Quel 22 novembre del 2018 Michele Bravi non lo dimenticherà mai.
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«Michele Bravi sta vivendo male questa vicenda, lasciatemi dire che anche lui purtroppo è una vittima, a chiunque può capitare questo reato e chiunque può comprendere il suo stato d'animo. Lui è distrutto», ha sempre sostenuto il suo legale, Manuel Gabrielli, riferendo che i famigliari della vittima «non hanno alcuna remora nei confronti del cantante che si è sempre comportato in modo corretto». L'ex vincitore di XFactor, dopo l'incidente, aveva annullato tutti i suoi impegni professionali fino a poco tempo fa. Sui social non manca la solidarietà al giovane cantante. «Non sei tipo da lasciarsi cose alle spalle tu. So che tutto questo te lo porterai addosso per la vita. Ma da oggi riparti», scrive una persona su Twitter. «Da oggi prendi quel che è successo e usalo per dar ancor più valore a ogni tuo gesto, ogni sorriso.
Michele Bravi patteggia 18 mesi per l'incidente mortale https://t.co/1IBIVSYTnp
— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) July 9, 2020
Michele Bravi dopo l'incidente mortale chiede di patteggiare un anno e mezzo: «Sono distrutto»
A poco a poco ritroverai il sorriso», gli fa eco un altro. Secondo l'accusa quella di Bravi era stata una manovra azzardata e irregolare e, nel corso delle indagini, il pm Cerreti aveva affidato a un esperto una consulenza cinematica per ricostruire l'accaduto e dalla relazione erà emerso che il cantante avrebbe effettuato quella manovra senza sincerarsi se stesse arrivando qualcuno, mentre avrebbe dovuto guardare in quella direzione prima di girare. Il suo legale in passato aveva spiegato che sull'ammontare del risarcimento alla famiglia (che non si è costituita parte civile) «che sono dati riservati che nemmeno io conosco. La somma è stata pagata dalla compagnia di assicurazione».
A gennaio in udienza si era presentata l'associazione familiari e vittime della strada per chiedere di costituirsi parte civile come forma di protesta contro una «proposta irrisoria che svilisce la legge sull'omicidio stradale». E ancora: «Il pm si è opposto alla nostra costituzione, dicendo che questo non è un caso di omicidio stradale aggravato e che un caso come questo poteva capitare a chiunque». Ma il comportamento dell'artista evidentemente ha convinto i magistrati.