Crisi governo, Zingaretti: voto Camere non è una sfida a Renzi, evitare che risorgano alleati di Trump

Venerdì 15 Gennaio 2021
Crisi governo, Zingaretti: voto Camere non è una sfida a Renzi, evitare che risorgano alleati di Trump
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«Il voto delle Camere non è una sfida a Renzi ma un necessario di momento di chiarezza». Il segretario del Pd Nicola Zingaretti parla ai deputati dem e cerca di allontanare scenari da resa dei conti. «Non c'è alcuna voglia di rivalsa o di vendetta nei confronti di nessuno: non abbiamo nemici», assicura. Ma la tensione resta, anche perché il leader di Italia Viva oggi è tornato a parlare e il suo non è un messaggio di pace: «Conte ha i numeri in Senato? Vedremo», avverte. Tra i democratici si insinua il timore che l'operazione "responsabili" possa non riuscire o non riuscire appieno e lo stesso segretario paventa il rischio del «risorgere degli alleati pro-Trump» (leggi Salvini e Meloni).

«Si sta aprendo una fase - spiega Zingaretti - in cui abbiamo anche noi voluto il Parlamento avesse centralità nelle scelte che andremo a fare.

Parlamentarizzare non è una sfida, ma una necessità e un passaggio delicato collocato nella sede appropriata, che è il Parlamento. Ogni forza politica dovrà assumersi per le sue scelte, nella chiarezza, le proprie responsabilità». E ancorra: «Al gruppo Pd voglio dire che non c'è alcuna voglia di rivalsa o di vendetta o di resa dei conti nei confronti di nessuno: non abbiamo nemici. Fino a qualche minuto prima della conferenza stampa di Iv siamo stati impegnati a fare di tutto: abbiamo letto le parole di Conte sul patto di legislatura da definire all'interno dei confini di questa maggioranza. Anche alla luce di questo la rottura è un fatto grave» e «irresponsabile». «Se non si voleva il salto nel buio si doveva lottare insieme a noi per ottenere risultati e invece ora si restringe lo spazio politico per ottenere risultati».

La rottura di Renzi, «malgrado l'enormità di quanto sta avvenendo non penso che sia un fulmine a ciel sereno. Era una delle possibilità in campo, che abbiamo fatto di tutto per scongiurare», continua. «C'è un patrimonio da difendere: essere riusciti a ricollocare la democrazia italiana dentro il solco della sua tradizione europeista e fondatrice dell'Europa rispetto a una deriva che oggi abbiamo dimenticato ma che con il governo precedente aveva collocato l'Italia su una deriva antieuropeista» e fuori dalla collocazione «euroatlantica. Abbiamo dato il contributo decisivo anche per l'innovazione dell'Europa», rivendica.

Zingaretti a Conte: allargare maggioranza

«Dobbiamo tutelare la legislatura fino a quando sarà possibile, ed evitare le elezioni anticipate, e impedire il paradosso che nel momento in cui in America vince Biden, si corra il rischio che gli alleati di Trump risorgano non sulla base di un'iniziativa ma di un errore», dice poi Zingaretti rivelando la paura che accomuna molti tra i dem. Poi riconosce: «In questo anno e mezzo di governo sono stati commessi molti errori e ci sono state molte lentezze. Conoscete la fatica del lavoro parlamentare: le ore di mediazione e di contrapposizione, il non rispetto o il ritardo nel rispetto di punti di programma fondativi dell'alleanza, la vicenda del pacchetto istituzionale che fu proposto ad agosto 2019 perché accettammo, con grande travaglio, il taglio dei parlamentari in cambio di impegni che poi non ci sono stati. Perciò dico che oggi non possiamo accettare tutto. Abbiamo già dato». «Se c'è una cosa che ci deve guidare in questo momento è non permettere, nella lettura che si darà, di liquidare il lavoro fatto. Sarebbe una tragedia politica, ingiusta». 

«In maniera aperta e trasparente - continua - ci si rivolge al Parlamento perché si possa definire un profilo di un allargamento possibile della maggioranza che, come detto a Conte, deve avvenire però dentro uno schema di garanzia dei contenuti e un profilo politico che dovrà essere costruito». «Questa è la condizione massima per salvaguardare la legislatura e dare una prospettiva a una stagione di rinnovamento che vogliamo continuare: purtroppo tutti i nodi della verifica sono ancora sul tappeto». Serve un «forte impianto di innovazione e di definizione di un programma di legislatura».

L'impresa non è facile. «In maniera aperta e trasparente ci si rivolge al Parlamento perché si possa definire un profilo di un allargamento possibile della maggioranza che, come detto a Conte, deve avvenire però dentro uno schema di garanzia dei contenuti e un profilo politico che dovrà essere costruito», dice il segretario. «Questa è la condizione massima per salvaguardare la legislatura e dare una prospettiva a una stagione di rinnovamento che vogliamo continuare: purtroppo tutti i nodi della verifica sono ancora sul tappeto». Serve un «forte impianto di innovazione e di definizione di un programma di legislatura».

Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 00:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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