Sta per giungere al termine l'ultima settimana di ora solare.
L'ora solare tornerà a partire dalle ore 3.00 di domenica 29 ottobre, quando le lancette degli orologi verranno tutte rispostate un'ora indietro e dormiremo un'ora in più.
L'ora legale fa bene alla salute
L'ora legale è stata introdotta in Italia nel 1966 per risparmiare energia e aumentare la luce nei mesi estivi. La luce, infatti, aumenta i livelli di serotonina, un neurotrasmettitore del cervello comunemente noto come “ormone del buonumore”, proprio per i suoi effetti positivi sul sonno. Inoltre, la luce solare trasmette all'organismo la vitamina D, che contribuisce a mantenere stabili i livelli di calcio e di fosforo nel sangue.
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I benefici economici dell'ora legale
Secondo un'indagine di Altroconsumo, dal 2004 al 2021 l'Italia ha risparmiato complessivamente circa 10,5 miliardi di kilowattora grazie al prolungamento della luce solare con l'ora legale. A un minor consumo di energia corrisponde anche un minor impatto ambientale in termini di emissioni inquinanti: le stime parlano di circa 200mila tonnellate di CO2 "risparmiate" all'atmosfera.
Controversie
L'ora legale è sempre stata oggetto di dibattito nella comunità internazionale. Nel 1996 tutti i paesi dell'Unione europea, più la Svizzera e i paesi dell'est Europa, hanno adottato lo stesso calendario per l'ora legale, nonostante le polemiche di alcuni stati membri.
Il protocollo che regolamenta l'ora legale in Europa stabilisce che per i tre fusi orari Europei: Western European Time "WET": UTC+0 per l'Europa occidentale, Central European Time "CET": UTC+1 per l'Europa centrale (quello a cui appartiene l'Italia), ed Eastern European Time "EET": UTC+2 per l'Europa orientale.
L'ora legale non crea gli stessi benefici a tutti gli stati. A chiedere all'Unione Europea di rinunciare all'ora solare sono stati soprattutto i Paesi nordici, secondo cui spostare le lancette un'ora avanti prima dell'estate e un'ora indietro prima dell'inverno, causerebbe alcuni problemi allo stato psico fisico delle persone e alla salute.
Nei paesi dove è maggiore la latitudine, le giornate sono normalmente più lunghe, e avere un'ora in più nei mesi estivi non offre a queste popolazioni gli stessi benefici che abbiano noi o gli altri paesi dell'Europa meridionale.
Nel 2018 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che prevede l’abolizione dell’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno, auspicando anche una futura decisione unitaria a livello europeo.
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