Quirinale, oggi 166 voti a Mattarella: ecco da dove arrivano

Quarta giornata di votazioni a Montecitorio

Giovedì 27 Gennaio 2022
Elezioni presidente Repubblica, la diretta

Massimo riserbo dal Colle e silenzio assoluto da parte di Sergio Mattarella che assolutamente non intende «interferire» sulle dinamiche parlamentari per l'elezione del suo successore.

Il presidente durante le elezioni non ha nulla da dire, niente da commentare, nulla da far trapelare, ribadisce il suo staff che è stato tempestato di richieste di commenti dopo che oggi il nome dell'attuale capo dello Stato è stato letto dal presidente della Camera, Roberto Fico, nell'aula di Montecitorio per ben 166 volte. Si tratta di un segnale per la politica, un messaggio trasversale che scuote gli schieramenti e che molti leggono come una spinta a pensare seriamente a Mario Draghi. Non è un segreto che Sergio Mattarella abbia la massima stima del premier che ha voluto mettere a palazzo Chigi con una maggioranza vastissima per tenere a galla il Paese durante la fase più buia dell'epidemia con l'obiettivo di portare a casa il Piano nazionale di resilienza e ripresa, cioè oltre 200 miliardi di euro. Non ci vuole molto a ragionare di conseguenza e pensare che per Mattarella Draghi sia una garanzia ovunque, anche per il Quirinale. 

Quirinale, schede bianche e voti a Mattarella: ecco perché i tempi ora rischiano di allungarsi

Naturalmente il capo dello Stato osserva da lontano tanto che dal suo staff sottolineano come il presidente in questi giorni non abbia contatti di nessun tipo con nessuno. Mentre impazzano nomi di ogni tipo e tutti durano meno di 24 ore, l'unica certezza che esce dal pallottoliere di Montecitorio e quanto Sergio Mattarella rappresenti la pancia del Parlamento e quanto sia forte il suo gradimento nel Paese. Anche oggi nessuno al Colle può ignorare la realtà e quei voti che crescono indicano qualcosa di più di un sentimento di riconoscenza. Ma resta quel «No» al bis pronunciato più e più volte da Mattarella. Un «No» motivato con serissime perplessità costituzionali ma che pure, nonostante il diniego del presidente stesso, si scontra con l'assenza di una norma che possa impedire la rielezione. Ed allora ecco che quei 166 voti di oggi vengono letti al microscopio, analizzati e sezionati, per capire quanto sia profonda la resistenza di Mattarella. Chi prova a chiedere al Quirinale cosa servirebbe al presidente per rinunciare alla casa appena presa in affitto a Roma trova un muro. Riparliamone quando ci saranno i voti di Salvini e della Meloni, è la risposta che chiude il discorso. Ma il «pacchetto Mattarella» esiste, cresce e fa riflettere anche dentro quei partiti che vorrebbero essere protagonisti di una scelta, che vorrebbero intestarsi un nome. Ecco perchè il «pacchetto Mattarella», in assenza ancora domani di un candidato da votare, potrebbe diventare ingombrante anche nel centrodestra. E, inevitabilmente, far riflettere meglio se non sia il caso di puntare su quel premier che Mattarella tanto stima.

La giornata in diretta

19.33 - Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, è stato nel pomeriggio a Palazzo Chigi per un incontro con il premier Mario Draghi. L'incontro, a quanto si apprende in ambienti azzurri, è stato «cordiale». Non cambia, viene spiegato, la posizione di FI, per cui Draghi deve proseguire il suo lavoro alla guida del governo.

19.20 - «Non ho sentito né Draghi né Letta». Così ha risposto Matteo Salvini ai giornalisti che lo hanno incontrato alla Camera.

18.45 - Nelle ultime ore il segretario Matteo Salvini ha incontrato avvocati e docenti universitari, altre indiscrezioni sono prive di fondamento. Lo sottolineano fonti della Lega.

17.54 - C'è stata la telefonata con Salvini? «No». Quindi vi siete visti? «Nessun incontro». Così il segretario Pd, Enrico Letta, ha risposto ai giornalisti entrando al gruppo dem alla Camera.

17.51 - È in corso un incontro informale alla Camera, al palazzo dei gruppi, tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

16.45 - «Il mio obiettivo è tenere unito il centrodestra e tenere unita la maggioranza. Confido che domani sia la giornata buona». Lo dice Matteo Salvini fuori da Montecitorio parlando del voto per il Quirinale. «Domani al quinto scrutinio la Lega non voterà scheda bianca». Domani, è stato chiesto a Salvini, la Lega scriverà un nome sulla scheda? «Assolutamente sì», ha risposto Salvini. «Non faccio nomi e cognomi, prima telefono ai leader» per «delle proposte che possano unire, inorgoglire, compattare». Ha aggiunto Matteo Salvini rientrando a Montecitorio rispondendo a chi chiedeva se avesse incontrato il segretario del Pd Enrico Letta o gli altri leader. «Tutti i giorni telefono alle persone con cui lavoro». «Alla dodicesima offerta - ha aggiunto - non potranno dirci il dodicesimo no».

15.35 - Nessuno, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico proclamando il risultato dello spoglio, ha raggiunto il quorum previsto dalla Costituzione dei due terzi dei componenti del Collegio. Servirà una nuova votazione, la quinta, prevista per domani a partire dalle 11.

15.31 - I nomi delle vecchie glorie del calcio italiano risuonano nuovamente nell'Aula di Montecitorio durante lo spoglio per l'elezione del presidente della Repubblica. Oggi sono arrivati voti a Alessandro 'Spillò Altobelli ed al Ct della Nazionale Roberto Mancini. Per la cronaca, 'Radio Transatlanticò riferisce poi un grande elettore ha sbagliato a scrivere il nome di Mattarella: ha votato "Matarella", con una sola 't'. È presumibile che il voto sia stato dichiarato valido.

15.26 - Nel quarto scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica, che ha registrato una nuova fumata nera, gli astenuti sono stati 441 mentre le schede bianche sono scese a 261. L'attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella sale invece dai 125 voti di ieri a quota 166. Nino di Matteo, candidato da Alternativa c'è e dagli ex M5s al posto del giurista Maddalena, ottiene 56 voti. Otto voti per Luigi Manconi, 6 vanno alla ministra Cartabia, 5 al premier Mario Draghi, 4 ad Amato, 3 a Casini e 2 a Belloni. Le nulle sono state 5, i voti dispersi 20. In tutto i presenti sono stati 981, 540 i votanti. Il quorum da oggi è sceso a quota 505.

15.07 - Aumentano i voti per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel quarto scrutinio per l'elezione del suo successore: passano dai 125 di ieri ai 166 di oggi. Sono 56 le preferenze per il pm Nino Di Matteo, indicato dai parlamentari ex M5S de l'Alternativa al posto di Paolo Maddalena. Due altri papabili per il Quirinale indicati nelle ultime ore, vale a dire Elisabetta Belloni e Sabino Cassese, ottengono, rispettivamente, due voti e uno.

15.02 - Si è concluso nell'Aula di Montecitorio lo spoglio delle schede della quarta votazione per il Presidente della Repubblica. È ora un corso il conteggio dei voti.

14.50 - Salgono i voti raccolti dal presidente uscente Sergio Mattarella: ieri aveva ottenuto 125 preferenze. Nella quarta votazione di oggi, a scrutinio ancora in corso, ha già raggiunto quota 135.

14.41 - «Nessun problema sul profilo, ma è difficile spiegare come si possa accettare che i vertici delle istituzioni siano ricoperti da due tecnici a capo della presidenza della Repubblica e di Palazzo Chigi. E sarebbe ancora più incomprensibile che questa proposta venga da chi aveva già problemi a spostare un tecnico da un posto all'altro...». Lo affermano fonti di Coraggio Italia, commentando l'ipotesi di una candidatura di Elisabetta Belloni, capo del Dis, alla presidenza della Repubblica.

14.28 - È presumibile che, considerato che i grandi elettori del centrodestra non hanno votato e quindi le schede sono meno che in passato, queste operazioni di spoglio dureranno meno dell'ora che ci si è impiegato nei tre precedenti scrutini: gli astenuti sono 433.

14.09 - Si è conclusa nell'Aula di Montecitorio la quarta votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle regioni per eleggere il presidente della Repubblica. Parte ora lo spoglio, che viene effettuato personalmente dal presidente della Camera Roberto Fico.

14.07 - Parte ora la chiama dei delegati della regioni per l'elezione del presidente della Repubblica.

13.59 - «Elisabetta è un profilo alto, ci ho lavorato insieme alla Farnesina ma non bruciamo nomi e soprattutto non spacchiamo la maggioranza di governo». Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio conversando in Transatlantico con i cronisti.

13.35 - Finita nell'Aula di Montecitorio la votazione dei deputati, la seduta, ora sospesa, riprenderà dalle 14 con i delegati delle regioni.

13.09 - Dai vertici 5S è stata data l'indicazione di voto per scheda bianca ma lasciando anche la possibilità di esprimersi in libertà di coscienza. È quanto si apprende da fonti accreditate del M5S.

12.56 - Il presidente Silvio Berlusconi ha ricevuto una cortese telefonata dal presidente del consiglio, professor Mario Draghi. Il presidente del consiglio ha formulato i migliori auguri di pronta guarigione. Nel corso del colloquio, a quanto si apprende, non è stato affrontato alcun tema politico.

12.53 - Sarebbe utile la doppia votazione da domani? «Sì, noi siamo d'accordo, l'abbiamo chiesta all'inizio». Così il segretario del Pd, Enrico Letta, ha risposto ai giornalisti alla Camera.

12.50 - Ci sono più nomi sul tavolo per il Colle? «Abbiamo fatto tantissimi nomi, ambasciatori, giudici, di tutto...», taglia corto Matteo Salvini intercettato alla Camera. il leader della Lega si chiede: «Perché la presidente del Senato non era un nome autorevole? E invece dall'altra parte ancora nulla. Non sono rassegnato, anzi, sono carico per andare avanti».

12.40 - In questo momento «serve responsabilità» e «mi pare che ci siano le condizioni per fare un lavoro positivo». Lo dice Lorenzo Guerini alle tv arrivando a Montecitorio.

12.13 - Si è conclusa nell'Aula della Camera la votazione dei senatori per l'elezione del presidente della Repubblica. Ora votano i deputati.

12.10 - «Io sto lavorando nell'ambito del centrodestra e rimane quella la via maestra, per quanto mi riguarda. Non un nome di partito ma di un'area culturale di centrodestra». Così il segretario della Lega, Matteo Salvini rispondendo a una domanda sull'ipotesi di Sabino Cassese, uscendo dall'aula di Montecitorio.

12.01 - Secondo quanto si apprende da fonti vicine a Fratelli d'Italia, per Giorgia Meloni resta valida, e alla portata, la possibilità di esprimere un presidente della Repubblica espressione dell'area di centrodestra, su cui lavorare e al partito non dispiacerebbero i nomi di Sabino Cassese ed Elisabetta Belloni.

12.00 - Terminata la chiama dei senatori per l'elezione del Presidente della Repubblica, la seduta è stata sospesa e riprenderà alle 12.03 con quella dei deputati, per consentire il rispetto delle fasce orarie programmate, visto che la decisione del centrodestra di astenersi ha determinato un anticipo nella tabella di marcia.

11.49 - «Sono fiducioso, sono ottimista. L'astensione è per evitare scontri, non voglio un candidato di bandiera, vorrei un candidato o una candidata buona». Lo ha detto Matteo Salvini parlando con i giornalisti alla Camera.

11.40 - L'astensione è un modo per contarsi? «Le prove di forza non ci interessano. Noi le proposte le abbiamo fatte. Speriamo di arrivare a un nome il prima possibile. Noi chiediamo di accelerare». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando alla Camera.

11.30 - Appare «chiaro che c'è un grande apprezzamento e una riconoscenza per Mattarella, trasversalmente. Anche da parte mia. E' un attestato nei confronti di Mattarella, dei cinque stelle e non solo, anche molti altri voti trasversali». Lo ha detto Giuseppe Conte commentando i voti ricevuti ieri da Mattarella allo spoglio per il Colle.

11.20 - L'auspicio che «il Parlamento in seduta comune sappia cogliere il desiderio di unità espresso dal Paese. L'esempio di Sergio Mattarella, come uomo e statista, è un punto di riferimento nelle scelte che devono essere compiute alla luce della Costituzione». A esprimerlo è la Conferenza episcopale italiana, al termine dei lavori del Consiglio permanente, che ha coinciso con l'avvio del voto per eleggere il presidente della Repubblica.

11.08 - «Non è che oggi dichiariamo, ma confermiamo la nostra disponibilità, che è immediata. Per il paese lavoriamo 24 ore su 24». Lo ha detto Giuseppe Conte parlando della disponibilità a un incontro con il centrodestra.

11.07 -  Irritazione di Giorgia Meloni nel vertice di centrodestra che ha optato per l'astensione alla quarta votazione sul Quirinale, su cui invece la leader di FdI aveva chiesto, come ieri, di esprimersi votando un nome dell'area di centrodestra, per superare lo stallo e anche dopo il risultato ottenuto da Guido Crosetto. È quanto si apprende da fonti di centrodestra presenti alla riunione di stamani.

11.03 - Al via il quarto scrutinio per l'elezione del Presidente della Repubblica, con il quorum fissato nella maggioranza assoluta del plenum, pari a 505 voti. Il centrodestra ha annunciato che si asterrà, mentre M5S, Pd e Leu voteranno scheda bianca. Irritazione di Giorgia Meloni nel vertice di centrodestra che ha optato per l'astensione alla quarta votazione sul Quirinale, su cui invece la leader di FdI aveva chiesto, come ieri, di esprimersi votando un nome dell'area di centrodestra, per superare lo stallo e anche dopo il risultato ottenuto da Guido Crosetto. È quanto si apprende da fonti di centrodestra presenti alla riunione di stamani.

Ore 10.58 - «Siamo d'accordo con le due votazioni al giorno da domani, è giusto accelerare». Lo ha detto il ministro e leader di Leu Roberto Speranza.

10.43 - «Ci prendiamo un'altra giornata perché voglio allargare il campo del centrodestra e trovare un nome di altro profilo istituzionale...». Durante il vertice di centrodestra, apprende l'Adnkronos, Matteo Salvini avrebbe così spiegato la scelta di astenersi oggi alla quarta votazione spiegando che lavorerà altre 24 ore per trovare un candidato di spessore di area culturare di centrodestra per poi poter aprire la trattativa con il centrosinistra. Salvini e i dirigenti del partito si stanno incontrando alla Camera, dopo il vertice del centrodestra. Al tavolo sono presenti anche i capigruppo di Senato e Camera, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari.

10.35 - M5s, Pd e Leu oggi voteranno scheda bianca nel quarto scrutinio per l'elezione del capo dello Stato. Lo si apprende dal vertice di centrosinistra.

10.32 - Ma è vero che Di Maio ha telefonato a Grillo per convincere Conte a dire sì a Draghi? «No, fermi tutti, deve essersi trattato di un'informazione veicolata in modo errato dallo staff di Conte. Ma ci sta, forse è stata colpa della stanchezza, del resto sono giornate intense. Li conosco e sono certo che hanno agito in buona fede. In verità è stato Grillo a chiamare Di Maio e non viceversa», risponde Giuseppe Marici, portavoce del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, interpellato dall'Adnkronos in merito alla triangolazione di telefonate Conte-Grillo-Di Maio, riportate oggi su alcuni organi di stampa. Ma cosa si sono detti? Hanno parlato di Draghi? «Grillo voleva il quadro della situazione sul Colle da Di Maio, perché dall'esterno c'era un pò di confusione su come si stava muovendo il Movimento. Ma, come accade ogni volta che Grillo chiama Di Maio, tutto avviene nella massima riservatezza, perché Beppe chiede di essere lasciato fuori da queste cose e Luigi è molto rispettoso di Beppe. Non vi dirò mai cosa si sono detti, meglio evitare», conclude Marici ridendo.

10.27 «Il centrodestra ha deciso di proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale. Per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni - e convergere per dare all'Italia un nuovo presidente della Repubblica - la coalizione ha deciso di dichiarare il proprio voto di astensione nel voto odierno. Il centrodestra è pronto a chiedere di procedere domani con la doppia votazione». Così in una nota comune del centrodestra.

10.05 - «Siamo sempre fiduciosi che da questo loro incontro si apra la possibilità di un dialogo più serrato per arrivare a una soluzione», dice il leader M5S Giuseppe Conte, a proposito del vertice del centrodestra sul Quirinale. «Il M5S si batte per un'alta personalità che non abbia una collocazione politica specifica». Il M5S cambia la sua posizione? «È male informato - replica ancora Conte  - il Movimento dall'inizio ha una posizione lineare: i nomi che abbiamo fatto al tavolo sono super partes e sono sempre gli stessi, ovviamente siamo disponibili a valutare anche gli altri. Quindi non dite fesserie che cambiamo posizione... La nostra posizione è sempre la stessa».

9.50 - Si terrà quasi certamente una nuova assemblea dei grandi elettori M5s con Conte prima dell'inizio della quarta votazione per l'elezione del Capo dello Stato. Deputati e senatori sono stati preallertati della convocazione per avere indicazioni di voto ieri sera nella riunione dei gruppi con il leader del Movimento.

9.45 - Pd, M5S e Leu torneranno a vedersi prima dell'inizio della quarta giornata di voto per il presidente della Repubblica. Secondo quanto si apprende si vedranno i leader con i capigruppo.

9.40 - A poco minuti dalla quarta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica, il Pd ha deciso di non fare una riunione per valutare la situazione ma di andare in aula e votare scheda bianca. La riunione, a quanto si apprende, potrebbe tenersi invece nel pomeriggio. Anche Iv voterà oggi scheda bianca alla quarta votazione. 

9.20 Al via il vertice del centrodestra sul Quirinale. Negli uffici della Lega della Camera presenti Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e i leader dei partiti centristi, Giovanni Toti, Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi.

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9.20 «Draghi è prezioso lì dov'è. Non a giochini con i premier». Così Matteo Salvini entrando al vertice.

9.05 «Gii altri leader li sento tutti i giorni, porto proposte, abbiano nomi di livello. Non penso che centrodestra deve dimostrare niente a nessuno, che solo a sinistra hanno persone morali. Non sarò io a proporre nomi di sinistra. Prima si fa meglio è. Non capisco come a sinistra non vada bene nessuno, noi facciamo proposte di livello. Da sinistra nessuna proposta pubblica». Così il leader della Lega, Matteo Salvini.

9.00 Si terrà alle 10 una riunione dei grandi elettori di Forza Italia. Lo ha detto il coordinatore nazionale Antonio Tajani arrivando a Montecitorio per il vertice del centrodestraGiovanni Toti, lo stesso Tajani e Matteo Salvini hanno preso un caffè in un bar di fronte a Montecitorio prima della riunione. 

 

«Gii altri leader li sento tutti i giorni, porto proposte, abbiano nomi di livello. Non penso che centrodestra deve dimostrare niente a nessuno, che solo a sinistra hanno persone morali. Non sarò io a proporre nomi di sinistra. Prima si fa meglio è. Non capisco come a sinistra non vada bene nessuno, noi facciamo proposte di livello. Da sinistra nessuna proposta pubblica», dice il leader della Lega Salvini. «Draghi è prezioso lì dov'è. Non a giochini con i premier», spiega ancora Salvini.

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8.55 «Credo che non si si chiuderà oggi, credo si chiuderà domani. Credo che il centrodestra lascerà passare ancora un giro, e poi domani andranno a più miti consigli. Oggi sarà un'altra giornata di tempo perso. Lo dice il leader di Italia viva Matteo Renzi a Radio Leopolda, aggiungendo che «questa è una liturgia che andava bene negli anni '40 e '50». Renzi poi spiega: «Salvini e diversi M5s, dai quali fatico a escludere l'ex presidente del Consiglio Conte, hanno tentato di fare una nuova edizione della maggioranza giallo-verde. Questo è accaduto nella notte tra martedì e mercoledì, quando è emersa la candidatura di Franco Frattini, una candidatura molto seria ma che andava contro la tradizionale impostazione geopolitica dell'Italia».

Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 10:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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