Era incapace di intendere e di volere l'uomo che ha ucciso la propria vicina perché preso di mira dalle parolacce del pappagallo. «L'imputato non sta recitando, è incapace di intendere e di volere e deve essere assolto». Nell'aula della Corte d'assise di Cagliari i difensori di Ignazio Frailis hanno ribattuto punto su punto per oltre quattro ore la requisitoria del procuratore aggiunto Paolo De Angelis, che aveva chiesto per l'imputato il massimo della pena: ergastolo. L'uomo, 47 anni, disoccupato, è accusato di aver ucciso la sua vicina di casa, la sessantenne Maria Bonaria Contu, per le angherie verbali e le parolacce che il pappagallo della pensionata gli rivolgeva quotidianamente. Il delitto risale al 2 maggio 2017: la donna venne sorpresa dal suo assassino a Capoterra mentre passeggiava con due amiche, colpita a morte con 11 coltellate.
Uccise la vicina di casa per le parolacce del pappagallo molesto, il pm chiede l'ergastolo
Gli avvocati Fabio Pili e Luigi Porcella hanno sposato in toto l'esito della consulenza di parte, che aveva accertato il totale vizio di mente dell'imputato.
Uccise la vicina perché il pappagallo lo prendeva a parolacce: per la difesa va assolto
Lunedì 11 Marzo 2019La Corte d'assise, presieduta da Giovanni Massidda (a latere Giorgio Altieri), aveva invece stabilito la semi-incapacità di Frailis, risultato però contestato dal pm De Angelis secondo il quale l'uomo è stato in grado di «manipolare» e «mistificare» la sua condizione davanti agli psichiatri per sfuggire alle sue responsabilità. Il processo riprende il 3 aprile con le repliche, quindi la Corte emetterà la sentenza.