Bollette, più aiuti grazie al gettito dell'Iva. Giorgetti: «È la priorità». Pensioni, stop allo “scalone” della Fornero

Relazione al Parlamento per avere l’ok all’utilizzo subito dei 10 miliardi in deficit. Taglio del cuneo fiscale del 2% nel 2023

Giovedì 27 Ottobre 2022
Bollette, più aiuti grazie al gettito dell'Iva. Giorgetti: «È la priorità»

L’agenda prioritaria del governo è quella economica. Così Giorgia Meloni, nel caldo pomeriggio romano, chiama a rapporto tutti i ministri che hanno in mano i dossier più urgenti sul fronte delle bollette, della Manovra, del fisco, del lavoro e del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. A Palazzo Chigi arrivano il titolare dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, quello degli Affari europei, Raffaele Fitto, e il ministro del Lavoro, Marina Calderone.

Ad attenderli, oltre alla presidente del Consiglio, ci sono il responsabile economico di Fratelli d’Italia Maurizio Leo, il sottosegretario Alfredo Mantovano e il braccio destro della premier Giovambattista Fazzolari. 

La relazione

Sul tavolo c’è anche la questione del tetto al contante, chiusa con il compromesso dell’alzamento del limite a cinquemila o seimila euro. Ma il tema di cui si è parlato di più sono quelli delle bollette e della Manovra. Il ministro Giorgetti ha presentato una prima relazione sullo Stato dei conti. Oltre ai 10 miliardi già presenti nei conti pubblici e per utilizzare i quali sarà necessario presentare una Relazione al Parlamento per farsi autorizzare l’uso del deficit, ci sarebbe un ulteriore “cuscinetto” derivante ancora dal buon andamento delle entrate Iva, nonostante in queste settimane il prezzo del gas sia sceso.Il caro-energia è per il governo il dossier più importante al momento. Lo ha ricordato ieri lo stesso Giorgetti dopo la decisione della Bce di alzare i tassi di interesse di 0,75 punti. 
«Riteniamo», ha scritto in una nota, «che essendo i prezzi energetici il principale fattore di spinta al rialzo dei prezzi al consumo, l’inflazione debba essere contrastata anche intervenendo sui fondamentali del mercato del gas - riduzione domanda e aumento offerta alternativa a quella russa - e che gli interventi di calmierazione delle bollette per famiglie e imprese rimangano prioritari». 
Proprio per questo oggi Meloni vedrà anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto e il consulente Roberto Cingolani, reduci dal Consiglio europeo sull’energia di inizio settimana. Sul price cap l’Europa continua con il passo del gambero: uno avanti e due indietro. L’ennesima riunione straordinaria è stata convocata il 24 novembre - la quarta nel giro di pochi mesi - e la speranza è che questa volta possa portare all’agognato compromesso sul tetto europeo al gas attraverso il cosiddetto corridoio dinamico. 

La Manovra

L’altro dossier sul quale il lavoro è ormai cominciato, è la Manovra di bilancio. Meloni e i suoi fedelissimi sono al lavoro da un lato per reperire più fondi e dall’altra per licenziarla il prima possibile assolvendo a tutti i passaggi istituzionali previsti. Una corsa contro il tempo che paga soprattutto l’eccezionalità della situazione. Nella Manovra troveranno spazio una prima misura di taglio del cuneo fiscale (sicuramente la conferma della riduzione del 2% in scadenza a dicembre) e le norme per evitare lo scalone della Fornero con la riproposizione probabilmente di Quota 102 e Opzione donna. Al netto della difficoltà aggiuntiva rappresentata dal caro-energia infatti, «È la prima volta nella storia che si vota a questo punto dell’anno» chiosa una fonte ai vertici di FdI. Niente panico però, tra i vertici dell’esecutivo regna infatti l’ottimismo e c’è pure chi sottolinea come Mario Draghi lo scorso anno la presentò il 16 novembre, per cui «siamo assolutamente in linea». 
Un ruolo determinante in ogni caso recita proprio il ministro Fitto, che ieri ha avuto un anche un lungo faccia a faccia con Meloni. L’ex europarlamentare ha sostanzialmente accentrato ben tre deleghe di peso nel suo ministero. Oltre alle politiche europee (che sotto Mario Draghi erano del sottosegretario Enzo Amendola), gestisce anche il Pnrr (attribuita fino ad ora al sottosegretario Roberto Garofoli) e i fondi europei di coesione (in precedenza tra le mani della ministra per il Sud Mara Carfagna). E proprio tra questi ultimi del resto, è spuntata una considerevole mano tesa al governo italiano. Salvo inattesi passi indietro, la Commissione europea modificherà le regole per l’uso dei fondi di coesione del periodo 2014-2021, nell’ambito di RepowerEu, permettendo di impiegare i soldi non utilizzati o di riprogrammarli per il sostegno alle imprese in difficoltà per il caro bollette. Un intervento che pone a disposizione dell’esecutivo circa 4 miliardi di risorse aggiuntive, liberando risorse da impiegare all’interno della Finanziaria. 

Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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