Il paziente italiano colpito dalla variante Omicron «non ha avuto contatti con altre persone, né in ambito lavorativo né in ambito extra-lavorativo, sul territorio lombardo», si apprende da fonti interne all'assessorato al Welfare di Regione Lombardia.
Da quanto ricostruito, il paziente è arrivato in aereo a Milano nella serata del 15 novembre e, con macchina noleggiata dall'azienda, con la quale ha raggiunto un hotel, presso il quale ha cenato da solo, in una sala dove era presente solo un'altra persona, ma accomodata nel lato opposto e non ha avuto contatti con il personale dell'Hotel. Il giorno successivo, alle ore 8.00, sempre in auto, ha raggiunto un ospedale per effettuare il tampone richiesto dalla propria azienda, dovendo ripartire per il Mozambico la sera stessa del 16.
Dopo il tampone si è recato in auto presso un'altra struttura ospedaliera per sottoporsi agli esami periodici previsti per i dipendenti Eni, indossando sempre i dispositivi di protezione personale e un'altra struttura ospedaliera per ulteriori visite, al termine delle quali ha ripreso l'auto per raggiungere l'aeroporto di Fiumicino da cui sarebbe dovuto partire per il Mozambico. Durante il viaggio per Roma ha ricevuto la chiamata dal medico competente, che lo ha informato della positività, motivo per cui ha deciso di tornare a Caserta dalla famiglia.