Di Maio: governo col Pd fino al 2023. Soli in Emilia, saremo l'anti Lega

Domenica 24 Novembre 2019 di Simone Canettieri
Di Maio: «Governo col Pd fino al 2023. Soli in Emilia, saremo l'anti Lega»

Ministro Luigi Di Maio, Grillo l'ha confermata ancora una volta capo politico. Ma sono tanti, anche big, a contestarla. Fino agli stati generali del M5S a marzo non accadrà più nulla? Cambierà lo Statuto?
«Lo Statuto è già stato cambiato. Sono 10 anni che si dà il Movimento per morto e in difficoltà ma noi stiamo sempre in piedi. Stamattina con quell'incontro abbiamo dimostrato che certe presunte notizie sul rapporto tra me e Grillo erano fake news. Ci sarà una grande riorganizzazione fra 15 giorni con il team del futuro: nascerà il primo organo politico del M5S. Venti persone che mi affiancheranno».

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Grillo dice che adesso le starà più vicino: la sta commissariando?
«Significa che ora c'è bisogno del contributo di tutti. Io chiedo a tutti di stare in prima linea, i territori hanno bisogno di noi, tutti dobbiamo impegnarci in questa fase. E come sempre non mancherò. Anche oggi sono in Sicilia per stare vicino alle popolazioni colpite dal maltempo».

Matteo Renzi la rimprovera: dice che sarebbe dovuto andare al G20.
«C'erano tre questioni importanti in Italia: il Mes, il Consiglio dei ministri sullo stato di emergenza e dovevamo rendere omaggio alle vittime del maltempo. Al G20, inoltre, mancavano Mike Pompeo e i miei omologhi inglesi e francesi».

Sulle regionali esclude un altro voto su Rousseau per chiedere agli iscritti un accordo con il Pd in Emilia Romagna?
«In Emilia siamo aperti al lavoro delle liste civiche che vorranno sostenere il nostro progetto. Lunedì la mattina sarò in Calabria e il pomeriggio in Emilia per parlare con i territori e i nostri attivisti. Gli iscritti si sono espressi».

Chiude la porta a Bonaccini dunque?
«Il nostro programma è patrimonio di tutti».

Ma lei è consapevole che la presenza del M5S in Emilia Romagna può far perdere il candidato dem Bonaccini con conseguenze sul governo?
«Non commento le sue previsioni, ma le posso dire che vogliamo un governo che duri 3 anni ed è per questo che vogliamo rafforzarlo con un contratto che dica ai cittadini cosa e quando si farà».

Ma se il Pd perderà l'Emilia per colpa del M5S ci saranno conseguenze sull'esecutivo.
«Il M5S corre per portare avanti le sue idee e il suo programma. Certo il risultato non sarà semplice, ma lavoreremo con umiltà. Credo in un governo che fa le cose, che risponde alle esigenze dei cittadini e che li ascolta. La Lega e la Meloni passano le giornate a raccontare bugie, dopo aver votato la Fornero e dopo aver sostenuto Monti, gli italiani lo capiranno presto».

Toglierete voti al Pd in Emilia Romagna.
«No, è il contrario. Se non ci presentassimo tanti nostri simpatizzanti voterebbero per i sovranisti».

Grillo definisce quella di Salvini una destra pericolosetta ma sono tante le battaglie sovraniste che il M5S condivide con la Lega: dal Fondo salva Stati ai migranti. Una volta per tutte: il futuro del M5S è quello di continuare a fare l'ago della bilancia o, come dice Grillo, di costruire progetti alti con il Pd?
«Ma guardi le battaglie che porta avanti la Lega sono false. Quando governavano con noi fingevano di combattere per i cittadini ma al dunque si schieravano sempre con le multinazionali e i poteri forti. Il caso del Ponte Morandi e Autostrade è stato emblematico».

Mai più con Salvini, il futuro è con il Pd?
«Beppe ha detto una cosa diversa, i progetti alti il M5S li porta avanti da anni. Bisogna indicare le priorità, questo sì, ecco perché siamo dell'idea di mettere nero su bianco le prossime sfide».

Ma c'è un comune denominatore tra il M5S e la Lega.
«Se vogliamo dirla tutta, le battaglie che ora si chiamano sovraniste noi le portavamo avanti per primi. Certi temi noi li sposavamo quando la Lega votava l'accordo di Dublino».
Da Grillo si è presentato dimissionario come capo politico?
«Insieme abbiamo valutato tutte le questioni che vengono poste dal Movimento e dai parlamentari e siamo consapevoli che c'è bisogno di una divisione di responsabilità».

Il Conte bis durerà fino al 2023 per eleggere anche il presidente della Repubblica?
«Per me la durata è quella naturale della legislatura. È bene che al contratto sia allegato anche un calendario, con le cose da fare come e quando. È importante che si riuniscano in un tavolo i capigruppo per definire un cronoprogramma di lavoro sul contratto. Io mi impegnerò nei prossimi giorni per far eleggere il prima possibile un capogruppo alla Camera».

Cosa vuole inserire in questo contratto e cosa non ci sarà?
«Una seria lotta in favore dell'ambiente e dei provvedimenti che contrastino i cambiamenti climatici».
Insistiamo: cosa non ci sarà?
«Secondo lei lo dico adesso così inizia il dibattito sui giornali?»

Lo ius soli?
«Non è una priorità».

Sulla legge elettorale c'è un dialogo tra Pd e Lega sul maggioritario che sembra fatto per escludere il M5S: farà saltare il banco?
«La legge elettorale, come tutte le riforme, deve partire da punto di partenza della maggioranza e poi arrivare alle opposizioni. Storicamente siamo a favore del proporzionale».

Senza M5S niente legge elettorale?
«Facemmo saltare l'Italicum che ci favoriva. Basta come risposta?».

Ex Ilva: le trattative sembrano riaprirsi. Se l'azienda mettesse sul tavolo anche la richiesta dello scudo penale il M5S cosa farebbe?
«Ma qui davanti a più di 10mila lavoratori a rischio io posso mettermi a commentare i se? L'azienda deve rispettare gli impegni presi, Conte e Patuanelli stanno facendo un lavoro straordinario».

La preoccupa che molti parlamentari M5S guardino a Conte come leader dei grillini?
«Il M5S ha sostenuto Giuseppe Conte e lo ha proposto due volte come premier».

Il ministro Provenzano ha detto che Milano prende troppo e non restituisce nulla al resto dell'Italia, da Roma in giù. Lei è d'accordo?
«Io penso che alimentare una guerra tra città non aiuti. Milano ha un respiro internazionale importante, così come Roma. La sfida è fare in modo che anche altre grandi città e regioni soprattutto del Sud siano sostenute e supportate».

Uno sguardo alla Capitale: lei ha annunciato una legge per Roma, ma la Roma governata da Virginia Raggi è ancora piena di problemi non risolti: 8 romani su 10 la bocciano. E' lecito dire che si aspettava di più dalla sindaca?
«Virginia ha dato una sterzata a Roma. Oggi una parte delle strade sono rifatte, gli appalti sono regolari, si stanno sperimentando le macchinette mangiaplastica, ci sono nuove ciclabili e c'è finalmente una visione. Ovvio che il lavoro da fare è ancora molto, specie sui rifiuti. Chiedo che si lavori per Roma e che anche la Regione faccia la sua parte. Virginia potrà fare di più quando avrà i giusti poteri ».

Secondo la regola del mandato zero, Raggi non potrà più candidarsi sindaco nel 2021: cambierete la regola se la sindaca vorrà ripresentarsi?
«Virginia non me l'ha mai chiesto».

Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 01:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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