Cospito, scorta per tre politici (Delmastro, Donzelli e Ostellari) e i pm antiterrorismo in prima linea

Tra i nomi da proteggere, i magistrati che si occupano di estremisti e 41 bis

Sabato 4 Febbraio 2023 di Michela Allegri
Cospito, scorta per tre politici (Delmastro, Donzelli e Ostellari) e i pm antiterrorismo in prima linea

Il timore è che l’asticella delle proteste si alzi a dismisura e che dalle azioni dimostrative si passi agli attentati veri e propri. Per questo motivo il ministero della Giustizia sta stilando una lista di persone ritenute a rischio e per le quali potrebbe essere necessario innalzare il livello di protezione. I servizi di tutela assegnati in via d’urgenza sono già stati attivati per i due sottosegretari di via Arenula, Andrea Delmastro e Andrea Ostellari, e anche per il vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli

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Scorta per tre politici 


Ma a fare paura è la possibilità che a questo punto l’escalation di violenza, legata all’aggravarsi delle condizioni di salute di Alfredo Cospito l’anarchico sottoposto al regime del 41 bis e che ormai da 108 giorni sta facendo lo sciopero della fame in carcere, travolga magistrati e investigatori che si sono occupati di inchieste sulla galassia anarchica, di 41 bis, oppure che hanno indagato o emesso pareri proprio sulla vicenda Cospito.


L’ALLERTA
Il livello di allerta di Intelligence e forze dell’ordine è massimo: il rischio è che i componenti del Fai (Federazione anarchica informale) e del Fri (Fronte rivoluzionario internazionale) passino dalle minacce ai fatti.

In questi giorni da Torino a Padova, fino a Roma, sono apparsi volantini intimidatori: «Se muore Alfredo Cospito, i giudici sono tutti obiettivi». Mentre nel suo ultimo proclama l’internazionale nera ha lanciato una «chiamata internazionale alla mobilitazione», invitando movimenti e collettivi ad organizzare una serie di azioni davanti alle ambasciate italiane per fare pressioni su Roma: «Facciamo sapere allo Stato italiano che se Alfredo muore - è il proclama e la minaccia - saremo il suo peggior nemico». Ora si temono i legami con le aree più violente della galassia anarchica internazionale, responsabili non solo di atti intimidatori, ma di anche attentati. Da qui il rafforzamento della vigilanza nei luoghi sensibili, soprattutto in vista del 12 febbraio, termine entro il quale il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dovrà decidere in merito all’istanza di revoca del 41 bis presentata dal legale di Cospito.

 

Mentre dalla Procura antimafia e antiterrorismo è arrivata un’apertura al trasferimento dell’anarchico in regime di alta sicurezza, per il pg di Torino, che rappresenta l’accusa nel processo in corso, il 41 bis non deve essere revocato. Una decisione contro la quale i gruppi anarchici potrebbero vendicarsi.
Nessun dettaglio deve essere sottovalutato: negli uffici considerati sensibili sono state già impartite diverse raccomandazioni specifiche, come quella di prestare attenzione durante l’apertura di plichi e buste. Il primo febbraio, al Viminale, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha fatto il punto con i vertici di Polizia e Intelligence, stabilendo un innalzamento delle misure di tutela per sedi diplomatiche e istituzionali, ma anche carceri e magistrati. È stato anche disposto un rafforzamento del monitoraggio sul web dei siti d’area anarchica.


LE SCORTE
Intanto è scattato l’aumento delle tutele per i sottosegretari Delmastro, con delega alle carceri, e Ostellari, con delega al trattamento dei detenuti: sono state attivate misure di sicurezza «in via d’urgenza e temporanea» da parte del Dap. Si tratta di una misura «provvisoria», che prevede un’auto blindata e la presenza di agenti. Una decisione presa in attesa della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza a Roma prevista per il 10 febbraio, durante la quale sarà decisa l’assegnazione della scorta. La misura più rigorosa è invece già stata attivata per il deputato di FdI, Donzelli, vicepresidente del Copasir, che in Aula ha riferito dei colloqui di Cospito durante le ore di socialità con alcuni boss mafiosi sottoposti come lui al regime di carcere duro. Adesso lo stesso provvedimento potrebbe essere disposto, a seconda del livello di rischio, per esponenti delle forze dell’ordine e dell’amministrazione della Giustizia.
 

Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 14:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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