La lista inizia a essere lunga: Nicola Zingaretti, Dario Franceschini, poi Matteo Renzi e, chissà, Luigi Di Maio. Sono i componenti del club dei nemici di Conte. Alleati serpenti che iniziano a mostrare una forte insofferenza dei confronti dell'inquilino di Palazzo Chigi.
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Il primo è il segretario del Pd: Zingaretti è stanco di vedere un governo nella palude e teme l'effetto settembre, tra ko alla regionali e crisi economica. Franceschini, invece, in qualità di capo delegazione del Pd sembra accusare un altro tipo di fastidio: il quotidiano tira e molla sui dossier senza mai arrivare a una decisione. Chiudono Renzi, che rivendica sempre la nascita di questo governo e l'attuale esistenza, e Di Maio, capo ombra di buona parte del Movimento e nella fase "finestra": il ministro degli Esteri osserva, attende e cerca di capire gli sviluppi futuri del governo.
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