Meloni, domani primo cdm "operativo": priorità ai dossier economici (bollette e benzina), il nodo Salvini

Il Consiglio dovrà anche chiudere la partita dei sottosegretari stando attenti a non scontentare gli alleati

Domenica 30 Ottobre 2022 di Fausto Caruso
Meloni, domani primo cdm "operativo": priorità ai dossier economici (bollette e benzina), il nodo Salvini

Sarà colmo di dossier il tavolo del Consiglio dei Ministri previsto per domani a mezzogiorno. Sarà il primo di carattere operativo per Giorgia Meloni e come la neopremier ha spesso avuto modo di ripetere non c’è un minuto da perdere.

Il primo punto all’ordine del giorno saranno i dossier economici. Priorità assoluta del nuovo esecutivo è quella di trovare i fondi per prorogare le misure contro il caro energia, a partire dagli sconti in bolletta per famiglie e imprese e la proroga dell’abbattimento delle accise sul carburante in scadenza a metà novembre. La manovra economica andrà varata entro fine anno e un nuovo decreto aiuti sarà oggetto di un CdM a sé stante convocato per il 4 novembre, ma sicuramente cominceranno almeno le discussioni preliminari.

 

Le certezze

Due le misure che invece domani verranno messe nero su bianco. La prima sul fronte Covid: nel suo discorso programmatico Meloni ha chiarito che il proprio governo si distanzierà dal modello precedente che, a suo dire, ha portato l’Italia ad avere numeri elevatissimi di morti e ospedalizzati pur con misure restrittive tra le più stringenti d’Europa. Per questo domani dovrebbe essere deciso il reintegro dei medici non vaccinati (previsto da Draghi non prima dell’anno nuovo) per far fronte alla carenza di personale sanitario. Rimarrà invece fino all’ultimo il dubbio sullo stop, o meglio il mancato rinnovo, dell’obbligo di mascherina nelle strutture sanitarie, su cui il governo ha frenato dopo il monito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella («La pandemia non è finita. Occorre ancora cautela»). Possibile che venga prorogato nelle corsie, ma abolito nei luoghi di attesa, oppure che la decisione venga lasciata nelle mani dei direttori sanitari di ciascuna struttura.

 

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La Giustizia

Decisioni pesanti anche nel settore giudiziario. Priorità di Meloni è una legge che confermi l’utilizzo dell’ergastolo ostativo, ovvero la norma che vieta sconti di pena o qualunque “beneficio penitenziario” (permessi premio, visite extra ecc) per i detenuti non pentiti che siano accusati di far parte di associazioni mafiose. Nell’aprile 2021 la misura era stata dichiarata dalla Corte Costituzionale in contrasto con gli articoli 3 e 27 della Carta fondamentale (Il primo stabilisce che «la legge è uguale per tutti», l’altro che «le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato») e urge una norma che ne regoli nuovamente l’utilizzo prima che la Corte torni a pronunciarsi sull’argomento il prossimo 8 novembre. Contestualmente dovrebbe essere deciso anche il rinvio dal 1 novembre al 2023 dell’entrata in vigore di alcune sezioni della riforma varata dall’ex ministro della Giustizia Marta Cartabia. La giustificazione in questo caso è avere tempo di emanare una norma transitoria che specifichi se i nuovi provvedimenti debbano valere solo per in nuovi fascicoli o anche per le cause pendenti.

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I problemi

Il CdM di domani servirà anche a chiudere definitivamente la partita istituzionale con la nomina nei sottosegretari. Lo schema impostato dalla premier è chiaro: 38 tra sottosegretari e viceministri, otto a testa a Lega e Fi, due a Noi Moderati e il resto a FdI. Forza Italia chiede però di avere un viceministro in più rispetto al Carroccio per compensare il minor peso nei ministeri e l’esclusione dalla presidenza delle Camere. Malumori azzurri che si trasferiscono anche sul piano politico: Giorgio Mulé ha espresso più di un dubbio sulla decisione di cancellare l'obbligo di mascherina negli ospedali e reintegrare i medici no vax: «La salute è materia che deve essere sottratta al tavolo della politica. Non bisogna intervenire contro le indicazioni della scienza», ha dichiarato durante un'intervista a Radio24. 

Ponte sullo Stretto, Salvini riunisce i governatori di Calabria e Sicilia: primo vertice del ministro

Dall’altro lato Meloni dovrà rivolgere un occhio anche all’eccessivo attivismo di Matteo Salvini. Il ministro delle Infrastrutture ha già convocato un tavolo con i presidenti di Calabria e Sicilia per cominciare  a parlare della realizzazione del ponte sullo Stretto. Inoltre, pur se il tema esula dalle competenze del suo dicastero, insiste sull’inserimento in manovra di Quota 41, uno schema per anticipare la pensione a 61 anni di età con almeno 41 di contribuiti. Costo 1 miliardo secondo il segretario della Lega, che vorrebbe recuperarlo sospendendo per sei mesi il reddito di cittadinanza a chi è in grado di lavorare e lo ha già percepito per 18 mesi. Se le misure rientrano in quelle che sono le linee guida della coalizione, la Meloni istituzionale ha messo subito in chiaro che il quadro economico attuale costringerà a spingere su alcune priorità (le bollette) a discapito di altre iniziative promosse in campagne elettorale che dovranno essere rinviate a un secondo momento. Per questo potrebbe chiedere all’alleato di tenere un profilo più basso, magari proprio quando domani saranno seduti fianco a fianco nella sala del Consiglio.

Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 07:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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