No vax violenti, il blitz: dalla "guerriera" di Padova alle donne "arrabbiate", chi sono gli attivisti nelle chat di odio

Giovedì 9 Settembre 2021
No vax violenti, dalla "guerriera" di Padova alle donne "arrabbiate": chi sono gli attivisti nelle chat di odio

Ha 53 anni, fa la cameriera a Mestrino, in provincia di Padova. Questa mattina la sua casa è stata perquisita dalla Digos, perché la donna è una delle attiviste No-vax finite sotto inchiesta per avere organizzato manifestazioni violente per contrastare l’adozione del Green pass, tramite la chat Telegram «I guerrieri».

L’indagata, insieme ad altre 8 persone perquisite come lei, incitava alla ribellione nei confronti di figure istituzionali. Avrebbe per esempio invitato al lancio di uova al ministro Roberto Speranza, che giovedì scorso avrebbe dovuto essere presente alla festa di Articolo 1 «Pane e Rose», a Chiesanuova, visita poi annullata per altri impegni istituzionali. Alla 53enne sono stati sequestrati il cellulare e altri dispositivi elettronici.

Green pass a scuola, controlli con la app e sanzioni fino a mille euro

Vaccino Covid, da Ema via libera a terza dose. «Ok a 4 nuovi sieri entro 2021»

In programma c’era anche una manifestazione violenta a Roma, prevista per l’11 e il 12 settembre, ma non solo. Alcuni membri del gruppo stavano organizzando una riunione preparatoria in vista dell’appuntamento romano e stavano raccogliendo armi. Tra gli elementi di spicco della chat, anche cinque donne, definite dagli inquirenti come «molto determinate e arrabbiate». Una di loro abita in provincia di Venezia, in passato è stata vicina agli ambienti indipendentisti dei «Serenissimi» e le era stato revocato il porto d’armi per problemi psichiatrici. Gli indagati non sarebbero legati a particolari fazioni e sono principalmente disoccupati, operai, portinai, camerieri.

 


Nelle chat sequestrate dagli investigatori coordinati dalla procura di Milano, si leggono frasi deliranti: si parla di «costruire detonatori da remoto», di fare attentati sul Parlamento con «un piccolo drone pilotato con 500 grammi di tritolo», si condividono presunti indirizzi del premier Mario Draghi e tutorial per costruire e reperire armi. Una delle armi più gettonate da procurarsi in vista delle manifestazioni era la pistola con lo spray al peperoncino. «È perfettamente legale - si legge nelle chat - più precisa e meno dispersiva del classico spray. Se anche hanno i caschi, basta un piccolo spruzzo che passa sotto la visiera e sono fott... Accecati per almeno mezz’ora. L’ho usata e funziona alla grande. La pistola costa meno di 50 euro, le ricariche si trovano su internet».

Video

Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA