L'EMERGENZA

Migranti, l'Ue apre: pronti ad aiutare l'Italia. Piantedosi: «Accoglienza ma basta ingressi illegali»

Mercoledì 16 Novembre 2022

Piantedosi chiede svolta sui migranti. Arriva documento Ue - La giornata

Ci sono «sfide epocali che non possono essere affrontate dai singoli Stati». È quindi arrivato il tempo che l'Unione europea «sviluppi una grande politica per le migrazioni», perché finora l'Italia è stata penalizzata, con il Canale di Sicilia che è «la principale rotta degli ingressi illegali» nel Continente. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi nella sua informativa alle Camere rivendica la strategia del Governo, «ispirata a umanità e fermezza», ribadisce che le navi ong costituiscono un «fattore d'attrazione» dei flussi, ma raffredda la temperatura dello scontro con la Francia, dopo il caso Ocean Viking, che ha creato attriti «assolutamente non voluti dall'Esecutivo».

Una linea dialogante che è stata poi esplicitata da Giorgia Meloni: «In questa materia è molto meglio collaborare che stare a discutere», ha detto da Bali a margine dei lavori del G20.

E da Bruxelles arrivano aperture dopo il grande gelo dei giorni scorsi. «Siamo pronti a dare sostegno e ad aiutare in questa situazione», ha assicurato la commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson. E la presidenza di turno Ue (Repubblica Ceca) intende procedere sul dossier consultando i singoli Paesi e sulla base di un documento di lavoro che la Commissione dovrebbe mettere sul tavolo. Mentre la premier francese, Elisabeth Borne, riconosce che le navi ong «fanno un lavoro importante ma una cooperazione più fluida e trasparente con i poteri pubblici è indispensabile». «Non abbiamo nessuna intenzione di venir meno ai doveri di accoglienza e solidarietà, ma in Italia - rimarca il ministro dell'Interno - non si entra illegalmente e la selezione di ingresso non la fanno i trafficanti di esseri umani». Piantedosi rileva come il sistema di accoglienza - 104mila ospiti - sia messo sotto pressione dagli sbarchi, cresciuti del 64% rispetto al 2021 (93mila arrivi) ed i prefetti segnalano difficoltà a reperire ulteriori posti. Inoltre, la maggior parte dei migranti «è spinta da motivazioni di carattere economico e, quindi, non ha titolo a rimanere sul territorio nazionale», dal momento che nel 57% dei casi l'esame della domanda di asilo si è concluso con un diniego. Quanto alle navi ong, l'ex prefetto invoca un «maggior coinvolgimento dello Stato di bandiera dell'imbarcazione: non può essere un soggetto privato a scegliere il Paese dove sbarcare i migranti».

Una frecciata il ministro la riserva anche agli «Stati che esortano l'Italia ad accollarsi gli oneri dell'accoglienza, ma sono tra i fautori più intransigenti, in sede europea, del contrasto ai movimenti secondari e tra i principali oppositori al mutamento del regime di asilo di Dublino». Più in generale, serve «una nuova politica europea», visto che il meccanismo volontario di solidarietà per i ricollocamenti ha dato risultati «del tutto insoddisfacenti». Di questo il ministro parlerà già nelle prossime ore nella riunione G7 di Wiesbaden con il commissario Johansson e con gli altri colleghi. Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, è per calmare le acque. «Abbiamo posto - spiega - un problema generale. Non è un problema che l'Italia ha con la Francia, noi poniamo un problema politico, di legalità. Non si può prescindere da una solidarietà europea». E «mi sembra che questo grido partito dai Paesi frontalieri del sud cominci ad essere accolto, c'è disponibilità».

Del tema si è parlato alla riunione dei Rappresentanti dei 27, nell'ambito del quale è stata riconosciuta - come chiede Roma - la peculiarità dei salvataggi in mare pur a fronte della pressione che si sta registrando sulla rotta balcanica. Nessuna decisione, invece, riguardo la convocazione di un Consiglio ministeriale straordinario. E mentre si portano avanti trattative con Bruxelles e gli altri Paesi coinvolti, il Governo pensa a nuovi provvedimenti in materia di migranti, come promesso dalla premier Meloni. Piantedosi rileva tuttavia che «le norme le scrive il Parlamento», sembrando così chiudere la strada all'ipotesi di un decreto legge, dopo le polemiche seguite a quello contro i rave. Si agirà però sul decreto flussi, che riserva quote d'ingresso ad una serie di Paesi, rivedendo i meccanismi previsti in modo da premiare gli Stati che garantiscano «concretamente la loro collaborazione nella prevenzione delle partenze e soprattutto nell'attuazione dei rimpatri». Saranno inoltre rafforzati i corridoi umanitari per i vulnerabili. Tra Camera e Senato pieno sostegno della maggioranza all'informativa del ministro, critiche dall'opposizione. «Deve decidere se agisce come capo gabinetto di Salvini o come ministro della Repubblica che fa politica e la fa per la nazione», attacca Piantedosi il leader di Azione, Carlo Calenda.

Johansson: Ue pronta ad aiutare l'Italia

Sugli arrivi sui migranti in Italia «siamo pronti a dare sostegno e ad aiutare in questa situazione. E avrò anche l'opportunità di incontrare il nuovo ministro italiano domani in Germania e questa è forse una cosa di cui discuterò». Lo ha detto la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, incontrando la stampa dopo la riunione del Collegio dei commissari. Domani in Germania il ministro Matteo Piantedosi è atteso alla riunione del G7 dell'Interno.

Le Monde: Macron sulla difensiva

«Immigrazione: Macron sulla difensiva»: questo il titolo di un lungo articolo che il quotidiano francese Le Monde consacra oggi alla situazione del presidente francese dopo il caso Ocean Viking che ha suscitato durissime reazioni nella politica francese, oltre che lo scontro con Roma. «Messo sotto pressione della destra e dall'estrema destra, l'esecutivo tenta di non incarnare una linea troppo 'accogliente'», scrive il giornale parigino, dopo che i 234 naufraghi dell'Ocean Viking si sono visti aprire il porto di Tolone tra veleni e polemiche a ripetizione. Citato da Le Monde, l'ex ministro dell'Interno e sindaco di Lione, Gérard Collomb, promotore di una linea intransigente dinanzi ai migranti, avverte: «Se ne accogliamo uno, poi che facciamo, non ne accogliamo altri? È una situazione insostenibile. Macron vuole fare una cosa e poi un'altra (...) Se non ci sarà una linea ferma, ora, Marine Le Pen vincerà la prossima volta!»

Don Mattia Ferrari: "Basta con le accuse alle ong"

«L'accusa rivolta alle ong di collaborare con i trafficanti, che non è mai stata dimostrata, è gravemente diffamatoria ed è oltremodo offensiva per noi che paghiamo nella nostra carne le conseguenze degli attacchi che la mafia libica ci rivolge proprio per il nostro lavoro», ha spiegato su Avvenire il cappellano di Mediterranea Saving Humans, don Mattia Ferrari, che ha raccontato di come sia «ricominciata la propaganda mediatica martellante che cerca di inculcare nella gente l'idea che le organizzazioni di soccorso che operano in mare collaborerebbero con i trafficanti di esseri umani, cioè con la mafia libica». Ferrari ha, quindi, chiesto «che si ponga fine a questa propaganda diffamatoria e offensiva», sottolineando che «è stato dimostrato che eliminare le organizzazioni di soccorso in mare e sostenere i respingimenti favorisce proprio la mafia libica, offrendole in pasto i nostri fratelli e sorelle migranti».

Meloni da Bali: "Migranti? Collaborare è meglio che discutere"

«Abbiamo avuto l'occasione di fare due chiacchiere anche con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in materia di immigrazione. Quello che è accaduto nei giorni discorsi dimostra ancora una volta come le soluzioni fin qui individuate non siano probabilmente le migliori e non siano sufficienti. Quindi abbiamo ragionato di come organizzare delle riunioni in cui si possa mettere le varie soluzioni sul tavolo per cercare di collaborare su una materia su cui è molto meglio collaborare piuttosto che stare a discutere». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, incontrando la stampa a Bali, al termine del G20.

Nicita (Pd) a Piantedosi: "Per risolvere il problema dei migranti non servono i concetti di nemico e di invasione"

«Costruire campagne elettorali sulla natura di nemico del migrante e sul concetto di invasione è elemento caratterizzante di questa maggioranza». Lo ha detto Antonio Nicita del Pd parlando in Aula al Senato nell'ambito del dibattito dopo l'informativa del ministro Piantedosi. «Mi dispiace - ha osservato rivolgendosi al ministro - che abbia citato due volte la parola dignità sorvolando su Catania e Tolone. Io sono stato a Catania. Si è trattato di un evento fatto di persone, di parole, di sguardi che nulla ha a che fare con la dignità. Abbiamo introdotto un principio di selettività nella fragilità, che oltre ad essere incostituzionale introduce altra vulnerabilità indotta. Ci chiedevano perche? Dove nasce questa discriminazione?'. Nasce con il carico residuale, nasce per fare una spettacolarizzazione mediatica».

«È chiaro - ha osservato in un altro passaggio - che serve una cooperazione europea ma finché si insiste a inseguire i sovranisti della solitudine nazionale non si troverà solidarietà, serve un'altra idea di Europa».

«Noi - ha sottolineato - saremo sempre dalla stessa parte e se cercate la criminalizzazione di chi salva vite noi non ci saremo, saremo sempre su quelle navi e non perché siamo buonisti ma perché vogliamo salvare noi stessi e la nostra Europa e se l'umanità avremo smesso di guardarla, allora avremo perso anche noi stessi».

Landini: "Non servono scontri se vogliamo fare cambiare politica all'Europa"

«Se si vuole giustamente porre questo tema a tutte l'Europa, io credo che dobbiamo farlo partendo da un elemento che ci dà forza, ovvero soccorrere le persone che stanno per morire in mare. Poi facciamo tutta la discussione per fare in modo che questo sia un tema giustamente tutta l'Europa e non l'Italia. Altri atteggiamenti e altre logiche non le condividiamo perché sono sbagliate sul piano umano e politico. Se vuoi far cambiare le politiche all'Europa hai bisogno di alleanze e non sconti che non servono a nulla se non per mettere qualche bandiera politica nel nostro Paese». Lo sottolinea il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il ministro Raffaele Fitto sul Pnrr.

Tajani: "L'Europa comincia ad ascoltare l'Italia"

Sui migranti «abbiamo posto un problema generale. Non è un problema che l'Italia ha con la Francia, noi poniamo un problema politico, di legalità». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa col ministro degli Esteri greco Nikos Dendias. Il regolamento di Dublino «sembra affaticato» e adesso rischia di essere superato, ma non si può prescindere da una solidarietà europea. E mi sembra che questo grido partito dai paesi frontalieri del sud cominci ad essere accolto, c'è disponibilità. I problemi non si risolvono in una riunione, ma ho trovato, a partire da Grecia, Malta e Slovenia, solidarietà».

Piantedosi: ambasciata Norvegia ha negato responsabilità per Ocean Viking

«Il 3 novembre l'ambasciata del Regno di Norvegia ha negato qualunque responsabilità in ordine alle attività di search and rescue effettuate al di fuori della propria area Sar» in relazione alla nave Ocean Viking. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nell'informativa al Senato sulla gestione dei flussi migratori e sui recenti interventi delle navi di ong nel Mediterraneo centrale.

«A partire dal 22 ottobre, la Ocean Viking ha inviato richieste di place of safety alle autorità italiane, maltesi, libiche, francesi, greche e spagnole e per conoscenza alla Norvegia, Stato di bandiera», ha spiegato Piantedosi sottolineando che quindi si «è sollecitata la Norvegia, in quanto Stato di bandiera anche in questo caso, a compiere ogni azione necessaria per l'individuazione di un place of safety per i migranti nell'esercizio dei propri poteri sulle navi».

Piantedosi: navi Ong sono fattori di attrazione migranti

«La presenza di navi ong continua a rappresentare un fattore di attrazione, un 'pull factor'» per i flussi di migranti e sono importanti anche per «le organizzazioni criminali che basano il loro modus operandi sulla presenza di assetti ong nell'area». Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa al Senato.

Piantedosi: +56% richieste asilo, maggior parte negate

Nel 2022 si registrano 69mila richieste di asilo, il 56% in più rispetto allo scorso anno. Ed il 57% di quelle esaminate si sono concluse con i diniego; significa che la maggioranza dei migranti che arrivano in Italia è spinta da motivazioni economiche e non ha titolo di restare qui. Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa al Senato.

Piantedosi: 100mila migranti in accoglienza, posti saturi

Ci sono 100mila migranti nel sistema di accoglienza e le prefetture segnalano una saturazione dei posti disponibilità e criticità. Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa al Senato.

Piantedosi: in Italia non si entra illegalmente

Sull'immigrazione «agiamo con umanità e fermezza: non abbiamo nessuna intenzione di venire meno ai doveri dell'accoglienza, ma in Italia non si entra illegalmente, la selezione non la fanno i trafficanti di esseri umani. Vogliamo governare i flussi anzichè subirli». Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa al Senato.

«La priorità assoluta è la tutela della dignità delle persone. Questa è la lente attraverso cui mettere a fuoco le decisioni dell'Esecutivo a cui spetta il compito di governare i flussi migratori». Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa al Senato.

Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 00:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA