Quirinale, quinto scrutinio: i 44 voti "strani", da Alessandro Barbero a Mario Andretti. E quasi la metà (17) sono di area Forza Italia

Un voto anche al capo di gabinetto della presidente Casellati: l'ex ministro Nitto Palma

Venerdì 28 Gennaio 2022
Quirinale, quinto scrutinio: 44 voti minori, quasi la metà (17) sono di area Forza Italia

Quinto scrutinio e quinta giornata di votazioni per l'elezione del Presidente della Repubblica: meno voti burla e più voti mirati. Mirati a cosa? A rappresentare il terremoto interno al centrodestra. Vediamo perché. Gli astenuti sono 406, 382 voti sono andati alla presidente del Senato Elisabetta Casellati (ne doveva ricevere 400 secondo i calcoli del leader della coalizione Matteo Salvini), 46 al Presidente della Repubblica uscente Sergio Mattarella e 38 al magistrato Nino Di Matteo. 

C'è poi una quota di voti "dispersi", sono voti che si contano sulle dita delle mani.

Dentro c'è di tutto: la solita goliardia (ma meno rispetto ai precedenti scrutini) e non solo. Chi sono? Cani sciolti? Voti burla? Segnali velenosi e indisciplinati equiparabili a quelli dei franchi tiratori? Sì. 

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Contiamoli. Sono in tutto 44 (tra cui 17 a esponenti di Forza Italia). Ci sono le 8 schede con il nome del fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi, le 7 per il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani, 7 per la Guardasigilli Marta Cartabia, 6 voti per l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, 3 voti per il premier Mario Draghi, 2 per il capo dell'intelligence italiana Elisabetta Belloni, 2 per Perrin. Si tratta di Joseph Cesar Perrin, classe 1937, considerato un "ideologo" dell'Union valdotaine. 

Ci sono poi nomi che hanno racimolato un solo voto. Quello per l'ex pilota automobilistico Mario Andretti. Un voto allo storico Alessandro Barbero. Un voto a Guido Crosetto di Fratelli d'Italia (che l'altro giorno aveva totalizzato 114 preferenze). Un voto all'ex agente segreto Vincenzo Fenili. Uno al senatore forzista e amministratore delegato del Monza Adriano Galliani, un voto per il ministro leghista Giancarlo Giorgetti, uno per l'ex Guardasigilli del governo Berlusconi IV e attuale capo di gabinetto della presidente Casellati, Francesco Nitto Palma, uno per il giornalista Sandro Ruotolo e un voto per un militante no Tav: Emilio Scalzo. Quest'ultimo è attribuibile al senatore Matteo Mantero che aveva dichiarato la sua preferenza prima del voto. 

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Ultimo aggiornamento: 16:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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