Pd, D'Alema si schiera con Zingaretti. Il governatore: no al ritorno al passato

Mercoledì 30 Gennaio 2019
Pd, D'Alema si schiera con Zingaretti. Il governatore: no al ritorno al passato
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Massimo D'alema si schiera con Nicola Zingaretti nella corsa per la leadrship del Pd. Ma il governatore del Lazio prende subito le distanze: non vogliamo ricmporre quello che eravamo prima.

D'Alema. «Speriamo che il congresso dia a Zingaretti la forza di aprire un nuovo corso politico. Credo che se c'è una svolta nel Pd si possa riaprire anche una prospettiva di dialogo a sinistra. Auspico che la nuova leadership del Pd riprenda l'ispirazione unitaria in vista delle europee. Non vedo una prospettiva del centrosinistra se non riprende vita il Pd. Naturalmente dovrà avere il coraggio di una riflessione critica su questi anni», dice l'ex premier in un'intervista alla Stampa in cui auspica una svolta radicale in Europa. Le elezioni europee «sono un'occasione per rimettere in campo un grande schieramento progressista che dica: abbiamo capito, avete ragione ad essere arrabbiati, ma l'arroccamento nazionalistico che offre il governo è la risposta sbagliata», dichiara D' Alema, che avverte: «Se rappresentiamo quello che sta avvenendo come un conflitto tra europeisti e sovranisti cadiamo in una trappola, in questi termini la partita è già persa. Sarebbe un suicidio per la sinistra convergere in un'ammucchiata con tutti quelli che difendono l'Europa così com'è contro la "barbarie sovranista"».

Per D'Alema «il progetto europeo è a rischio non per l'avanzata dei sovranisti. Quella piuttosto è la febbre, ma la malattia è un'altra: l'egemonia neoliberista, monetarista, lo svuotamento dei contenuti etico-politici e sociali del progetto europeo a cui abbiamo assistito negli ultimi quindici anni». Da qui l'auspicio di una svolta radicale: «Bisogna avere una legislatura costituente che ridefinisca il patto europeo. Il documento di Thomas Piketty va in questa direzione». In merito al manifesto europeista di Carlo Calenda, «apprezzo l'intenzione di Calenda, ma non è sufficientemente chiaro: il discrimine deve essere il cambiamento», dice D' Alema. «Non spetta a lui decidere con chi si deve alleare il Pd, c'è un congresso e non mi sembra che si sia candidato». 

Zingaretti. Nel Pd «non credo che sia all'ordine del giorno la ricomposizione di quello che siamo stati in passato. Nessuno lo pensa così e non lo pensa neanche chi ha abbandonato questo partito, non è questo il punto. A me fa piacere che l'Italia da personalità più diverse stia comprendendo di nuovo che la speranza di costruire un altro paese passa per i destini del Pd», ha detto Zingaretti oggi a Bruxelles, a chi gli chiedeva un commento sulle parole di D' Alema. «Nessuno vuole rimettere insieme un quadro politico che per scelta di tutti appartiene al passato - ha precisato - dobbiamo costruire, soprattutto guardando alle forze economiche culturali e sociali, liste civiche, un nuovo spirito unitario per essere più forti rispetto al fatto che noi abbiamo perso come non mai nella storia del dopoguerra e quindi va aperta una nuova fase». «Ma su questo mi permetto» di dire «e non sono solo» perché «anche altre candidature hanno ovviamente detto che il tema è la ricostruzione di un nuovo progetto di alleanze». 

«Nessuno vuole rimettere insieme un quadro politico che per scelta di tutti appartiene al passato. Dobbiamo costruire, soprattutto guardando alle forze economiche, sociali, alle liste civiche un nuovo spirito unitario per essere più forti di fronte al fatto che abbiamo perso come non mai nella storia del Dopoguerra e quindi va aperta una nuova fase. Ma su questo non sono solo: anche altri candidati hanno detto che il tema è la riproposizione di un nuovo progetto anche di alleanze», ha aggiunto il presidente della Regione Lazio.

Martina. «Io penso che il nuovo corso del Pd e del centrosinistra si costruisce solo con una nuova generazione in campo e non certo guardando indietro», commenta Maurizio Martina, candidato alla guida del Pd.

Giachetti. «Per una volta voglio ringraziare Massimo D'Alema perché con la sua intervista ha chiarito, al di là di reticenze e ipocrisie, il loro progetto e la vera posta in gioco alle primarie Pd. Se vince Zingaretti tornano loro e torna la ditta, se vinciamo noi no. Sempre avanti», scrive in un tweet Roberto Giachetti, candidato alla segreteria del Partito democratico.

Calenda. «La cosa bella di D' Alema è che puoi sempre contare sul fatto che si lasci fuori da solo. Il motto è "Dopo di me il diluvio"», afferma su Twitter Carlo Calenda, rispondendo a una utente che gli ha chiesto «lascia fuori D'Alema».

 

Ultimo aggiornamento: 19:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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