi a Palazzo Madama e a Montecitorio, dopo che, complici pluricandidature ed effetto flipper, gli ultimi nomi si sono saputi soltanto sabato sera. Il primo giorno di scuola è fissato per il 13 ottobre. La campanella suonerà alle 10 alla Camera e alle 10:30 in Senato. Subito dopo comincerà il conto alla rovescia per la formazione del nuovo governo, con Giorgia Meloni che di nuovo ieri ha parlato della necessità di fare presto per le «troppe scadenze importanti» che il paese ha di fronte, ma dovrà giostrarsi tra i tempi dettati dalla Costituzione e quelli imposti dalle difficili trattative con gli alleati.

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L'elezione dei presidenti delle Camere e i grupi parlamentari

Giovedì 13 ottobre il primo punto all'ordine del giorno delle nuove camere sarà l'elezione di rispettivi presidenti. Per la Camera alle prime tre votazioni serve la maggioranza dei due terzi (dei componenti al primo scrutinio, dei votanti al secondo e al terzo), dalla quarta è sufficiente la maggioranza assoluta, che è ampiamente in possesso del centrodestra. Al Senato serve la maggioranza assoluta dei votanti al primo scrutinio, poi quella di presenti e se al terzo scrutinio nessuno è stato eletto si va al ballottaggio tra i due più votati. Ci sono dunque le premesse perché i successori di Roberto Fico ed Elisabetta Casellati vengano eletti in tempi brevi, si auspica entro la mattinata di venerdì 15. Quello che potrebbe allungare i tempi sarebbe arrivare alle prime votazioni senza che la maggioranza abbia un accordo sui nomi e in questo senso si avverte ancora qualche scricchiolio: al senato Meloni vorrebbe il fedelissimo Ignazio La Russa, mentre la Lega spinge per Roberto Calderoli, braccio di ferro che di riflesso potrebbe impattare anche sulla scelta del presidente della Camera.

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Il nuovo governo: tra tempi tecnici e trattive

Una volta eletti i presidenti, si procederà alla formazione dei gruppi parlamentari e all'elezione dei rispettivi capigruppo, passaggio che in media richiede un paio di giorni e quindi, andando tutto liscio, dovrebbe concludersi entro domenica 16 o al massimo entro la mattinata del lunedì successivo. Martedì 18 ottobre, al più tardi, prenderanno dunque il via le consultazioni del Presidente della Repubblica con i partiti. Consultazioni che dovrebbero essere brevi, due giorni al massimo, vista la chiarissima maggioranza uscita dalle urne. «Per i tempi del nuovo governo chiedete a Mattarella», aveva dichiarato Giorgia Meloni qualche giorno fa, ma anche qui lo scoglio è molto più politico che istituzionale. Tra il 20 e il 21 ottobre, mentre Draghi sarà a Bruxelles per il suo ultimo Consiglio Europeo, la leader di Fratelli d'Italia potrebbe ricevere l'incarico dal Capo dello Stato, ma i tempi successivi saranno dettati da una variabile fondamentale: aver risolto o meno dubbi e divergenze con Salvini e Berlusconi sulla lista dei ministri. Se l'ipotesi di affrettare i tempi per permettere a Meloni di andare a Bruxelles al posto di Draghi è stata accantonata proprio per avere modo di sciogliere al meglio tutti i nodi, il nuovo governo dovrà comunque affrontare subito il caro bollette e mettersi al lavoro sulla manovra economica da varare entro fine anno: Mattarella non ammette ritardi. Il nodo Viminale con in leghisti pare in via di risoluzione, mentre Forza Italia continua a spingere per Licia Ronzulli alla Sanità, casella in cui Meloni vorrebbe invece un tecnico. Ammesso che nei prossimi dieci giorni si trovi la quadra, sono plausibili le tempistiche prospettate ieri dal deputato di FdI Raffaele Fitto: un giuramento nelle mani del Capo dello Stato il 23 ottobre e un governo con la fiducia delle camere nel pieno delle sue funzioni il 25.

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Sarebbero passati così 30 giorni esatti dalle elezioni, un numero che, nonostante la vittoria schiacciante, non sarebbe un record.

Secondo un'analisi di Youtrend per formare un nuovo esecutivo in Italia occorrono in media 46 giorni: il più rapido della storia fu il quarto governo Berlusconi, che nel 2008 passò dalle urne a Palazzo Chigi in soli 24 giorni. Record negativo invece nel 2018 per il governo giallo-verde a cui ne servirono addirittura 89.

Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 15:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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