Adozioni, Salvini attacca Conte: «Faccia di più». Replica: «Responsabile è Fontana». Ma lui: «Ho rimesso la delega»

Sabato 30 Marzo 2019
Adozioni, Salvini attacca Conte: «Faccia di più». Replica: «Responsabile è Fontana». Ma lui: «Ho rimesso la delega»
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«Da oltre un mese il Ministro Fontana ha chiesto di formalizzare la remissione della delega relativa alle adozioni internazionali». La precisazione arriva in serata, dopo che sul tema adozioni si è consumato uno scontro senza precedenti tra il premier Giuseppe Conte e Matteo Salvini.

A innescarlo sono state le parole del ministro dell'Interno che dal Congresso delle famiglie di Verona, ha sottolineato: «Sul tema delle adozioni da Conte mi sarei aspettato di più» (video). Una frecciata da leggere anche come una reazione di Salvini alle critiche del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Spadafora per la sua partecipazione all'evento di Verona («Sbaglia ad andare»). Tant'è che, prima di Conte, è proprio lui a finire nel mirino del capo del Viminale: «Spadafora pensi alle adozioni», dice arrivando al Congresso. 

Ma ecco che, prima Di Maio e poi lo stesso Conte, respingono le accuse al mittente: «Salvini legga bene le deleghe: Spadafora non c'entra.

Quella sulle adozioni è in capo al ministro Fontana ed al presidente del Consiglio», dice il primo. Poi una nota di Palazzo Chigi precisa ulteriormente: «La delega in materia di adozioni di minori italiani e stranieri è attualmente ed è sempre stata in capo al ministro della Lega Fontana. Il Presidente del Consiglio ha solo mantenuto le funzioni di Presidente della Commissione per le adozioni internazionali. Spetta quindi a Fontana adoperarsi - come chiesto da Salvini - per rendere le adozioni più veloci e dare risposta alle 30.000 famiglie che aspettano». Rimane confermato che bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare nei ministeri tutti i giorni e studiare le cose prima di parlare altrimenti si fa solo confusione».

Vicenda chiusa? Nient'affatto, perché in serata Fontana ha appunto fatto sapere di aver rimesso le deleghe «a causa del fatto che il presidente Conte ha autonomamente indicato i componenti della struttura Cai (Commissione Adozioni Internazionali)». «Questo - aggiungono le fonti del ministero - ha comportato un grave problema nell'attuazione della delega, costringendo il Dipartimento Famiglia a chiedere di spostare alla segreteria generale della Presidenza i capitoli di bilancio delle adozioni internazionali. Si sottolinea inoltre che la presidenza della Commissione Adozioni Internazionali è stata fin dall'inizio in capo al Presidente del Consiglio, che ha scelto di non delegarla».

E infine si apprende, da fonti di Palazzo Chigi, che le deleghe relative alle adozioni nazionali e internazionali sono sempre rimaste in capo al Ministro Fontana. Non c'è mai stata alcuna revoca delle deleghe. La presa di posizione del Dipartimento di Fontana ha provocato una grave situazione di stasi nell'attività della Commissione Adozioni, che si è sbloccata solo grazie alle sollecitazioni giunte proprio dalla Segreteria generale della presidenza del Consiglio.

«L'intervento del Segretario generale ha permesso infatti che si sbloccassero pagamenti per i rimborsi per le spese adottive che le famiglie interessate aspettavano da tempo», sottolineano le stesse fonti.

 

Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 07:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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