Napoli terzo mondo d'Europa? Servillo e Sorrentino replicano a "Le Figaro": «Città unica»

L'attore: la amo profondamente. Il regista: non può essere altro da quello che è

Martedì 16 Novembre 2021
Paolo Sorrentino e Toni Servillo

Napoli dipinta come il terzo mondo d'Europa. Un giudizio impietoso in un reportage, quello di "Le Figaro", redatto in occasione delle amministrative per il rinnovo del consiglio comunale del capoluogo campano e che ha fatto infuriare non poco i napoletani e quanti a Napoli sono legati da profondo affetto e ammirazione. Tra tutti, e in questo caso su tutti, Toni Servillo e Paolo Sorrentino. L'occasione per una replica è stata la presentazione napoletana del film che li vede ancora una volta assieme, "È stata la mano di Dio", in uscita nelle sale cinematografiche mercoledì 24 novembre (in 250 sale, dal 15 dicembre anche su Netflix). «Parto da una constatazione - ha risposto Servillo -: tra settembre e dicembre io ho tre film in sala di tre grandi autori campani, quindi mi sembra che il bilancio di questa città sia molto buono. Io non saprei vivere da un’altra parte del mondo, quindi amo profondamente questo terzo mondo».

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Una città che non può essere altro

Il riferimento ai film fatto da Servillo è a  ‘Qui rido io’, di Mario Martone; ‘Ariaferma’, di Leonardo Di Costanzo, e - appunto - ‘È stata la mano di Dio’, di Paolo Sorrentino. Una battuta anche da parte del regista:  «Mi pare che Napoli si difenda benissimo da sola». Senza voler entrare in un terreno politico o sociologico - ha poi aggiunto Sorrentino - questa città se la cava egregiamente da tantissimo tempo, non è facile diventare altro da quello che è».

E Napoli è anche Troisi. «Il mio unico nume tutelare di questo film è Massimo Troisi, c'è lui regista dietro tante scene e nel finale, non è Fellini che pure si vede. In 'È stata la mano di Dio' c'è 'Le vie del signore sono finite'».

Napoli tra luci e ombre

L'inchiesta, uscita prima delle elezioni amministrative, descriveva - questo il titolo - una città «fatiscente e soffocata dai debiti, in attesa del suo salvatore», ossia Gaetano Manfredi: «Se non fosse tifoso dichiarato della Juventus avrebbe buone possibilità di essere eletto al primo turno... è l'opposto del sindaco uscente... le élite napoletane lo attendono come il Messia», scriveva l'autrice del reportage Valèrie Segond. L'inchiesta si soffermava sia sulle ombre che sulle luci della città: tra queste ultime il polo tecnologico di San Giovanni a Teduccio, «terra desolata dove Apple ha creato nel 2016 un centro europeo di formazione per sviluppatori di app, l'Apple Academy al quale si sono aggregate altre nove aziende tecnologiche, un polo dal quale escono un migliaio di giovani ogni anno». Quanto alle ombre, l'articolista ricordava la Galleria della Vittoria chiusa, la bonifica di Bagnoli mai decollata, trasporti pubblici in affanno, verde abbandonato e degrado urbano. 

L'evento al Metropolitan

Tornando alla presentazione, per l'evento il cinema Metropolitan è stato requisito e blindato come un evento del G20, con 400 invitati, tra cui sono il presidente della Camera Roberto Fico e il ministro della Cultura Dario Franceschini. Presente tutto il numeroso cast, guidato - oltre che da Servillo - anche dal giovane Filippo Scotti, che a Venezia ha vinto il premio Marcello Mastroianni.

Ultimo aggiornamento: 17:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA