Durigon, bufera alla Camera: M5S e Pd chiedono le dimissioni dopo il video della cena

Giovedì 29 Aprile 2021
Durigon, bufera alla Camera: M5S e Pd chiedono le dimissioni dopo il video della cena

L'inchiesta video partita da Fanpage nei confronti del sottosegretario al Mef Claudio Durigon sta agitando le acque anche in parlamento. Al centro della ricerca del sito denominata Follow the Money c'è il deputato della Lega e sindacalista italiano Durigon che dal 1° marzo 2021, sotto il comando di Mario Draghi, è sottosegretario al ministero Economie e finanze. Secondo Fanpage, durante una cena, parlando dell'inchiesta sui fondi del Caracciolo, avrebbe dichiarato che «quello che fa le indagini sulla Lega lo abbiamo messo noi». La questione ha creato moltissime tensioni oggi alla Camera nella maggioranza. Lega e M5s hanno fatto scintille, i toni si sono alzati talmente tanto che ad un certo punto al centro dell'emiciclo dei deputati (presumibilmente di Lega e M5S, ma riconoscerli era difficile perchè indossavano le mascherine) stavano per venire alle mani. Obbligato l'intervento dei commessi e la sospensione per qualche minuto della seduta. Mentre Cinquestelle e sinistra ne chiedevano le dimissioni fonti della Lega hanno fatto sapere che Durigon «è tranquillamente al lavoro» e il suo avvocato ha già presentato dieci querele. «Sono preoccupato per la vicenda del video? No, sono tranquillissimo».

Taglia corto nella risposta che lascia ad AdnKronos Claudio Durigon, mentre si intrattiene con l'altra sottosegretaria al Mef, la pentastellata Laura Castelli, nella sala Garibaldi del Senato. «Sto lavorando - spiega il leghista - sul dl Sostegni, posso dire che siamo a buon punto, lunedì avremo sicuramente una giornata impegnativa su quelle che potranno essere le varie approvazioni».

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M5s e Pd chiedono le dimissioni

Secondo quanto riporta l'Adnkronos, il M5S intanto sta valutando una mozione di revoca dal ruolo di sottosegretario per l'uomo della lega e del Mef. La mozione potrebbe essere messa nero su bianco del gruppo M5S al Senato, mentre cresce nelle file grilline l'imbarazzo per il video postato questa mattina su Fanpage, con alcuni stralci che ritraggono proprio il sottosegretario leghista. «Questo è peggio del caso Siri», commenta un big del M5S, ricordando il caso che agitò il primo governo Conte, accelerandone la fine. «Durigon non può più rappresentare il governo italiano. Quanto emerge dal video-inchiesta di Fanpage non lascia spazio a dubbi. In attesa che possa intervenire anche la magistratura, già oggi possiamo dire che il nostro principio costituzionale di disciplina ed onore che un rappresentante delle istituzione come lui deve seguire sia venuto meno. Questo basta e avanza perché Durigon si dimetta dal delicato quanto importante ruolo di sottosegretario all'Economia. Così potrà avere il tempo di chiarire ciò che è emerso dalla puntuale inchiesta di Fanpage, senza più scappare e non rispondere a legittime domande che gli sono state poste». Così Danilo Toninelli, senatore M5S. «Non di meno dovrà fare il segretario della Lega Matteo Salvini che deve quanto prima fare chiarezza sugli intricati rapporti che sono emersi con il sindacato Ugl. Non possiamo far finta di nulla. La politica deve essere la prima ad agire con onestà e trasparenza. Prima di tutto sui soldi che i partiti impiegano per le proprie attività politiche. Siamo di fronte ad una questione di Stato ed giunto il momento che anche Salvini inizi ad abbandonare la becera propaganda e si occupi di tutte quelle scottanti questioni interne al proprio partito. Gli italiani si meritano rispetto ma soprattutto si aspettano buoni esempi da parte di chi li dovrebbe rappresentare nelle sedi istituzionali», conclude l'ex ministro.

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La difesa della Lega

E continuano così per tutta la seduta: il deputato del M5s, Eugenio Saitta, ha chiesto in aula alla Camera che il ministro dell'Economia e delle Finanze, intervenga in Parlamento per chiarire le affermazioni del sottosegretario al Mef e deputato della Lega, Claudio Durigon, in merito all'inchiesta di Fanpage, in particolare sul contenuto di un video nel quale Durigon afferma, tra l'altro, di non essere preoccupato dell'inchiesta condotta dalla magistratura perché l'ufficiale della Gdf che sta conducendo le indagini sarebbe stato messo al proprio posto per decisione della Lega. «Le parole del sottosegretario Durigon - ha detto in aula Saitta - destano sconcerto e inquietudine. Parole gravissime, inaudite e inaccettabili che il ministro dell'Economia Daniele Franco, deve chiarire in Parlamento. È necessaria, trasparenza, chiarezza e di tutelare il Mef che è certamente estraneo a questi fatti». «Siamo stufi di vedere da parte del M5s - ha ribattuto Davide Ziello a nome della Lega - trasformare l'aula del Parlamento in un tribunale. Noi siamo garantisti e quelle di cui parlate sono solo delle inchieste giornalistiche. Dal punto di vista giudiziario non c'è nulla. Le uniche dichiarazioni sulle quali si dovrebbero concentrare i deputati 5Sstelle, sono quelle della sottosegretaria alla Giustizia, Macina, che utilizzando il proprio ruolo, si è permessa di entrare nel merito di un processo penale, in corso che tocca il figlio di Beppe Grillo, fondatore e leader del M5s. Basta con la vostra logica forcaiola e garantista a giorni alterni».


Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 03:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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