Praticava pugilato, aveva partecipato a diversi incontri ufficiali e quindi sapeva bene come colpire.
DANNI PERMANENTI
Il giovane ferito, colpito al volto, ha battuto la testa sull’asfalto e ha perso i sensi. Ha trascorso quasi un mese in coma prima di riprendersi - la sua prognosi finale è stata superiore ai 40 giorni - e ha riportato lesioni permanenti. Il suo aggressore, pur praticando da tempo pugilato ha agito in spregio a qualunque regola e insegnamento sportivo, colpendo l’altro giovane alle spalle durante la concitazione. L’aggressione, infatti, era stata il culmine di una lite provocata da due minorenni che facevano parte del gruppo di M.M., composto da almeno quindici persone. «I due hanno avvicinato la vittima e un suo amico che erano tranquillamente seduti in piazza assieme ad altre tre persone - spiega Francesco Giustolisi, a capo della quinta sezione della mobile milanese - Con la scusa di una sigaretta hanno iniziato a provocare e appena c’è stata una reazione hanno chiamato i rinforzi con un fischio».
«INDIFFERENZA»
L’episodio è stato catalogato tra quelli delle baby gang ma, come chiarisce Giustolisi, «l’azione del branco non presuppone necessariamente una conoscenza profonda tra tutti i componenti e infatti alcuni ragazzi avevano un rapporto molto superficiale dovuto al solo fatto di ritrovarsi nelle stesse zone». Gli investigatori hanno ricostruito i minuti prima e dopo l’aggressione, avvenuta alle 3,20, attraverso le telecamere della zona, riuscendo a isolare il momento in cui il diciannovenne colpisce alle spalle il ragazzo per poi allontanarsi velocemente assieme a quattro compagni. In uno dei video che li ha ripresi mentre scappano si vede il «pugile» toccarsi le nocche della mano come se fossero doloranti. Nel provvedimento il gip sottolinea la gravità dell’azione del singolo e anche degli altri indagati in concorso, concentrandosi sulla generale indifferenza e definendo l’aggressione «il momento di massimo divertimento della loro serata». Le indagini proseguono per accertare se il gruppo abbia partecipato ad altri episodi violenti in zona.