Consob, M5S cambia e punta su Zingales

Giovedì 31 Gennaio 2019 di Alberto Gentili
Consob, M5S cambia e punta su Zingales
In punta di piedi e senza clamore, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte hanno ormai praticamente archiviato il nome di Marcello Minenna per la presidenza della Consob. Il nuovo candidato dei 5Stelle per a Commissione per la Borsa è l'economista con simpatie grilline Luigi Zingales.
Dietro a tanta cautela di premier e vicepremier c'è la necessità di far calmare le acque. A favore di Minenna, dirigente Consob con un breve passaggio nella giunta di Virginia Raggi come assessore al Bilancio, si è infatti schierato perfino il fondatore del Movimento Beppe Grillo («sarà una garanzia per gli italiani»), oltre a esponenti di peso come Carla Ruocco ed Elio Lannutti.

Nonostante il pressing, la nomina di Minenna è però finita in un binario morto: dal Quirinale è arrivato uno stop sostanziale. A giudizio del capo dello Stato, l'ex assessore capitolino non poteva assumere la presidenza della Consob, in quanto contro la sua promozione a direttore analisi quantitative e innovazione finanziaria avvenuta nel novembre del 2017, sono stati presentati ben 12 ricorsi da parte di altrettanti colleghi. Così, nel caso fosse diventato presidente, Minenna si sarebbe trovato a dirigere i suoi avversari interni. In più, secondo il Quirinale, il fatto che abbia fatto l'assessore non avrebbe garantito indipendenza e terzietà.
Preso atto del veto di Mattarella, che firma il decreto di nomina e dunque non può essere scavalcato, Di Maio e Conte, insieme a Stefano Buffagni, hanno individuato in Zingales il nuovo candidato. Su questo nome dal Quirinale non trapelano perplessità: l'economista è esterno alla Consob e dunque su di esso non graverebbe il rischio di conflitto d'interessi. Da capire, al momento però il Colle non ha terminato di analizzare la pratica, se il capo dello Stato ritenga Zingales adeguato al ruolo. Ma in casa 5Stelle confidano in un via libera.
Non subito, però, anche se Conte ieri a Milano ha detto che «il nodo verrà risolto presto, prestissimo». Per il Movimento, dilaniato al suo interno dalla discussione sull'immunità parlamentare da garantire o meno a Matteo Salvini e allarmato dal crollo nei sondaggi, la fase è decisamente delicata. Così, per non gettare altra benzina sul fuoco ed evitare di alimentare nuove divisioni tra componenti, Di Maio non accelera. Anzi, si diceva, prende tempo. Ma probabilmente la prossima settimana, se non ci saranno nuovi intoppi, il governo darà il via libera all'indicazione di Zingales. Poi la parola passerà alle commissioni parlamentari per il parere previsto dalla legge. E infine il decreto approderà sulla scrivania di Mattarella per il via libera definitivo.

Per i 5Stelle la Consob non è una poltrona qualsiasi. Dopo anni di crociate contro le crisi bancarie, Di Maio ritiene la Commissione per la Borsa uno snodo decisivo per tentare di scongiurare l'insorgere di altri problemi. Da qui la lunga battaglia condotta da giugno in poi per sfrattare Mario Nava. Battaglia coronata in settembre con le dimissioni del presidente nominato dal governo di Paolo Gentiloni. Poi, però, il motore pentastellato si è inceppato.

IL SOCCORSO FORZISTA
Va invece a dama Matteo Salvini. Il leader della Lega a dicembre ha indicato Gian Carlo Blangiardo per la presidenza dell'Istat. Ma frenato dai contorcimenti pentastellati sulla Consob, solo ieri è riuscito a ottenere il via libera delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato alla nomina del settantenne professore di demografia alla Bicocca, sovranista e leghista doc. E il leader leghista c'è riuscito, come è già accaduto per Marcello Foa alla Rai, solo grazie ai voti di Forza Italia (serviva la maggioranza dei due-terzi).
 
Ultimo aggiornamento: 17:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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