Elisa Anzaldo, la giornalista del TG1 si scusa per la battuta su Giorgia Meloni. Monica Maggioni scrive alla redazione

La direttrice prende carta e penna e ricorda che serve «totale equilibrio»

Mercoledì 3 Agosto 2022
Elisa Anzaldo, la giornalista del TG1 si scusa per la battuta su Giorgia Meloni. Monica Maggioni scrive alla redazione
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Giorgia Meloni e i suoi peccati. Una battuta della giornalista del Tg1 Elisa Anzaldo non ha lasciato indifferente la coalizione di centrodestra al punto che è stata chiesta la sospensione della conduttrice Rai e la direttrice del Tg1 Monica Maggioni è stata costretta a scrivere una lettera alla redazione per richiamare i colleghi al massimo equilibrio durante la campagna elettorale. Lei, Anzaldo, volto molto noto del tg della rete ammiraglia si è scusata.

Ma cosa ha detto? Qual è la battuta che ha incendiato il dibattito?

La battuta è stata pronunciata durante la rassegna stampa del mattino su Rai1. In studio Alessandro Barbano, condirettore del Corriere dello Sport, ha commentato una curiosità su Meloni: la leader di FdI da tifosa laziale sarebbe diventata romanista. Una curiosità che non influenza il dibattito politico. «Io ero milanista, poi ho conosciuto Maradona e mi sono innamorato del Napoli. Se peccato è, in questo caso non è il peggiore peccato di Giorgia Meloni», ha detto Barbano con tono lieve. Anzaldo ha replicato, pure, con un sorriso: «Ce ne sono tanti altri». Al centrodestra è apparso però come un ammiccamento decisamente fuori luogo. 

Dopo le polemiche e i comunicati infuocati dei parlamentari leghisti che siedono in Vigilanza Rai, Anzaldo ha pubblicamente chiesto scusa. «Mi rendo conto che una battuta venuta male, nella rassegna delle 7 del mattino, sta dando spazio a interpretazioni distorte del mio pensiero. Nella conversazione con Alessandro Barbano ho chiosato sulla metafora calcistica ma il risultato finale è stato diverso da quello che avrei voluto. Nelle mie intenzioni parlavo ancora di calcio. Poiché il tono è stato avvertito come improprio, me ne scuso», ha detto.

Centrodestra indignato all'attacco

La Lega aveva chiesto la sospensione immediata della giornalista e ha parlato di «spettacolo indecente e inaccettabile». Anzaldo, scrivono i parlamentari leghisti in commissione Vigilanza Rai, non può permettersi «di deridere un leader politico senza contraddittorio e durante un appuntamento informativo come la rassegna del mattino». «Un comportamento inammissibile, in sfregio a tutti i principi della par condicio, che viola qualsiasi codice deontologico e di correttezza a cui sono tenuti i giornalisti. Stiamo predisponendo una segnalazione all'AGCOM perché non è in alcun modo tollerabile che ci siano giornalisti che fanno politica sempre nella stessa direzione, invece di svolgere la propria professione in maniera limpida. L'informazione da parte del servizio pubblico deve sempre garantire imparzialità ed equilibrio, a maggior ragione in questo momento di campagna elettorale, e Anzaldo si è rivelata non in grado di rispettare questi principi fondamentali», hanno concluso i parlamentari.

«La vicenda di Anzaldo è il primo simbolo dello spostamento a sinistra dei contenuti informativi della Rai che prevedrà un massacro della par condicio e del pluralismo», afferma Federico Mollicone di Fdi, che chiede l'anticipo dell'entrata in vigore dei regolamenti sulla par condicio che saranno operativi dal 10 agosto. Anche Forza Italia parla di «un inizio di campagna elettorale decisamente non equilibrato». Nel mirino nel centrodestra anche le possibili nomine dei vicedirettori dei tg, anche del Tg1, dopo i job posting aziendali, che sarebbero, a suo dire, troppo orientate a sinistra.

«La destra di Salvini-Meloni-Berlusconi torna ad agitare il manganello contro il servizio pubblico e la sua autonomia», replica Andrea Romano del Pd.

E Maggioni: «Campagna elettorale estremamente complessa»

La direttrice del Tg1 Monica Maggioni ne ha approfittato per scrivere una lettera alla redazione e ricordare che anche una battuta può essere fuori luogo in tempi di campagna elettorale. 

«Siamo nel mezzo di una campagna elettorale estremamente complessa che richiede il massimo della nostra concentrazione e professionalità», ha scritto Maggioni. «Un episodio accaduto nella Rassegna Stampa di questa mattina - continua la direttrice - mi spinge a ricordare che il nostro dovere è quello di andare in onda restituendo ai nostri spettatori il senso di sobrietà e di totale equilibrio proprio del servizio pubblico. Per questa ragione dobbiamo tutti porre una attenzione ancora maggiore del consueto in tutto quello che facciamo e diciamo in onda».

Par condicio, regolamento Agcom in vigore dal 10 agosto

L'Agcom ha approvato il regolamento sulla par condicio, dopo l'ok della Commissione di Vigilanza. Il regolamento prevede, per la prima volta per le elezioni politiche, dopo l'esordio nella campagna per le europee del 2019, che le piattaforme per la condivisione dei video siano tenute ad assumere ogni utile iniziativa volta ad assicurare il rispetto dei principi di tutela del pluralismo, della libertà di espressione, dell'imparzialità, indipendenza e obiettività dell'informazione nonché ad adottare misure di contrasto ai fenomeni di disinformazione

Silvio Berlusconi rispolvera il vademecum per candidati. La campagna elettorale in stile ‘94

Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 17:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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