Conte sfida Salvini, M5S in crisi
Il vicepremier: «Cerca voti»

Mercoledì 24 Luglio 2019
Conte al Senato su Lega e fondi russi: Savoini era a Mosca con Salvini DIRETTA
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Giuseppe Conte si presenta in Senato per l'informativa sul caso dei fondi russi alla Lega, dice di tenere a cuore il ruolo del Parlamento, precisa di non aver «ricevuto informazioni dal ministro competente» (Salvini, ndr), spiega che nella delegazione italiana in Russia con Salvini c'era anche Savoini ma sottolinea che al momento non ci sono elementi per far venir meno la fiducia nel ministro dell'Interno.  I senatori del M5S quando Conte inizia il suo intervento escono dall'Aula: la protesta, ha spiegato il senatore pentastellato Michele Gianrusso, è legata «alle dichiarazioni di Conte sulla tav».



«Salvini - spiega il premier - è stato presente a Mosca anche il 15 luglio 2018 per la finale del mondiale di calcio e il 16 luglio 2018 per l'incontro con le controparti russe. In quella occasione fu notificata alle controparti russe dalla nostra ambasciata la composizione della delegazione italiana su indicazione del protocollo del ministero dell'Interno: la delegazione ufficiale comprendeva anche il nominativo del signor Savoini».

Quindi assicura: «Mi adopererò perché tutti i miei ministri e gli altri membri del governo vigilino con massimo rigore affinché negli incontri governativi siano presenti solo ed esclusivamente persone accreditate ufficialmente che siano tenute al vincolo della riservatezza.

Questo per avere la massima garanzia che le informazioni riguardante l'attività di governo siano gestire con la massima cura». 

«La vicenda all'origine di questa informativa appare ora sottoposta al vaglio della procura di Milano che indaga per valutare la fondatezza di eventuali ipotesi di reato. Non conosciamo quali elementi siano stati acquisiti né le conseguenze dell'indagine in corso. Il piano del governo è distinto dall'indagine della procura di Milano. Ora non ci sono elementi per incrinare la fiducia con membri del governo», dice. 

Sulla Russia, ci tiene poi a precisare, «la nostra linea è sempre stata coerente, non ci sono elementi che mi facciano dubitare circa un indebito scostamento di uno o più membri del governo dalle linee stabilite. Mai alcuna forza del governo avrebbe potuto avere la possibilità di intrattenere rapporti di parte con altri Paesi». «Ciascuna forza politica è libera di coltivare rapporti. Mi sono sempre adoperato affinché gli interessi di parte fossero vagliati al filtro degli interessi nazionali. Su questo sono esigente».

«La politica internazionale è stata affidata a circa 40 missioni che io stesso ho effettuato all'estero a plurimi incontri con personalità straniere e a plurime missioni del ministro degli Esteri Enzo Moavero. Ovviamente i singoli ministri nelle materie di loro competenza hanno contribuito ad alimentare» le relazioni dell'Italia «ma la mia costante presenza all'estero e ai fori internazionali ha consentito di mettere a punto anche sul fronte internazionale la sintesi necessaria per una linea coerente». 


Parlando al Question Time alla Camera, Conte tra le prime cose ha spiegato il suo sì alla Tav: «Ciò che non siamo riusciti ad ottenere è la ridiscussione dell'opera e questo a causa della ferma decisione della Francia di proseguire nella realizzazione» della tratta, ha spiegato.
«Questo è stato l'elemento decisivo che ha pesato nella mia valutazione» perché una decisione unilaterale dell'Italia «avrebbe costi ingenti per le casse dello Stato e quindi chiare ripercussioni negative»

«Quando si ha a che fare con accordi internazionali tra due Paesi, già ratificati da entrambi i Parlamenti, si hanno infatti due strade per venir meno alla precedente intesa: o si raggiunge un nuovo accordo bilaterale - strada che, come ho detto, ho perseguito fino alla fine - oppure si denuncia l'accordo con una decisione unilaterale. Decisione unilaterale, però, che avrebbe costi ingenti per le casse dello Stato e quindi chiare ripercussioni negative. E da qui la mia affermazione che oggi - a queste condizioni, cioè senza un accordo con la Francia - fermare l'opera sarebbe più svantaggioso che realizzarla», spiega Conte esplicando in Aula di voler chiarire quanto annunciato ieri nel video da Palazzo Chigi sul Tav.

Il nodo Autonomia. «Siamo consapevoli della centralità del Parlamento» nell'iter delle Autonomie. Ritengo che il Parlamento non debba essere coinvolto solo al termine del procedimento con un'alternativa del prendere e lasciare, le Camere devono assumere un ruolo primario prima della sottoscrizione dell'intesa»

Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 11:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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