Bologna, Salvini contestato al campo nomadi, l'auto assalita a calci e pugni

Sabato 8 Novembre 2014
Bologna, Salvini contestato al campo nomadi, l'auto assalita a calci e pugni
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Assalita a calci e pugni da giovani dei centri sociali l'auto con cui il segretario della Lega Matteo Salvini è arrivato a un campo nomadi di Bologna per una visita. L'autista ha accelerato investendo due giovani che cercavano di fermare la vettura.

Uno è salito coi piedi sul tetto. L'auto è fuggita seguita a piedi da manifestanti.

L'aggressione Una foto dell'auto distrutta, con i vetri in frantumi è stata postata sui social network proprio da Salvini: «Così i balordi dei centri sociali hanno distrutto la nostra macchina, prima ancora che ci avvicinassimo al Campo Rom - scrive - Noi stiamo bene. Bastardi». E ancora: «Questo è l'interno della macchina assaltata dai centri sociali. Dietro c'erano due ragazze. Stanno tutti bene. ma questa non è democrazia».

«Siamo stati preventivamente assaliti quaranta contro quattro. Per fortuna la macchina era vicina e siamo illesi...altrimenti saremmo a raccontare un'altra cosa», racconta il segretario della Lega Nord. «C'erano due ragazze dietro - ha aggiunto - e per fortuna le schegge non le hanno colpite. Se uno pensa di farmi paura così sbaglia».

I manifestanti investiti «Non è successo un qualcosa di grave per pura fortuna. Bastava non avere prontezza e finivamo sotto il cofano, abbiamo rischiato di finire con la testa sotto le ruote. Nostri modi non pacifici? La nostra è stata una reazione dopo che hanno buttato giù dieci persone. Per questa carognata, ci sarebbe stato un

omicidio della macchina di Salvini. Parlano i video». È questa la versione di uno dei manifestanti investiti dall'auto del segretario della Lega a poco distanza dal campo Sinti che avrebbe dovuto visitare. «A breve andremo in ospedale a farci controllare - ha aggiunto il manifestante, Loris Narda dei collettivi antirazzisti di Bologna - Se proveranno a tornare saranno respinti».



Già in mattinata c'erano stati momenti di tensione a pochi metri dal campo nomadi di via Erbosa. Un piccolo gruppo di appartenenti alla Lega Nord - in attesa dell'arrivo di Salvini - sono arrivati con un cartello per raccogliere firme per chiudere i campi nomadi. Alcuni giovani dei centri sociali glielo hanno preso e strappato. Non c'è stato alcun contatto, ma insulti e urla. I militati della Lega sono stati accompagnati dietro al cordone della polizia in assetto antisommossa.

Solidarietà. Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia esprime la propria «solidarietà umana e politica» al leader della Lega Matteo Salvini, fatto oggetto oggi a Bologna di contestazioni violente da parte di appartenenti ai centri sociali. «La violenza - aggiunge Zaia - non fa parte del nostro dna e non siamo in un Paese davvero democratico se al leader di un partito politico si impedisce con la forza di verificare una situazione ed esprimere le proprie opinioni». «Intimidazioni di questo tipo però - conclude - non sono certo espressione di un popolo che stimo come quello dell'Emilia Romagna, che non credo proprio condivida questi comportamenti, ma di un gruppo di facinorosi esaltati e violenti. Questo ci conforta e ci rafforza».

Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 21:21

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