SENIGALLIA - Undici dei 39 minori stranieri non accompagnati arrivati ad Ancona con le navi delle Ong (di nazionalità eritrea e sudanese) si sono allontanati volontariamente dal centro temporaneo di accoglienza di Senigallia. I minori erano arrivati all'ex hotel Massi, struttura gestita dalla Caritas, nella giornata di ieri e di martedì sbarcati dalle navi Ocean Viking e Geo Barents, dopo essere stati salvati al largo della costa libica in acque internazionali.
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Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha comunicato di essere stato informato dell'allontanamento dei minori migranti da Senigallia: «Speriamo solo in via provvisoria», ha sottolineato.
Stupito il sindaco per non essere stato informato dell’allontanamento dei giovani migranti.
SCOPERTA ALL'ORA DI PRANZO - Il primo cittadino, come molti, crede che possano aver preso il treno che si trovava vicino alla struttura allestita per la loro accoglienza. Nonostante siano tutti minorenni gli accessi del centro non sono presidiati e nemmeno è stato imposto loro, appena arrivati, di restare dentro. Arrivano da contesti difficili e l’ultima cosa che voleva Caritas era farli sentire in “prigione”.
Durante il giorno sono liberi di muoversi dentro e nel giardino, da cui è anche facile uscire. Ieri mattina si sono allontanati in 13. In un primo momento sembrava fosse sparito anche un quattordicesimo, poi rintracciato all’interno dell’ex albergo di piazzale Morandi, ora di proprietà della Fondazione Mirco Giacomelli che l’ha messo a disposizione di Caritas. Prima per gli ucraini, quando è stato ribattezzato hotel Futuro, adesso per i migranti. Si sono accorti che diversi non c’erano quando, al momento di mettersi a tavola, c’erano diverse sedie ancora vuote. Andando a chiamarli in camera o in giro per l’edificio non sono stati trovati. Due poi, a distanza di ore, sono rientrati. Difficile capire perché si siano allontanati. Parlano tutti arabo, solo pochi anche inglese. Due mediatori hanno parlato con loro in questi giorni. Un desiderio di molti è quello di raggiungere i familiari in altre città o Paesi, dove potrebbero essersi diretti, ma in loro potrebbe esserci anche il desiderio di girare e scoprire la città, senza restare chiusi nel centro. Per questo motivo Caritas ha intenzione di organizzare per i prossimi giorni delle passeggiate in città per non farli annoiare troppo.
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