«La nascita della Repubblica Italiana, nel 1946, segnava anch'essa un nuovo inizio: la edificazione di una casa comune, basata sulla libera sottoscrizione di un patto di cittadinanza da parte dei cittadini e, per la prima volta, delle cittadine.
«Non sempre vi siamo riusciti - la riflessione del Capo dello Stato - Ma la spinta alla rinuncia della guerra, come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, è stata allora, e rimane, robusta e forte. È un disegno incompiuto, per il quale moltiplicare gli impegni comuni. Con questa convinzione e in questa prospettiva auguro a tutti buona Festa della Repubblica Italiana».
L'OMAGGIO ALLA FRACCI - «Desidero ricordare, in questa occasione, una grande figura della cultura italiana, Carla Fracci, che, con le sue doti straordinarie, ha reso lustro al mondo della danza a livello internazionale. Rivolgo un saluto ai presenti e a quanti seguiranno questo evento attraverso la radio, la tv, la rete del web», ha sottolineato Mattarella nel suo omaggio alla "Divina", recentemente scomparsa.
LA PANDEMIA - «La terribile esperienza della pandemia e dei suoi effetti - per Mattarella - ha reso evidente la profonda interdipendenza dei destini dei nostri popoli: soltanto efficaci forme di coordinamento si sono dimostrate utili per contrastarla e sconfiggerla». «Questa cooperazione - ha aggiunto - è chiamata a sostenere le opportunità offerte da una nuova stagione di ripresa e rinascita, civile ed economica. Un nuovo inizio per una comunità internazionale che voglia affrontare con successo le sfide della sostenibilità dei modelli di vita e della lotta alle disuguaglianze. Mi permetto di invitare, a questo fine, a trovare le tante ragioni di un impegno condiviso, che non attenua le differenze, ma unisce gli sforzi di tutti contro i nemici dell'umanità».