Mattia Lucarelli, il calciatore arrestato per stupro di gruppo. I video sul cellulare: «Se questa chiama la polizia è la fine»

Più volte la giovane avrebbe espresso dissenso e tentato di andarsene: per impedirglielo, il 22enne ha suggerito agli amici di togliere le chiavi dalla serratura.

Sabato 21 Gennaio 2023 di Federica Zaniboni
Mattia Lucarelli, il calciatore arrestato per stupro di gruppo. I video sul cellulare: «Se questa chiama la polizia è la fine»

L'accusa è terribile e, purtroppo, sempre più comune tra i giovani calciatori. Mattia Lucarelli, 23enne in forza al Livorno (serie D) e figlio dell'ex attaccante Cristiano Lucarelli che proprio del Livorno fu bandiera, è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale di gruppo. Oltre a lui, finisce ai domiciliari anche il compagno di squadra Federico Apolloni, 22 anni. In gruppo con altri tre amici, lo scorso marzo i due avrebbero abusato di una studentessa americana a Milano, dopo una serata in discoteca.

Secondo il giudice per le indagini preliminari, Lucarelli e Apolloni avrebbero approfittato dello stato di alterazione della vittima, portandola in un appartamento del centro con la scusa di offrirle un passaggio in macchina. Una volta lì, l'avrebbero anche filmata con i cellulari a sua insaputa. «Se questa chiama la polizia ci inc... tutti», avrebbe detto Apolloni in uno dei video di quella notte. Più volte la giovane avrebbe espresso dissenso e tentato di andarsene: per impedirglielo, il 22enne ha suggerito agli amici di togliere le chiavi dalla serratura.

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LA VERITÀ SUI TELEFONINI
Gran parte della serata è stata ricostruita dagli inquirenti proprio grazie ai filmati trovati sui cellulari degli indagati, sequestrati già la scorsa estate. All'esterno del locale, in auto e nell'appartamento: i ragazzi hanno ripreso quasi tutto. In molte scene la studentessa è visibilmente sotto l'effetto dell'alcol, fa fatica a salire le scale e appare in stato confusionale. Nonostante i ricordi annebbiati, però, pochi giorni dopo ha deciso di presentare denuncia. «Quando ho compreso quello che stava accadendo, sono rimasta congelata», ha raccontato davanti al gip di Milano Sara Cipolla, ripercorrendo quella nottata agghiacciante nel corso di un incidente probatorio. «Ho detto di no, continuavo a dire di no». In più occasioni la studentessa ha cercato di rimettersi gli stivali per andarsene, tenendo in mano le chiavi di casa e spiegando ai presunti aggressori che voleva andare via. Nei terribili momenti della violenza, «mi sono sentita sporca, ho sentito il mio corpo come se non fosse il mio», ha raccontato.
Secondo il gip «le modalità e le circostanze dei fatti denotano una spiccata pericolosità sociale, certamente tale da rendere assai probabile la reiterazione di analoghi comportamenti», la durissima accusa.
Stando a quanto ricostruito dalla Squadra Mobile milanese, coordinata dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, gli abusi sarebbero stati commessi nell'appartamento di un'amica di Mattia che lo aveva lasciato in uso al gruppo di amici.
Il legale Leonardo Cammarata, difensore di Lucarelli, ha annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca della misura cautelare, facendo sapere inoltre che il suo assistito «è devastato e incredulo e dice che non c'è stata alcuna violenza». Al telefono con il padre («Bisogna stare calmi non è una sentenza. E sono convinto che mio figlio sia innocente», ha detto sui social), Mattia avrebbe parlato di un video andato perduto, che conterrebbe la prova della sua innocenza: «No guarda te lo giuro diceva lo scorso settembre intercettato -, scagiona. Ti pareva che se c'era una cosa che ci scagionava era facile reperirla?». Un filmato, questo, che a detta del 23enne sarebbe stato cancellato dall'amico Apolloni, ma del quale gli inquirenti non avrebbero trovato alcuna traccia.

 


PROVE OPPOSTE
Nei video e nelle intercettazioni ambientali acquisite durante le indagini «emerge invero nitidamente l'incapacità degli indagati di comprendere appieno il disvalore delle proprie condotte - scrive il gip nell'ordinanza di custodia cautelare e la conseguente possibilità che gli stessi reiterino nei propri comportamenti delittuosi, convinti della propria innocenza». L'Unione Sportiva Livorno 1915 «prende atto» del provvedimento «nei confronti dei tesserati Federico Apolloni e Mattia Lucarelli e, nel rispetto del lavoro degli organi inquirenti, resta in attesa che venga fatta chiarezza sull'episodio auspicando l'estraneità di Federico e Mattia rispetto agli addebiti contestati».

Ultimo aggiornamento: 14:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA