Discorso Berlusconi Senato, orgoglio e istituzionalità. «Parlerà da statista»

Il Cavaliere torna a parlare in Aula al rientro dopo la decadenza. Fari puntati sulle sue parole dopo le polemiche per la formazione del governo e il nodo sottosegretari

Mercoledì 26 Ottobre 2022 di Fausto Caruso
Discorso Berlusconi Senato, orgoglio e istituzionalità. «Parlerà da statista»

Luci accese fino a tarda notte a Villa Grande. Silvio Berlusconi si è riunito con i fedelissimi nella sua residenza romana per limare di proprio pugno l’attesissimo discorso che terrà in prima persona oggi al Senato, il primo dopo nove anni di assenza a causa della condanna per frode fiscale.

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Incassata una fiducia senza defezioni ieri alla Camera, il presidente del consiglio Giorgia Meloni sarà oggi a Palazzo Madama per l’ultimo step formale prima di avere pieno mandato.

Dopo il braccio di ferro sui ministri che per qualche giorno è parso persino mettere in dubbio la nascita stessa del governo, il fermento è tutto per le parole del Cavaliere, tra le rassicurazioni dei suoi collaboratori e i timori di chi teme nuove frasi che possano mettere in difficoltà la premier.

I Nodi

Ieri notte a Villa Grande con Berlusconi c’erano il coordinatore nazionale Antonio Tajani e il capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo, esponenti di quelle che vengono dipinte come le due anime che si confrontano in questo momento all’interno di Fi, quella, “governista” incarnata dal neoministro degli Esteri, e quella “ronzulliana”. Proprio Licia Ronzulli era invece assente dalla riunione, impegnata in un intervento televisivo a Porta a Porta. È soprattutto in quest’ultima ala che serpeggia il maggior malcontento per l’esclusione degli azzurri dai ministeri della Giustizia e dello Sviluppo Economico e ora si punta tutto sulla partita dei sottosegretari. Sarà questo uno dei motivi per cui il discorso del Cav verrà passato ai raggi x per individuare eventuali lamentele e pretese più o meno esplicite. In una nota diffusa ieri sera a firma di Berlusconi i toni erano sereni:  «Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo assai pregevole intervento programmatico ha individuato le priorità del Paese», si legge. «ha detto parole definitive e totalmente condivisibili sui diritti, sulle libertà, sulla necessità di abbassare le tasse e di promuovere una pace fiscale, con l'impegno ad affrontare oggi le grandi emergenze a partire dalla necessità di abbassare i costi dell'energia». Un impegno a cui, prosegue la nota, Forza Italia è pronta a contribuire con «le sue migliori energie».

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I sottosegretari

Parole quest’ultime che non possono non essere lette come un riferimento alla partita dei sottosegretari da cui gli azzurri si aspettano compensazioni dopo essere usciti penalizzati rispetto alla Lega nella composizione del governo. Il Cavaliere sarà inamovibile sulla nomina di alcuni stretti collaboratori: tra i punti fermi ci sarebbero Francesco Sisto per la Giustizia, Paolo Barelli per gli interni, Valentino Valentini (criticato per le sue posizioni filorusse) per gli Esteri e l'ex presidente della Vigilanza Rai Alberto Barachini per la delega all’Editoria. Un altro problema che Berlusconi dovrà affrontare è quello del Mezzogiorno che si sente sottorappresentato in Parlamento e ancora di più al governo. Una situazione che i dirigenti azzurri non potranno ignorare vista la consistente dote di voti arrivata dal Sud: i nomi in lizza qui sono quello della deputata siciliana Matilde Siracusano e del calabrese Francesco Cannizzaro.

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Il discorso

Almeno per oggi però le questioni interne non dovrebbero tradursi in affermazioni che potrebbero creare imbarazzo alla premier. Non sono filtrate anticipazioni sui contenuti dell'intervento, ma dopo le critiche sugli audio pubblicati dall’agenzia LaPresse in cui ripeteva posizioni molto vicine alla propaganda putiniana sulla guerra in Ucraina, il "patriarca" del centrodestra ci tiene a rassicurare alleati ed elettori. «Berlusconi farà un discorso da statista», aveva dichiarato Cattaneo nei giorni scorsi, prima di aiutare il presidente del partito nella stesura della bozza finale. Sulla stessa linea le dichiarazioni di un altro veterano forzista come Maurizio Gasparri: «Credo che farà un discorso di orgoglio. Ha fondato il centrodestra 28 anni fa, lo ha guidato nei consessi internazionali, quella creatura politica è in campo e vincente». Un discorso molto istituzionale dunque. E di certo la neoprmier non sarebbe dispiaciuta se i giornali di domani non potessero titolare null’altro che questo.

Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 16:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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