Coronavirus, il Pd contro Patuanelli sui piani-riapertura: «Passo falso». Poi il dietrofront Mise, frena anche Palazzo Chigi

Venerdì 17 Aprile 2020
Coronavirus, il Pd contro Patuanelli sui piani-riapertura: «Rischiamo passo falso»

«Non sono al corrente del piano Patuanelli» che permetterebbe di riaprire il 22 di questo mese a coloro che garantiscono il rispetto dei protocolli sicurezza approvato dalle parti sociali. Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, stronca il progetto del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, che di fatto brucia i tempi e permetterebbe di riaprire già la prossima settimana a tutte le aziende in grado di garantire il distanziamento e il contingentamento delle linee produttive. Un piano di cui, secondo quanto scrive Repubblica, Patuanelli ha parlato al telefono con il capo della task-force governativa Vittorio Colao.

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«L’ultima parola sarà del presidente del Consiglio - insiste Orlando -  Quello che ritengo fondamentale è che si dia una prospettiva qualche giorno prima».  Secondo Orlando «aprire come si è chiuso è una stupidaggine». «Rischiamo il passo falso» e «rischiamo di riaprire e poi dover richiudere qualche settimana dopo». 

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All’affondo di Orlando, che critica il ministro pentastellato per eccesso di ottimismo, si uniscono le Sardine che scrivono a Conte sostenendo che “in Lombardia non ci sono ancora margini per una riapertura piena”.

Reazioni che spingono il Mise ad affidare alle agenzie una precisazione: Patuanelli «non sta lavorando a un suo piano: il Governo riceverà le proposte della task force di Colao e le esaminerà confrontandosi con regioni e comuni nella cabina di regia per poi decidere assumendosi, come sempre, tutte le responsabilità delle scelte».  Con Patuanelli, però, si schiera Italia Viva: «D'accordo con il Ministro Stefano Patuanelli quando dice che, dalla prossima settimana, vorrebbe riaprire tutte le aziende capaci di attuare misure di distanziamento, di contingentamento delle linee produttive e del numero di lavoratori», sottolinea Ettore Rosato, presidente di Italia Viva e vicepresidente della Camera dei Deputati, sulla sua pagina Facebook.

In questi giorni e nelle ultime ore circolano numerose ipotesi, con tanto di date, sulle possibili riaperture nel Paese. In alcuni casi si tratta di ipotesi che non hanno alcun tipo di fondamento, in altri di ipotesi che sono ancora allo studio e quindi non possono essere in alcun modo considerate definitive. È quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi precisando che le decisioni sull'allentamento del lockdown saranno comunicate dopo la conclusione dei lavori della task force sulla fase due.

In questi giorni e nelle ultime ore circolano numerose ipotesi, con tanto di date, sulle possibili riaperture nel Paese.

In alcuni casi si tratta di ipotesi che non hanno alcun tipo di fondamento, in altri di ipotesi che sono ancora allo studio e quindi non possono essere in alcun modo considerate definitive. In questo momento il governo, coadiuvato dal comitato tecnico scientifico e dalla task force di esperti, sta lavorando per la fase due e solo quando avrà terminato i lavori comunicherà in maniera chiara i tempi e le modalità di allentamento del lockdown, così da dare agli italiani un'informazione certa, spiegano le fonti di Palazzo Chigi. Anticipazioni, indiscrezioni e fughe in avanti - in un momento tanto delicato - rischiano di alimentare caos e confusione. In questi momenti invece è indispensabile la collaborazione responsabile di tutti, concludono.

Ultimo aggiornamento: 22:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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