Sono stato più volte in Africa: Mozambico, Etiopia, Tanzania. Esperienze belle e complicate. Lacrime e sorrisi. Dolore e gioia. Ricchezza e fame. E un po' di nostalgia mi è rimasta dentro. Per questo, quando ho visto le immagini dei banchi insanguinati nella chiesa cattolica di San Francesco Saverio di Owo (Nigeria), dove, per il solo fatto di aver partecipato ad una Messa, sono state uccise tante persone, mi sono tornate alla memoria scene ed immagini familiari. E mi colpisce che tutti i media, quando succedono simili tragedie in Africa si limitano a dare la notizia. Ancora non sappiamo precisamente quante siano le vittime. Alcune fonti parlano di 50, altre di 22, altre ancora di 80 come fossero numeri e non persone. Quante discriminazioni senza difensori social d'ufficio in questa storia. Non c'è niente da fare: se sei africano, cristiano e dalla pelle nera sei una persona di serie b. E mentre scrivo, nel silenzio più generale, butto lì due cifre: i cristiani perseguitati per la loro fede nel mondo sono 360 milioni e ne vengono uccisi 16 ogni giorno.
occhidipadre@leggo.it
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