Berlusconi, Salvini e Meloni: incontro a Catania ma resta la tensione

Venerdì 3 Novembre 2017
Berlusconi, Salvini e Meloni: incontro a Catania ma resta la tensione
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Un lungo abbraccio, così Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si sono salutati nel ristorante la Trattoria del Cavaliere di Catania in cui si sono incontrati assieme a Giorgia Meloni. Il presidente di Forza Italia, hanno spiegato ambienti politici, è arrivato in ritardo per il protrarsi di un incontro con oltre 200 giovani di Forza Italia che si è tenuto all'hotel Villa del Bosco dopo il comizio alle Ciminiere. 

 

 


«È ancora presto per dire che abbiamo chiuso l'accordo sul programma di governo. Quello che volgiamo costruire è un programma serio e concreto che non si esaurisce in una cena alle 11 di sera. Credo che la volontà di di dare all'Italia un governo di patrioti sia comune. Non abbiamo di parlato premiership, di nomi, ma di obiettivi da darci che sono quelle di dare all'Italia un governo che faccia gli interessi degli italiani», ha detto Meloni al termine dell'incontro. E Meloni a chi gli chiede se stasera si sia siglato il patto dell'arancino replica: «E' un'idea mia il patto dell'arancino. Gli arancini ce li siamo anche mangiati quindi assolutamente patto dell'arancino».

Al quartiere San Berillo, nel cuore di Catania, Berlusconi, Salvini e Meloni, i tre avventori che nella città etnea avevano organizzato una tregua dopo il duello di piazze, si sono presentati all'appuntamento solo in tardissima serata. Nessuno voleva fare il primo passo e, solitario, il candidato unitario Nello Musumeci ha atteso per un paio d'ore i suoi sponsor. Alla fine i tre leader sono arrivati e, pian piano l'incontro all'inizioteso è diventato più amichevole.

Lo schema di un «patto dell'arancino» alla fine è emerso a tarda notte. Il patto? «Era già siglato, abbiamo gettato le basi del percorso per vincere le elezioni», ha spiegato Berlusconi uscendo, all'1.30 circa dal ristorante. I tre leader sono partiti da piazze diverse - le Ciminiere per Berlusconi, piazza del Teatro Massimo per Salvini, la protesta anti-ius soli per Meloni - e hanno rischiato di trasformare la prevista cena in un giallo. Salvini, poco prima, riduce l'appuntamento con gli altri due leader a un caffé e opta per mangiare in un ristorante non lontano. Meloni attende a qualche centinaio di metri dalla Trattoria del Cavaliere, teatro di un incontro che, a un certo punto, si è temuto seriamente che potesse saltare.

Ma alla fine i tre leader si sono visti, con tanto di photo-op con Musumeci e di lungo colloquio dei tre in veranda, sotto i flash dei fotografi. E una torta con i volti dei leader del centrodestra, di Lorenzo Cesa, Musumeci e Vittorio Sgarbi e un brindisi hanno sancito la pace momentanea. Perché, se da un lato i nodi restano tutti più o meno irrisolti, dall'altro quella siglata a Catania è più di una tregua.

«Non c'è un duello Berlusconi-Salvini ma Matteo con un certo tipo di politica non vuole avere nulla a che fare», spiegavano prima dell'incontro fonti leghiste facendo chiaro riferimento a quel Gianfranco Micciché e ai cosiddetti
«impresentabili». «Salvini vuole la leadership, è convinto che il suo partito sia un traino», sottolineava dal canto suo un esponente d'alto rango del centrodestra. Tutte crepe di un sodalizio che, sull'onda delle Regionali
in Sicilia e in vista delle Politiche traballa ma non deflagra. E, stando ai sondaggi riservati che circolano negli ambienti del centrodestra, c'è un certo ottimismo sulla vittoria di Musumeci.

Il candidato alle Regionali era seduto tra Salvini e Cesa - leader di un Udc ormai tornata in pieno nel gotha del centrodestra - mentre di fronte sedevano Berlusconi, Meloni e Vittorio Sgarbi. Il clima «è stato ottimo», sottolineano fonti di FI. Eppure, al principio, la freddezza non era del tutto sciolta con Salvini che, dopo qualche minuto, è uscito fuori al ristorante per una sigaretta. Il primo punto affrontato con Silvio? «Il Milan, punto dolente per entrambi», ha spiegato il leader leghista. Ma alla fine l'incontro è durato oltre due oreo. Erano venuti separatamente e giocando un po' a nascondino. Sono usciti insieme, sorridenti: forse, ai piedi dell'Etna la difficile coabitazioni di FI-Lega-Fdi ha avuto l'ennesima chance di una svolta.


 

Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 08:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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