Disabile annega in piscina durante un corso di nuoto a Milano: era affidato al Comune

Martedì 7 Gennaio 2020
Disabile annega in piscina durante un corso di nuoto a Milano: era affidato al Comune

Era il suo appuntamento fisso del martedì. Dalle 14.30 alle 15.30, assieme a un'altra decina di ospiti della comunità per disabili, frequentava un corso di nuoto nella piscina comunale di Milano, in via Lamennais, nel quartiere di Quarto Cagnino.

La lezione era a metà quando il 32enne Davide Duma, orfano e affidato a un amministratore di sostegno del Comune, si è allontanato dal gruppo finendo in un punto dove l'acqua era più profonda. Sono bastati pochi secondi, ha iniziato a bere ed è sparito sott'acqua. 

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Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, un'istruttrice della comunità è intervenuta praticamente subito ma Duma aveva già i polmoni pieni e quando è stato portato all'asciutto era in arresto cardiaco. I paramedici sono riusciti a rianimarlo sul posto anche grazie all'uso di un defibrillatore, ma al suo arrivo all'ospedale San Carlo le condizioni erano disperate. Attorno alle 17.30 è stato dichiarata la morte. Il pm di turno Antonia Pavan ha disposto l'autopsia e una serie di accertamenti per ricostruire la dinamica, al momento il fascicolo sulla sua scrivania ipotizza il reato di omicidio colposo a carico di ignoti. Uno dei punti da chiarire riguarda l'opportunità di affidare a un solo istruttore un corso con 10 persone affette da disabilità motoria e psichica.

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Dal Comune fanno sapere che durante la lezione la piscina è chiusa al pubblico, che al gruppo sono riservate due corsie e che il personale impiegato è «qualificato e certificato dalla Federazione Italiana Nuoto». Non sono dipendenti comunali ma direttamente della comunità «Le chiavi di casa» di Muggiano, una onlus che dal 2005 si occupa di persone con disabilità di vario tipo con cui realizza «progetti di vita indipendente».

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Sul sito l'attività è spiegata così: «Ci prendiamo cura delle persone e delle loro disabilità. Supportiamo le famiglie che vogliono avviare percorsi personalizzati per il futuro dei propri figli. Costruiamo insieme azioni che garantiscano ad ogni persona di sviluppare la massima autonomia possibile in base alle proprie capacità. Tuteliamo l'identità di ogni individuo e tutti i nostri progetti si fondano non sull'assistenza ma sulla continua ricerca dell'eccellenza». Una vita indipendente era anche il sogno di Duma, che dopo aver perso entrambi i genitori aveva solo una zia.

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Ultimo aggiornamento: 20:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA