Notti da incubo con i bimbi insonni, ma dal terapista ci vanno i genitori

Giovedì 3 Giugno 2021 di Giuseppe Scarpa
Notti da incubo con i bimbi insonni, ma dal terapista ci vanno i genitori

È l'incubo di molti genitori. Le notti passate in bianco a cullare i loro piccoli, perché di dormire non vogliono saperne.

Salvo poi appisolarsi quando il babbo e la mamma devono andare a lavorare. È questo un esempio estremo, per cui forse oggi esiste un rimedio: la consulente (o educatrice) del sonno.


Una nuova professione made in Usa che è sbarcata da meno di un decennio anche in Italia. Un percorso per accompagnare i piccoli a una dolce nanna senza impiegare metodi rigidi, sconsigliati dagli esperti e dolorosi per i genitori come farli piangere fino a quando non si addormentano.

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LE TECNICHE
Adesso ci sono almeno 10 tecniche diverse, studi, conferenze sul tema, libri, blog, siti dedicati, ricerche e, soprattutto,  decine di consulenti (o educatrici) in tutto il Paese disposte a prendere per mano mamme e papà verso il sonno dei loro figli e, come effetto collaterale positivo, verso notti meno stressanti per gli stessi genitori.
Insomma una tripla vittoria, per la felicità di bebè e famiglia ed anche, è il caso di sottolinearlo, per questa nuova figura, visto che la consulente non svolge il suo servizio gratuitamente. Il costo, solitamente, oscilla dai 300 fino agli 800 euro e si rivolge a piccini di una fascia di età che va dagli 0 fino ai 6 anni.
Di regola l'educatrice segue la famiglia in un percorso di 2 settimane con un massimo di 10 colloqui, finché non vengono centrati gli obiettivi. Prima, però, i genitori compilano e inviano un questionario con età, problematiche, traguardo da raggiungere, particolarità del piccino e tratti caratteriali. In base a questi dati viene studiato il percorso.
Il concetto di fondo è introdurre il piccolo a delle buone abitudini di sonno, insegnargli ad appisolarsi serenamente e gradualmente assieme al padre e alla madre. Un obiettivo che, per le consulenti, non porta solo beneficio a breve termine ai genitori, che possono riposare tranquillamente, ma anche agli stessi piccoli che impareranno a gestire i risvegli e l'addormentamento.


L'ADDORMENTAMENTO
È un mondo in continua evoluzione, dove comunque non esiste un albo ma chi lo pratica, generalmente è laureato in psicologia o  si è specializzato in appositi corsi come Chiara Donvito, 34 anni, diplomata in consulenza pediatrica del sonno in Canada con Brigitte Langevin come formatrice, una delle massime esperte in materia.
Donvito, assieme a Valentina Gavazzi, 36 anni, psicologa e psicoterapeuta con un'ulteriore formazione in problematiche del sonno infantile, ha creato una società di consulenza il Piccolo Ghiro (www.piccologhiro.it).
«Le principali problematiche delle famiglie che si rivolgono alle educatrici sono le sveglie all'alba, i risvegli notturni prolungati e le difficoltà di addormentamento», spiega Donvito. «In generale - prosegue la specialista - esistono dieci metodi diversi per addormentare il piccino. Il genitore, all'inizio della terapia, starà sempre accanto al bambino e lo accompagnerà nel cambiamento. I metodi tendono a rispettare quella che è la fisiologia del sonno infantile, le necessità di nutrimento dei bambini, l'equilibrio psicologico e affettivo dei piccoli ed i desideri dei genitori». «I percorsi del sonno sono svolti con le famiglie e non hanno - precisa Donvito - nulla di magico, si tratta solo di introdurre delle buone abitudini che funzionino per quella specifica famiglia».

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Ultimo aggiornamento: 17:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA