Comunali, a Roma sfida Michetti-Gualtieri. Milano e Napoli a sinistra, crollano Lega e 5 Stelle

A Roma testa a testa tra Calenda e Raggi per il 3° posto: il voto disgiunto non decolla. Nei grandi centri 50% di astenuti

Martedì 5 Ottobre 2021 di Fabio Rossi
Comunali, a Roma duello Michetti-Gualtieri. Milano e Napoli a sinistra, crollano Lega e 5 Stelle

Tre grandi città vanno al centrosinistra già al primo turno - a Napoli e Bologna in coalizione con il M5S - mentre Roma e Torino dovranno attendere il ballottaggio per conoscere il nome del nuovo sindaco. Lì dove cinque anni fa partì l’onda, apparentemente inarrestabile, delle prime cittadine pentastellate - Virginia Raggi nella Capitale, Chiara Appendino nel capoluogo piemontese - ora va in scena il riflusso grillino. Con centrosinistra e centrodestra che si contenderanno la poltrona di sindaco al secondo turno, nella loro composizione “classica”. Ma anche la coalizione composta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia non può, al momento, ritenersi soddisfatta, pur consolandosi con la vittoria alle Regionali in Calabria e con i propri candidati che girano in testa, alla boa del primo giro, a Roma e a Trieste. Il Carroccio, in particolare, ha preso percentuali piuttosto basse nelle grandi città: a Milano si ferma all’10,8 per cento, contro il 27,4 ottenuto alle Europee del 2019, a Roma va poco sopra il 6 per cento, contro il 25,8 di due anni fa. Numeri ben distanti da quelli di cui i sondaggi accreditavano la Lega. Il partito di Giorgia Meloni, invece, si contende con la lista civica di Calenda la palma di prima forza politica della Capitale. Un dato certamente negativo arriva dall’affluenza, che si ferma al 54,7 per cento nazionale e crolla nelle grandi città. Nella Capitale si registra un calo di oltre 8 punti, rispetto alle ultime elezioni Comunali: alle urne si è presentato il 48,83 per cento degli elettori, contro il 57,03 per cento del 2016.

LE SFIDE
Nella Città eterna, fra dodici giorni, il duello sarà tra l’avvocato e conduttore radiofonico Enrico Michetti, per il centrodestra, e l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, per il centrosinistra, separati da circa tre punti percentuali.

Un ruolo fondamentale, al ballottaggio, lo avranno gli elettori (comunque tanti) che alle urne hanno scelto la sindaca uscente o Carlo Calenda, arrivati quasi appaiati: un tesoretto di preferenze complessivamente poco inferiore al 40 per cento dei votanti, che potrebbe diventare decisivo fra due weekend. E la lista di Calenda alla fine è il primo partito di Roma, supera per numeri di voti anche Fratelli d’Italia. Rispetto alle previsioni della vigilia non c’è stato il boom del voto disgiunto, che avrebbe potuto favorire in particolare il leader di Azione ai danni di Michetti e Gualtieri. La periferia di Roma ha votato poco ma ha preferito Michetti e, con meno entusiasmo, Raggi. Il centro della città è andato invece di più alle urne, concentrando però la sua scelta su Gualtieri e Calenda. Anche a Torino, come detto, si andrà al ballottaggio: qui è andato meglio delle previsioni il candidato del centrosinistra, Stefano Lo Russo, che chiude il primo turno di qualche punto avanti rispetto a Paolo Damilano, in lizza per il centrodestra. Non ricandidatasi la sindaca uscente, la pentastellata Valentina Sganga si è fermata poco sotto l’asticella dei 10 punti. A Trieste il sindaco uscente Roberto Dipiazza (centrodestra) andrà al ballottaggio col candidato del centrosinistra Francesco Russo.

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I SUCCESSI
Tre sono le grandi città dove il discorso si è già chiuso ieri. A Milano ha stravinto il sindaco uscente Beppe Sala, che ha ottenuto quasi il doppio dei voti del candidato del centrodestra, il pediatra Luca Bernardo, scelto dalla Lega e semisconosciuto in città fino a pochi mesi fa: qui l’affluenza al voto è stata del 47,69 per cento, la più bassa di sempre in città. «Saranno cinque anni difficili - è il primo commento di Sala - Dobbiamo uscire dalla pandemia, mettere a terra i fondi del Pnrr e prepararci alle Olimpiadi». A Bologna netta affermazione di Matteo Lepore, candidato del centrosinistra allargato al M5S (e alle Sardine) con oltre il 60 per cento delle preferenze: doppiato Fabio Battistini, del centrodestra. Anche in questo caso l’affluenza registra un crollo rispetto alle precedenti amministrative: meno 8 per cento. Analoghe le proporzioni del successo di Gaetano Manfredi a Napoli. L’ex rettore dell’ateneo Federico II, già ministro dell’Università e della Ricerca nel Governo Conte bis, ha staccato nettamente i suoi principali avversari: il candidato del centrodestra Catello Maresca, pm in aspettativa, l’ex sindaco (e presidente della Regione Campania) Antonio Bassolino e Alessandra Clemente, già assessora nella giunta De Magistris. Già nel pomeriggio Maresca ha telefonato a Manfredi per congratularsi per l’affermazione.

IL BILANCIO
Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra, ha vinto largamente le elezioni regionali in Calabria, superando il 50 per cento dei voti: non era comunque previsto il ballottaggio, e il distacco della candidata del centrosinistra Amalia Bruni – intorno al 25 per cento – è stato larghissimo, così come quello dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, sostenuto da liste civiche. Domenica e lunedì si è votato anche in due elezioni suppletive per sostituire due deputati - Pier Carlo Padoan (Pd) a Siena ed Emanuela Del Re del (M5S) nel collegio di Roma Primavalle - che si erano dimessi per coprire altri incarichi. In entrambi i casi hanno vinto candidati dem: il segretario nazionale Enrico Letta e il leader del Pd Lazio, Andrea Casu. Il Partito democratico, quindi, conferma un seggio alla Camera e ne aggiunge un altro. Letta ha battuto il candidato del centrodestra Tommaso Marrocchesi Marzi, Casu si è imposto su Pasquale Calzetta (Forza Italia) e sull’ex pm Luca Palamara.

Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 13:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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