Nuovo decreto, piscine al chiuso: apertura slitta all'1 luglio. Settore in rivolta. Appello delle star del nuoto

Lunedì 17 Maggio 2021
Nuovo decreto, piscine al chiuso: apertura slitta all'1 luglio. Settore in rivolta. Appello delle star del nuoto

Nuovo decreto. La ripresa dell'attività delle piscine al chiuso slitta di un mese. Quando sembrava che mancasse poco alla possibilità di andare in vasca non solo all'aperto, è arrivata la doccia fredda. Frenata che nessuno, o quasi, si aspettava. La vasca si è fatta improvvisamente più lunga e la data di riapertura è slittata all'1 luglio. Le piscine al chiuso saranno, infatti, le ultime a poter riaprire in Italia, insieme con i centri termali, le sale giochi, bingo e casinò, i centri ricreativi e quelli sociali. La decisione del governo ha lasciato a bocca aperta l'intero settore. Con in testa il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, che parla di «persecuzione» da parte di «incompetenti» che «manderanno all'aria qualche migliaio di società e impianti sportivi».

Coprifuoco alle 23, palestre aperte dal 24, ristoranti al chiuso a cena, centri commerciali aperti, no alle discoteche

APPELLI A VUOTO - A nulla sono serviti gli appelli lanciati nei giorni scorsi dai super-campioni olimpici italiani, da Federica Pellegrini a Gregorio Paltrinieri, da Tania Cagnotto a Filippo Magnini.

L'onda blu delle immagini social, raggruppate nell'hashtag #salviamolepiscine, si è infranta contro il muro del nuovo provvedimento, sul quale, durante la cabina di regia, le Province italiane hanno comunque chiesto di «fare di più». Ad oltre un anno dalla prima chiusura, dunque, le piscine al coperto saranno costrette a restare senz'acqua ancora per un mese e mezzo. Le previsioni della vigilia, che speravano - neanche troppo di nascosto - in una riapertura l'1 giugno, sono andate in fumo. Una decisione che irrita ancora di più il settore di fronte al via libera, invece, dato a palestre, ristoranti al chiuso e cerimonie.

 

LE REAZIONI - «Ci trattano come degli untori», è il comune sentimento tra gli addetti ai lavori e le associazioni che in questi mesi hanno manifestato le loro istanze a palazzo Chigi. «È un disastro, sono allibito», il commento del numero uno della Federnuoto, Paolo Barelli, impegnato con la spedizione azzurra agli Europei di nuoto di Budapest. «Sono degli incompetenti che manderanno gambe all'aria qualche migliaio di società e impianti sportivi - tuona -. Si poteva pensare a riaperture con restrizioni e invece si sono dimostrati dei pavidi». «Mezzi pubblici, scuole, ristoranti possono essere attivi mentre l'attività motoria in acqua no - l'amara constatazione -. Se le piscine, costose da mantenere, rimangono chiuse per un persecuzione inaccettabile, allora il governo sia conseguente e dia contributi veri e non elemosina alle malcapitate società sportive e ai gestori. Siamo di fronte a una drammatica persecuzione».

LO SPIRAGLIO - Un piccolo spiraglio per anticipare le riaperture arriva dalla Lega che ha annunciato di voler lavorare in tal senso, venendo incontro al settore non solo degli impianti natatori al chiuso ma anche di matrimoni e discoteche. La notizia dello slittamento all'1 luglio è arrivata proprio nelle ore in cui i social network si coloravano di blu, come richiesto proprio dalla Federnuoto lanciando l'hashtag #salviamolepiscine. Tra i testimonial d'eccezione anche Federica Pellegrini, Filippo Magnini, Tania Cagnotto e tanti altri campioni del nuoto italiano. In diretta televisiva, proprio da Budapest, è arrivato anche l'appello di Gregorio Paltrinieri, reduce dall'ennesima medaglia d'oro. «Siamo tutti partiti da realtà piccole per poi arrivare qui - ha detto -. I bambini, gli amatori non nuotano ormai da due stagioni. Se mi avessero tolto la piscina da ragazzino sarei impazzito». «Siamo tutti partiti dalla nostra piccola piscina di paese!! E questo deve continuare ad esistere per preservare la nuova generazione di nuotatori», l'accorato appello di Federica Pellegrini.

Ultimo aggiornamento: 21:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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