Massimo Riella è evaso lo scorso 12 marzo, quando gli agenti della polizia penitenziaria lo avevano accompagnato a pregare sulla tomba della madre a Brenzio, in provincia di Como.
Evade dal carcere di Vercelli come in un film, arrestato dopo due mesi di fuga per un Green pass
Tuttavia secondo Domenico Riella, padre dell'evaso, il 47enne sarebbe nascosto dagli abitanti del posto: «La gente se lo passa di casa in casa, il mio Massimo non vaga nei boschi cacciando a mani nude… Lo tengono una notte a testa, quindi riparte. Semplice». Al Correre della Sera l'uomo inoltre ha spiegato: «Siamo già d'accordo che ce lo porto io, ai carabinieri. Prima però bisogna arrestare il vero colpevole. Il mio Massimo è mezzo matto, m'ha fatto disperare... Però non è tipo da picchiare gli anziani. Lui è fuggito per dimostrare la propria innocenza. Anche se ho il terrore che voglia farsi giustizia da solo. Casomai l’accoppa... Non ricordo il nome. Un amico di Massimo. Traffica con la droga».