Governo Meloni, 24 ministri: «Esecutivo di alto profilo». Oggi giuramento, domani il Cdm. Fiducia martedì

La leader FdI riceve l’incarico e vara subito la squadra. Tajani (Esteri) e Salvini (Infrastrutture) vice di Giorgia. Giustizia e Interno ai tecnici Nordio e Piantedosi

Sabato 22 Ottobre 2022 di Mario Ajello
Governo Meloni, 24 ministri: «Esecutivo di alto profilo». Oggi giuramento, domani il Cdm. Fiducia martedì

Una giornata a suo modo storica. La prima donna premier, e di destra, e la prima volta che una erede di una tradizione politica che non ha mai avuto la presidenza del consiglio la raggiunge.

E in questa solennità del momento, e assoluta novità nella vicenda italiana, c’è la celerità - dettata dalle circostanze, ovvero dai problemi economici e sociali da risolvere con urgenza e infatti il primo cdm lunedì sarà sul caro bollette - con cui si è svolto questo passaggio.

Ministri governo Meloni: Salvini alle Infrastrutture, Tajani agli Esteri, Nordio alla Giustizia, Giorgetti all'Economia. La lista completa

«Vi ringrazio - ha detto il presidente Mattarella ai giornalisti - per l’attenzione con cui avete seguito i lavori per la formazione del nuovo governo. Questa volta il tempo è stato breve, non è passato nemmeno un mese dalla data delle elezioni e questo è stato possibile per la chiarezza dell’esito elettorale».

 

I TEMPI
Di solito, così è stato calcolato, in media occorrono 47 giorni in Italia per fare un nuovo governo. Stavolta, tutto subito e tutto ora. E sembra un buon segno, a riprova che la gravità del momento viene avvertita da chi sovrintende alle sorti della Repubblica. «È stato necessario procedere velocemente - ha incalzato Mattarella - anche in considerazione delle condizioni interne ed internazionali che esigono un governo nella pienezza dei suoi compiti». L’accettazione senza riserva dell’incarico di premier, da parte di Meloni, rientra in questo senso dell’urgenza avvertito dalle istituzioni. E ancora il Capo dello Stato: «Il governo uscente, nei tre mesi esatti dalla data di scioglimento anticipato delle Camere, ha fatto fronte alle esigenze di guida del Paese, concludendo la sua attività con il Consiglio europeo di ieri e di stamani. Lo ringrazio ancora una volta. E rivolgo con lo stesso spirito di collaborazione gli auguri di buon lavoro al nuovo governo che da domani mattina, con il giuramento, inizierà a svolgere i suoi compiti». Stamattina dunque il giuramento dei 24 ministri (11 erano nell’ultimo esecutivo Berlusconi). Domani la cerimonia del passaggio della campanella tra Draghi e Meloni e il primo Cdm. E per una volta - chi non ricorda quando Letta passò la campanella cioè lo scettro di Palazzo Chigi a Renzi senza guardarlo e pieno di risentimento mai superato? - la continuità tra un esecutivo e l’altro, almeno in materia di politica economica e estera, ed è quasi tutto, sarà rispettata.

 


LE CONSULTAZIONI
Undici minuti è durata la consultazione di Mattarella con Meloni, Salvini e Berlusconi. Il Capo dello Stato li ha accolti così nello studio alla Vetrata: «Devo farvi solo due domande. La prima: avete i numeri per una maggioranza? Mi do la risposta da solo, visto che siete venuti da me tutti insieme, e la somma dei vostri consensi parlamentari fanno una maggioranza». La seconda domanda è sulla premiership: chi a Palazzo Chigi? Meloni parla per prima anticipando la risposta degli altri, e poi Salvini e Berlusconi: «Meloni», «Meloni». Il tutto è durato pochissimo. Molto più lungo il colloquio pomeridiano Mattarella-Meloni, quello in cui la premier incaricata ha presentato la lista dei ministri al Capo dello Stato e poi è andata via dal Colle non più con la 500 bianca personale con cui era arrivata lassù sul Colle ma con la berlina grigia che le è stata messa a disposizione da Palazzo Chigi. Potrebbe bastare il cambio dell’auto per sintetizzare, con semplicità, ciò che è accaduto ieri e l’importanza di questo passaggio nella vicenda della Repubblica.

LA GIORNATA
Ma ovviamente c’è molto di più. C’è Berlusconi, il quale mentre lui e la sua delegazione insieme alle altre (Lupi è con i suoi e anche Meloni e così Salvini) aspettano di essere ricevuti da Mattarella, si fa fotografare su una poltrona che sembra un ex trono e dice a Meloni a sua volta in attesa: «Perché non ci vediamo oggi pomeriggio un attimo, così limiamo la lista dei ministri?». E lei, cortesemente, fa cadere la proposta intuendo che «limare» avrebbe significato scombussolare tutto. E comunque, dopo il breve colloquio con Mattarella, Meloni - in divisa tailleur pantaloni blu molto istituzionale e capelli legati ma poi nel ritorno pomeridiano li scioglierà - esce dallo studio presidenziale e dice circondata da Belusconi sulla destra e Salvini sulla sinistra più i capigruppo e Tajani: «La coalizione ha dato indicazione unanime alla sottoscritta». A fare il primo governo di una donna e il primo governo della destra, più destra-centro che centro-destra, guidato da una donna. 


IL VIAVAI
La salita e la discesa dal Colle. La risalita per presentare la lista dei ministri e poi, come da prassi, l’incontro della premier in attesa di giuramento e di fiducia con i presidenti delle Camere. E intanto Meloni annuncia sui social: «Ho accettato, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’incarico per formare il nuovo governo e ho presentato la lista dei ministri. Un esecutivo di alto profilo che lavorerà spedito per rispondere alle urgenze della Nazione e dei cittadini».  La solennità del momento lei la sente assai. E non solo lei. Così come la gravità della sfida a Meloni non sfugge: «Spero di essere all’altezza e credo di farcela», dice ai suoi in una giornata in cui - dopo la sveglia nella sua casa di Mostacciano - ha fatto la spola tra Quirinale, sesto piano di Montecitorio dove dal suo studio ha avvertito i ministri che sarebbero diventati ministri, ancora Colle, quindi Camera da Fontana, Senato da La Russa e poi casa dalla figlia Ginevra e speranza di dormire. «Ma questo impegno mi toglie il sonno». E c’è da comprenderla.

 

Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 17:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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