Regionali, intesa tra Salvini-Meloni-Berlusconi: lo strappo di Iv può mettere in difficoltà Conte

Lunedì 22 Giugno 2020 di Simone Canettieri
Regionali, intesa tra Salvini-Meloni-Berlusconi: perché lo strappo di Iv può mettere in difficoltà Conte

Si chiamano elezioni regionali di settembre, ma guardano, come da tradizione, a Palazzo Chigi. Il centrodestra di Salvini, Meloni, Berlusconi ha chiuso sulle candidature per i governatori dopo settimane di tensioni: in Campania correrrà l'azzurro Stefano Caldoro, in Puglia il meloniano Raffaele Fitto così come nelle Marche con Francesco Acquaroli, in Toscana la leghista Susanna Ceccardi. Non sono nemmeno finiti sul tavolo il Veneto e la Liguria, che vedono alla ricerca della conferma Luca Zaia (per il Carroccio) e Giovanni Toti (Cambiamo).

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Discorso totalmente diverso per la maggioranza che sostiene Giuseppe Conte. Italia Viva - dopo aver annunciato la corsa solitaria del sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto, contro l'uscente Michele Emiliano - è pronta a presentarsi da sola anche in Liguria (dove Pd e M5S non riescono a trovare un'intesa sul civico e giornalista Ferruccio Sansa) e in Veneto (dove l'intesa giallorossa c'è su Arturo Lorenzoni, vicesindaco di Padova). 

Tensioni anche in Campania: Vincenzo De Luca è pronto a centrare il bis, ma senza l'accordo con i pentastellati. Di sicuro la posizione di Italia Viva rischia di far perdere la coalizione che governa il Paese anche nelle regioni dove la partita è ancora aperta (Liguria e Puglia).

Il centrodestra punta a fare incetta di governatori per mandare un messaggio a Conte, sperando che si ripeta quanto accadde nel 2000 al premier Massimo D'Alema che, davanti al ko in tre regioni, rassegnò le dimissioni. Uno scenario che potrebbe non dispiacere proprio a Iv.

Ultimo aggiornamento: 20:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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