Gentiloni: «350 mila over 75 non pagheranno il canone Rai»

Lunedì 19 Febbraio 2018
Gentiloni: «350 mila over 75 non pagheranno il canone Rai»
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«È stato appena firmato da parte del ministro dell'Economia e del ministro dello Sviluppo economico il decreto per l'aumento della fascia di reddito di esenzione del canone RAI per gli over 75». Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenendo alla conferenza stampa dell'agenzia Del Demanio sui risultati 2017. Gli esentati over 75 passano così da 115.000 a 350.000, ha annunciato il premier.

Il decreto per l'ampliamento della fascia esente era previsto dalla legge di Stabilità 2016, la stessa che aveva disciplinato il pagamento del canone attraverso le bollette elettriche.

In particolare quel provvedimento stabiliva che per gli anni 2016-2018 le eventuali maggiori entrate ottenute grazie al canone in bolletta sarebbero state destinate ad alcune finalità tra cui anche l'estensione fino a un massimo di 8 mila euro l'anno della fascia di reddito (oggi a quota 6.713,98 euro) sotto la quale gli anziani con più di 75 anni sono esenti dal versamento. E ora il governo si è mosso proprio in questa direzione.
 

Ma il premier ha parlato anche di altra scadenze. «Nei prossimi giorni presenteremo, così come previsto dalla legge di bilancio entro 60 giorni, la ripartizione del piano di investimenti per i prossimi anni, si tratta di 37/38 miliardi». L'obiettivo, ha spiegato, è ora quello di «mostrare capacità di spesa e tradurre la disponibilità finanziaria in cantieri. Da questo - ha aggiunto - dipende la capacità di avere una crescita stabile e strutturale».

«La seconda stagione di riforme che l'Italia deve affrontare nei prossimi anni non deve essere immaginata come una stagione di improbabili miracoli, non credo sia utile nei confronti dell'opinione pubblica perché dietro questa illusione c'è il rischio di cancellare i grandi passi avanti fatti in questi anni. Noi come paese non ce lo possiamo permettere», ha aggiunto quindi il presidente del Consiglio intervenendo alla presentazione dei risultati dell'agenzia del demanio nel 2017. Secondo il premier, «non possono essere messi in discussione i passi avanti» sul sistema pensionistico o sul mercato del lavoro, così come «la serietà sui conti pubblici». «Il debito pubblico - ha spiegato- è un tappo allo sviluppo, non solo un fattore di instabilità. Se riusciamo a invertire la tendenza diamo un segnale di ossigeno all'economia».

Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 19:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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