Cagnoni uccise la moglie a bastonate, la Cassazione conferma l'ergastolo: «Voleva cancellarla piuttosto che lasciarla andare»

Mercoledì 27 Gennaio 2021
Cagnoni uccise la moglie a bastonate, la Cassazione conferma l'ergastolo: «Voleva cancellarla piuttosto che lasciarla andare»

Confermato l'ergastolo per Matteo Cagnoni: uccise la moglie 39enne Giulia Ballestri a bastonate il 16 settembre 2016. La Corte di Cassazione, infatti, ha confermato oggi l'ergastolo per il dermatologo 55enne di Ravenna. È stato dunque respinto il ricorso presentato dall'avvocato bolognese Gabriele Bordoni che chiedeva l'annullamento della sentenza di condanna sostenendo, in base a una perizia psichiatrica, la semi infermità mentale di Cagnoni

Giulia Ballestri fu attirata da Cagnoni in una villetta di famiglia: per i giudici, l'uomo la uccise perché voleva separarsi da lui.

La vittima - madre dei tre figli minorenni della coppia - fu inoltre lasciata agonizzante nel buio, dopo essere stata colpita ripetutamente. È stato uno degli aspetti che ha convinto i giudici ad attribuire le aggravanti di premeditazione e crudeltà. Matteo Cagnoni era stato già condannato all'ergastolo, in primo grado, nel giugno del 2018 dalla Corte d'Assise di Ravenna. Una sentenza poi confermata nel settembre del 2019 dalla Corte d'Assise di Appello di Bologna.

Uccise la moglie incinta a bastonate, condannato all'ergastolo

 

La sentenza

Secondo i giudici Matteo Cagnoni ha una «personalità fortemente narcisistica, molto legato al suo apparire perfetto nella società altolocata» di Ravenna, città di origine della sua famiglia, anche se lui era fiorentino. Nel momento in cui la moglie «manifesta l'intenzione di separarsi» - scrivono i magistrati della Corte di Assise di Appello di Bologna - lui sceglie di «cancellarla dalla faccia della terra piuttosto che lasciarla andare».

Di recente, tramite la mediazione del 90enne Mario Cagnoni, padre dell'imputato, le parti civili hanno ricevuto un risarcimento di 4 milioni di euro, dopo che la magistratura aveva sequestrato le quote immobiliari dei beni di Matteo Cagnoni. Così i familiari di Giulia Ballestri, i genitori, il fratello e i tre figli minori, hanno revocato la costituzione di parte civile insieme al Comune di Ravenna e a tre associazioni che si battono contro la violenza di genere.

Ultimo aggiornamento: 20:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA