Migranti e Covid, duello Viminale-Musumeci: «Non può chiudere i centri», «Ne ho diritto, vado avanti»

Lunedì 24 Agosto 2020 di Alberto Gentili
Duello Viminale-Musumeci: «Non può chiudere i centri», «Ne ho diritto, vado avanti»

Dopo il governatore campano Vincenzo De Luca che vuole chiudere i confini regionali, un altro presidente di Regione va allo scontro con il governo. Il siciliano Nello Musumeci nella notte di sabato ha firmato un'ordinanza per espellere tutti i migranti presenti negli hot-spot dell'Isola. A stretto giro, la ministra degli Interni, Luciana Lamorgese fa però sapere che l'atto dell'esponente di centrodestra non ha valore: la competenza su questa materia è dello Stato, perciò l'ordinanza verrà disattesa e impugnata dal governo. La controreplica di Musumeci: «Io vado avanti».

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Tutto comincia di buon mattino, quando il governatore siciliano fa sapere che in forza della sua ordinanza entro la mezzanotte oggi tutti i migranti presenti negli hot-spot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall'Isola.
 



E spiega: «Oggi l'ordinanza verrà notificata a tutte le prefetture siciliane e al governo nazionale. La Sicilia non può essere invasa, mentre l'Europa si gira dall'altro lato e il governo non attiva alcun respingimento». L'ordinanza ha validità fino al 10 settembre e impone il «divieto di ingresso, transito e sosta» nella Regione per «ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle Ong». Recita ancora l'ordinanza: «La Regione mette a disposizione delle autorità nazionali il personale necessario ai controlli sanitari per consentire il trasferimento dei migranti in sicurezza».

TIFOSERIE
Le tifoserie non tardano a scendere in campo. Matteo Salvini, Giorgia Meloni e i forzisti Anna Maria Bernini, Maria Stella Germini e Maurizio Gasparri si schierano con il governatore. Lo bocciano invece Claudio Fava, i dem Carmelo Miceli e Stefano Ceccanti, la grillina Paola Taverna, Nicola Fratoianni di Sinistra italiana e padre Alex Zanotelli.

Lo scrosciare di applausi e le bordate dei fischi vengono interrotti dopo poco l'ora di pranzo dal Viminale. Il ministero dell'Interno stronca la mossa di Musumeci, facendo sapere che la competenza sui migranti è statale. Un'ordinanza regionale dunque non può incidervi e verrà disattesa e impugnata da Palazzo Chigi e dunque resterà senza validità. Ciò detto, per non esacerbare lo scontro, la ministra Lamorgese fa filtrare: non si vuole polemizzare con Musumeci, sapiamo che la Sicilia è sottoposta ad una pressione migratoria eccezionale e si sta facendo il possibile per alleggerire la situazione.

LA REPLICA SICILIANA
La teoria sulla nullità dell'ordinanza viene però subito respinta in ambienti di Palazzo D'Orleans, la sede della Regione siciliana, che precisano: «L'atto è adottato dal presidente Musumeci sotto il profilo sanitario e quale soggetto attuatore dell'emergenza Covid-19. Quindi non incide sulla materia migranti, ma sulla idoneità delle strutture sotto il profilo sanitario a rispettare le misure e linee guida scientifiche sulla pandemia».

Così, a metà pomeriggio, il governatore sale sulle barricate. «Io vado avanti. Rispetto le istituzioni, ma da Roma non abbiamo avuto altro che silenzi: sullo stato di emergenza richiesto per Lampedusa due mesi fa, sui protocolli sanitari da applicare, sulle tendopoli da scongiurare, sui rimpatri che dovevano iniziare il 10 agosto e di cui non si parla più, sul ponte aereo per i negativi», tuona Musumeci, «il governo centrale è arrivato impreparato e non si è posto alcun problema sulla gestione di un numero enorme di sbarchi durante la pandemia». Infine scatta la sfida al Viminale: «Il ministero dell'Interno avrà tempo e modo per far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune. È chiaro che lo stesso faremo noi: la competenza sanitaria in tempo di epidemia è del presidente della Regione. Vedremo cosa deciderà la magistratura qualora la mia ordinanza dovesse essere impugnata».
 

Ultimo aggiornamento: 12:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA