Salvini lancia l'alleanza sovranista: «Noi primi in Ue». Di Maio punta al Ppe

Lunedì 8 Aprile 2019
Salvini lancia l'alleanza sovranista: «Noi primi in Ue». Di Maio punta al Ppe
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La Lega guarda a destra, puntando a guidare il primo gruppo in Europa. «Se tutti glielo chiedessero, non potrebbe sottrarsi a candidarsi come Spitzenkandidaten» della famiglia sovranista, trapela da Via Bellerio. Luigi Di Maio, invece, svolta al centro, guardando con sempre maggiore interesse al Ppe, il più vecchio gruppo europeo e, dal 1999, quello di maggioranza relativa all'Europarlamento.

Ipotesi però bollata subito come «irreale», dall'azzurro Antonio Tajani. Insomma, a 48 giorni dal voto, la maggioranza gialloverde scalda i motori per la madre di tutte le battaglie, quella consultazione europea il cui esito, al di là del futuro dell'Ue, potrebbe avere ricadute fortissime sui precari equilibri romani. 

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Riunendo a Milano i primi componenti dell'alleanza sovranista, il vicepremier leghista chiarisce le sue ambizioni. «L'obiettivo è diventare il primo gruppo europeo, il più numeroso, vincere e cambiare l'Europa», afferma all'Hotel Gallia, sotto lo slogan 'Verso l'Europa del buonsenso. I popoli alzano la testà, accanto al tedesco Jorg Meuthen (Alternative for Deutschland), il finlandese Olli Kotro (The Finns Party) e il danese Anders Vistisen (Dansk Folkeparti). Le polemiche sulle assenze sono ormai archiviate: il 18 maggio a Milano, alla chiusura della campagna elettorale, dovrebbero partecipare tutti i leader che aderiscono al gruppo Europa delle Nazioni e della Libertà (Enf), forse anche Marine Le Pen. Intanto il Presidente della Camera Roberto Fico mette in chiaro «noi altro rispetto alla Lega, in Europa come in Italia» dunque «mai alleanze con i sovranisti».
 

Ma Matteo Salvini boccia sul nascere anche le critiche, avanzate da Di Maio, circa la presenza al suo fianco del partito della ultra destra tedesca. «Non ci sono cattive compagnie al tavolo. Le cattive compagnie sono quelle che governano l'Europa», taglia corto. Una posizione grazie alla quale incassa le lodi del portavoce di Afd, Jorg Meuthen, entusiasta in particolare della sua gestione della politica migratoria. «Nei nostri Paesi - sottolinea Meuthen - si deve poter entrare solo grazie al nostro permesso di accedere. Bisogna solo volerlo con determinazione. Salvini e la Lega sono esemplari e ci dimostrano come questo può avvenire». Insomma, sintetizza Salvini: «la notizia è che stiamo allargando la famiglia e iniziamo a lavorare a un nuovo sogno europeo. Oggi per molti l'Europa è un incubo». Se la Lega ha già scelto rotta e compagni di viaggio, i Cinque Stelle stanno ancora saggiando il terreno. Dopo aver attaccato l'estremismo dei sovranisti, dei 'negazionisti dell'Olocaustò, aver abbandonato l'ipotesi di un dialogo con i Gilet Gialli francesi, Di Maio indossa da ieri i panni 'centristì. E la casa dei moderati a Bruxelles è il Ppe. Una mossa azzardata se pensiamo che è Forza Italia, oggetto da sempre di attacchi violenti da parte dei penstastellati, la prima forza politica popolare in Italia, sin dal 1999. Ha gioco facile quindi Antonio Tajani, a bocciare questa prospettiva: «Hanno tentato di entrare coi liberali e sono stati respinti con perdite», conclude sarcastico definendo «irrerale» l'alleanza nel Ppe.

 

Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 11:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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