Berlusconi attacca sinistra e giudici
Bersani: è al tramonto ed è pericoloso

Mercoledì 24 Marzo 2010
Silvio Berlusconi (foto Mauro Scrobogna - Lapresse)
144
ROMA (24 marzo) - Berlusconi torna ad attaccare a testa bassa la sinistra (ha un solo grande incubo, Berlusconi, ha cercato di cancellarmi) e i giudici (hanno condizionato la campagna elettorale) che insieme oscurano i miracoli fatti dal governo. Le reazioni non si fanno attendere. Per l'Anm gli attacchi sono un problema dell'intero Paese e delle sue istituzioni. Bersani sostiene che il premier è pericoloso per i meccanismi democratici, mentre per Casini Berlusconi segue soprattutto i suoi affari e chiede il voto utile a sè. Secondo Di Pietro il premier vuole «distruggere il potere giudiziario». Scende in campo anche Bossi che pur ammettendo che il premier parla troppo spesso di magistrati parla di quel «maledetto vizio di controllare al telefono». Parlando di elezioni Bossi vede anche «abbastanza logico» che la Lega supererà il Pdl al Nord, ma assicura che non ci saranno scossoni nel governo. Per il premier non ci sarà nessun sorpasso da parte della Lega e nel pomeriggio, a Bari per sostenere il candidato Rocco Palese, torna parlare di sinistra, riforme e par condicio. Proprio oggi il presidente Napolitano torna sulla necessità del rispetto di tutte le istituzioni, e Fini ammonisce che sulle riforme non si può avere un approccio basato sulle strumentalizzazioni di tipo propagandistico.



«Da sinistra incubo Berlusconi». «La sinistra, da 16 anni a questa parte, ha un solo grande incubo e grande collante: questo incubo si chiama Silvio Berlusconi». Così inizia la giornata Berlusconi, in un'intervista telefonica al Tg5. «Io provo ad essere questo incubo. Ritengono che io abbia usurpato il loro potere».



«Hanno cercato di cancellarci dalle elezioni». Berlusconi torna sulla vicenda delle liste del Pdl in Lombardia e Lazio e spiega di essere sceso in campo nella campagna elettorale perché «in oltre 60anni di storia repubblicana» non si era mai tentato di «cancellare l'avversario dalle elezioni. Hanno escluso la lista del Pdl a Roma e hanno cercato di fare lo stesso a Milano. Quindi io, per ristabilire la verità, ho deciso di cambiare la mia decisione che era stata quella di non intervenire in campagna elettorale e di rivolgermi agli italiani. A spingermi direi che è stata proprio la sinistra, proprio perché non avevano altro da dire se non rifugiarsi nell'antiberlusconismo di piazza e nelle aggressioni giudiziarie. Ho chiamato gli italiani a una scelta di campo: o con noi, il governo del fare che ha fatto tanto bene in questi due anni, o con questa sinistra ammanettata a Di Pietro e incapace di governare, la sinistra delle critiche, dell'invidia sociale e dell'odio. Ho deciso di scendere in campo anche stavolta di fronte a questa magistratura di sinistra che ha condizionato pesantemente la campagna elettorale riempiendo giornali e tv con le solite inchieste a orologeria».



«Astensionismo? Lo sogna la sinistra». «L'astensionismo se lo sogna e se lo augura la sinistra, perchè se ne è sempre avvantaggiata - ha detto il premier - Ma non credo che ci sarà, perchè gli italiani sono persone di buon senso, hanno gli occhi aperti e sanno cosa succederebbe se la sinistra andasse al governo».



«Uso scandaloso della tv: doveroso intervenire». «Non solo erano cose legittime, erano cose doverose da parte del leader del principale partito italiano e da parte del presidente del Consiglio - ha detto Berlusconi, intervenendo poi a "Buongiorno Lombardia" - L'Autorità per le comunicazioni non interveniva e io insistevo perché fossero presentati a queste autorità degli esposti da parte di tutti quelli che erano stati toccati da queste calunnie. Altro non ho fatto che manifestare quello che era il mio profondo convincimento, il mio dovere. Credo che sia inaccetabile che il signor Santoro faccia dei processi in televisione a persone, oltrettutto già sotto processo davanti ai giudici, senza nemmeno dare loro il diritto di diefendersi. È un uso scandaloso della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti i cittadini, che alla fine non pagheranno nemmeno più il canone. Se rendere noto questo mio pensiero è un reato, sono fiero di commetterlo. Mi hanno addirittura intercettato perché ho detto al telefono quello che dico in pubblico».



«Sinistra e toghe hanno tentato di oscurare l'azione a volte miracolosa del nostro governo» ha aggiunto il premier nel pomeriggio parlando alla Fiera del Levante a Bari nel comizio con il candidato governatore del Pdl Rocco Palese e tornando ad accusare il quotidiano di Torino La Stampa per un suo titolo sulla «corruzione cancro dell'Italia».



Nel pomeriggio da Bari Berlusconi torna a parlare di sinistra, par condicio e riforme. «La sinistra vuole uno Stato di polizia», visto che vuole continuare con «il malvezzo delle intercettazioni telefoniche», vuole «dare il voto agli immigrati» per conquistare voti. Berlusconi ribadisce che saranno gli elettori a decidere sulla la riforma dell'elezione diretta del presidente della Repubblica o del Consiglio. Rilancia anche il dimezzamento dei parlamentari.



Premier promette: cancellerò legge par condicio. Rivolta di Pd, Idv e Udc. BErlusconi ribadisce che il governo abolirà «l'illegale» legge sulla par condicio «senza la quale Idv e Casini non esisterebbero più». Il leader del Pd che ha definito «insaziabile» il Cavaliere «ossessionato» dai temi televisivi. «Penso - ha ironizzato Bersani - che piuttosto dovrebbe abolire un po' di disoccupazione» e a spiegato come la par condicio sia sostanzialmente «una norma difensiva, che esiste in un universo che presenta il conflitto d'interessi». Ci vogliono imbavagliare? «Non lo permetteremo», ha tuonato Antonio Di Pietro per il quale il premier «si è appropriato del servizio pubblico radiotelevisivo e lo utilizza a proprio uso e consumo come fosse un'azienda di sua proprietà e non dei cittadini». Anche Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc non ci sta a farsi soffocare in culla, ed è convinto comunque che la Lega non asseconderà il disegno del Cavaliere che si mostra sempre più insofferente. «Non mi stupisce - ha detto Cesa - che Berlusconi voglia abolire la par condicio: è da sempre allergico alle opinioni divergenti dalla propria e non sarà contento fin quando in tv non apparirà soltanto lui, magari a reti unificate. Ho i miei dubbi piuttosto che ci sia una maggioranza parlamentare che glielo permetta, a partire dalla Lega».



Attacco a Travaglio e la risposta di Di Pietro. Dal comizio di Bari a sostegno di Rocco Palese il premier afferma che solo in Italia «nella tv di Stato si viene sottoposti a processi senza dare la possibilità di difendersi di fronte alle terribili accuse del signor Travaglio». Risponde Di Pietro: Berlusconi insulta Travaglio perché non si piega.



Scende in campo anche Umberto Bossi il quale, in un'intervista a SkyTg24, afferma che «Berlusconi forse la magistratura l'ha chiamata in causa troppe volte ma c'è il maledetto vizio di controllare il telefono» per il quale «è necessaria una motivazione forte». Il leader della Lega, che considera «non utile alla coalizione» un eventuale faccia a faccia in tv tra il premier e Bersani, entra anche nel dibattito sulle regionali.



«La Lega sorpasserà il Pdl al nord? E' una cosa abbastanza logica» dice Bossi che aggiunge: «Berlusconi non è preoccupato, anzi quasi quasi è contento perché siamo una forza stabilizzatrice rispetto alle altre forze di governo». Per il ledaer della Lega le elezioni regionali «sono sempre elezioni politiche che potrebbero avere conseguenze sul Governo. Ad esempio noi non saremmo potuti andare da soli perché avrebbe avuto conseguenze sul Governo». Poi Poi interviene sul caos liste: «La mia memoria storica - afferma - è che prima di consegnare le liste, c'era da darsi un sacco di botte. Oggi nei tribunali è entrata anche la violenza che prima era sulle scalinate del Viminale».



Ma secondo Berlusconi il soprasso della Lega sul Pdl «non ci sarà, inoltre con la Lega c'è un'alleanza strategica per riformare il Paese».



Lega, immigrazione e matrimoni gay. Sulla posizione di Fini sulle politiche dell'immigrazione Bossi commenta: «Vedremo i risultati elettorali. Serviranno anche a far capire chi aveva ragione». E sui matrimoni gay: «Berlusconi non firmò la legge per le famiglie orizzontali. Meno male, altrimenti ora avremmo un Paese pieno di matrimoni omosessuali».



Anm: le aggressioni ai pm sono un problema di tutto il Paese. «Le gravi e reiterate aggressioni alla magistratura sono un problema dell'intero Paese e delle sue istituzioni»: dopo le ultime accuse del premier alle toghe, l'Associazione nazionale magistrati fa sapere che non risponderà più agli attacchi fatti in campagna elettorale: «L'Associazione nazionale magistrati ribadisce che non si farà trascinare sul terreno di uno scontro politico che non appartiene all'istituzione che rappresenta - si legge in una nota della giunta - e, quindi, si asterrà dal replicare a ulteriori attacchi che durante la campagna elettorale dovessero essere rivolti alla magistratura». Il sindacato delle toghe «prende atto che, nonostante i numerosi e autorevoli inviti alla moderazione dei toni, il dibattito politico, in occasione della campagna elettorale in corso, continua ad essere caratterizzato da inaccettabili insulti e aggressioni nei confronti della magistratura. Gli attacchi a una fondamentale istituzione dello Stato sono diventati talmente gravi e reiterati da non poter essere più affrontati sul piano di una difesa di categoria. Oggi il problema non è della magistratura, ma dell'intero Paese e delle sue istituzioni».



Bersani: premier nervoso, invade le tv per rimontare. «Berlusconi è nervoso e cerca di rimontare invadendo spazi televisivi e ripetendo il solito disco - sostiene il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani - Lo stop ai talk show ha creato una totale anomalia, manca un confronto vero e le cose si sono ridotte a comizi reciproci, e questo è un guaio. Non è evergreen. Io penso che il disco che Berlusconi rimette dal '94, per di più cercando di drammatizzare intorno a sé, faccia sentire a poco a poco il fruscio. Sono curioso di vedere quanto reggerà il messaggio che lui continua a ripetere reggerà. Le sue parole sui magistrati e sulla sinistra io non le sento in giro tra chi vota noi, ma neanche tra chi vota centrodestra».



«Vergognose le aggressioni a Bonino e Bresso». «Aggressioni come quelle fatte ad Emma Bonino e Mercedes Bresso sono una vergogna - ha detto Bersani a proposito delle affermazioni del premier verso le due candidate del centrosinistra - Io spero che i cittadini non accettino un modo così volgare di condurre la campagna elettorale».



Berlusconi «è al tramonto» ma proprio per questo «è pericoloso» per i meccanismi democratici del Paese, ha anche detto Bersani. Rispondendo ad una domanda su come opporsi al governo, se in modo più frontale o in modo più moderato, Bersani ha replicato: «Bisogna fronteggiare Berlusconi prendendolo in obliquo. Non lo si può ignorare ma nemmeno rispecchiarlo. Berlusconi è al tramonto e in questo tramonto, quanto breve non so, è pericoloso. Questo tramonto è pieno di insidie per lo spirito civico e democratico, per le cattive abitudini che il Paese può prendere. Noi non dobbiamo ragionare come chi aspetta l'ora X dello scoppio della bolla, ma dobbiamo lavorare insieme in modo combattivo, con una prospettiva di futuro. Noi non possiamo più dividerci tra viola, verdi, rossi e blu».



«Gli elettori possono cambiare l'agenda del governo con il voto alle regionali costringendolo ad affrontare i temi del lavoro e della crisi economica ha aggiunto Bersani, in una intervista al Gr Rai.



Di Pietro: Berlusconi vuole distruggere il potere giudiziario. «Il presidente del Consiglio, attaccando i magistrati, aizzando il popolo contro i magistrati, di fatto compie un attentato alla Costituzione, perchè le democrazie occidentali si basano su una ferrea tripartizione di poteri, giudiziario, esecutivo e legislativo» così Antonio Di Pietro a Matera. «Essendo il capo dell'esecutivo - ha aggiunto Di Pietro - sta attaccando, vuole distruggere un altro dei cardini della democrazia, il potere giudiziario. il presidente Napolitano torna sulla necessità del rispetto di tutte le istituzioni, e Fini è stato fatto esclusivamente al presidente del Consiglio».



Il governo è «razzista, xenofobo, fascista e piduista» ha riaffermato Di Pietro in una conferenza stampa a Napoli.



«Voci libere ridotte a nuova carboneria». «Berlusconi continua a mentire attraverso i suoi megafoni - scrive Di Pietro sul suo blog - forte di una propaganda sfacciata che ha ridotto le voci libere a un movimento carbonaro costretto a rifugiarsi in Internet per esprimere il proprio pensiero liberamente».



Casini: Berlusconi impegnato a seguire i suoi affari. «Posso dire che Berlusconi è soprattutto impegnato a seguire gli affari suoi e il resto delle sue parole sono pura propaganda», ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini secondo cui «per il centrosinistra mi sembra che la prospettiva sia quella di ripetere gli errori commessi dal governo Prodi». Parlando dei suoi rapporti con il premier, Casini ha poi aggiunto che «alcuni anni fa ero alleato di Berlusconi, poi gradualmente mi sono staccato. Ho visto da vicino, come suo alleato, l'interesse che Berlusconi riservava alle questioni personali e, invece, l'interesse che riservava agli interessi del Paese».



«Berlusconi sta diventando sempre più cattivo, altro che partito dell'amore - ha aggiunto Casini a Firenze, a margine di un incontro elettorale - È rabbioso, violento e parla sempre e solo dei suoi problemi». «Vorremmo - ha aggiunto - che parlasse delle Regioni e degli italiani, che sono i grandi dimenticati di questa campagna elettorale». Parlando della crisi economica in corso, il leader dell'Udc ha aggiunto: «Oggi ci sono dati terribili sull'occupazione, l'8,5%, e continuiamo a sentire un presidente del Consiglio che s'inventa sempre nuovi argomenti, il presidenzialismo, il bollo auto. Tutte baggianate».



«Berlusconi chiede un voto utile - aggiunge Casini - lo capisco, utile per sè e per gli interessi che vuole garantire» replicando al premier che aveva definito quello per l'Udc «un voto inutile» in Toscana, dove l'Unione di Centro corre da sola.





Napolitano: «Tenere unito il Paese,

non penso ad altro che a questo»
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 18:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci