Quella di Tor Di Quinto è la quarta vittima dei monopattini del 2022. Lo scorso anno se ne erano contate 12. Una, invece, nel 2020. A fare il bilancio è Giordano Biserni, presdiente dell'Asaps, l'Associazione sostenitori e amici della polizia stradale, che ha avviato un osservatorio per monitorare il fenomeno degli incidenti su questi mezzi a due ruote.
Ma come si può guidare in tutta sicurezza un monopattino in città? Insieme ad Asaps abbiamo stilato dieci regole per farlo.
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1.
2. E' necessario acquisire esperienza nella guida del monopattino: le prime volte è importante fare qualche guida di prova.
3. Bisogna guidare in tratti senza ostacoli né persone.
4. Prima di mettersi alla guida è bene indossare un casco, le polsiere e un giubbotto riflettente.
5. Non va modificato il monopattino: oltre che illegale è pericoloso.
6. Non vanno portati pesi eccessivi: potrebbero accentuare il rischio di cadute. E non bisogna guidare in due.
7. Importante è stipulare un'assicurazione.
8. Non guidare se si ha meno di 14 anni
9. Guardare sempre davanti: con le ruote molto piccole e una buca il rischio è che si voli via. E non bisogna mai essere trainati.
10. Non indossare cuffie per ascoltare la musica.
«Queste sono morti annunciate. Il numero delle vittime non è così eclatante rispetto al numero dei ciclisti perché tutto va rapportato al parco circolante. Fondamentale è l'assicurazione – spiega Biserni – Il monopattino è moderno, veloce, non inquinante, ma non possiamo pensare che possa essere esente dal rispetto delle regole. Non bisogna rischiare il 'fai da te' in strada».
Un recente studio condotto a Milano negli Ospedali Cto-Pini ha dimostrato che tra le 280 persone che sono entrate al pronto soccorso per incidenti sul monopattino, il 46% ha riportato fratture. Per il 10% si sono aperte le porte della sala operatoria. Quando hanno avuto bisogno del chirurgo, i medici si sono resi conto di avere davanti «traumi di incidenti “ad alta energia”, proprio come quelli automobilistici che avvengono di solito in autostrada. Quindi – ha spiegato Pietro Randelli, direttore della clinica ortopedica del Cto e del comitato tecnico scientifico dell’Istituto Pini - non si è trattato della semplice frattura della mano». I traumi maggiori sono al ginocchio (17,1%), al gomito (15%), al polso (14,3%), alla caviglia (11,8%), poi alla mano (9,6%) e alla spalla (7,1%).
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