Elezioni Calabria, choc per il centrodestra. Esulta solo Alfano

Lunedì 24 Novembre 2014 di Mario Ajello
Elezioni Calabria, choc per il centrodestra. Esulta solo Alfano
Elezioni calabresi choc per il centrodestra. Ma non per tutto. Il partito di Alfano ha superato uno scoglio difficile - lo sbarramento dell'8 per cento - e questo gli permetterà da ora in poi di praticare la politica dei due forni: alleanza alle prossime regionali di primavera in mezza Italia con il centrodestra, se Berlusconi non fa il leghista o il padroncino - cosa ormai che gli sarebbe impedita alla luce della batosta subita al Sud e al Nord nelle elezioni di ieri - e sennó, qualora Forza Italia non abbassasse le penne e le pretese, Ncd potrebbe fare alleanze regionali, e in futuro anche a livello nazionale quando si voterà e tutti sperano il più tardi possibile, con il Pd renziano.



Lo choc calabrese riguarda il partito azzurro che ha quasi dimezzato i suoi voti e si é visto scippare sotto il naso, a causa delle divisioni con Alfano, una delle sue roccaforti storiche. Tutto l'astensionismo di quaggiù é stato, più che una rivolta anti-politica generalizzata, una fuga dal centrodestra. Mentre la vittoria del Pd - sia pure di un Pd non renziano e più vecchio che nuovo - segna l'inizio agli occhi del premier-segretario di quel Partito della Nazione, acchiappatutto e trasversale nel bene e nel male, che aspira a diventare una nuova Democrazia cristiana degli albori: con spinta riformista e urgenza di ricostruzione del Paese finito in macerie dopo la seconda guerra mondiale e adesso vittima di altre macerie a causa della crisi economica che sembra distruttiva quanto un conflitto vero e proprio.



Appunto per questo, ora sarà difficilissimo per il neo governatore democrat che ha stravinto, Mario Oliverio, ridare fiducia nella politica a una popolazione stremata in una regione che ha il più alto tasso italiano di disoccupazione e in cui l'emigrazione ha ripreso un ritmo da anni '50. Gli scandali del centrodestra, le truffe dei consiglieri regionali uscenti, la condanna a sei anni per l'ex governatore Scopelliti, il clientelismo senza sviluppo che la politica di questi anni ha imposto ai cittadini, con sullo sfondo una 'ndrangheta che é la prima forza criminale non soltanto calabrese ma nazionale ed europea, ha prodotto i risultati di queste ore. A cominciare da quello dell'astensionismo.



Ora il nuovo presidente promette di "cambiare verso" e il 29 novembre arriverà, in Calabria, Matteo Renzi, per celebrare la svolta. Il rischio, naturalmente, che sia una svolta alla calabrese - nel segno della continuità sia pure esclusa a parole - non va escluso a priori. Ma un investimento i calabresi lo hanno fatto e vogliono crederci.

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