Moglie e marito uccisi dallo stesso male. L'ultima lettera di Aldo: «Sto morendo ma sono felice come non mai»

Domenica 5 Luglio 2020 di Elisa Giraud
Aldo Aceto con la moglie Nilu, sono morti a tre anni di distanza lasciando orfano il figlio di 10 anni

«Aldo era una persona tagliata a fette grosse, ma dal cuore grande». È Riccardo Riccio Piccoli, già presidente del Rugby Conegliano, a ricordare l'amico Aldo Aceto, 55 anni, vinto da un male che lo attanagliava da sette anni. Lo ricorda anche con le parole di Aurelio, fratello di Aldo, che gli ha dedicato una poesia. Ne hanno fatta di strada insieme Aldo e Riccio, da quando trent'anni fa si sono conosciuti all'Isef di Padova. A unirli, la passione per il rugby. 

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IL RICORDO
«Aldo era una persona genuina, sintetica, diretta - racconta Piccoli - Un combattente che nonostante le difficoltà e la tragedia della vita (aveva perso la moglie Nilu tre anni fa, anche lei per un tumore, ndr) non si è mai pianto addosso e non ha fatto pesare agli altri la sua sofferenza». Da due anni le metastasi lo stavano divorando, ma nonostante questo andava in bicicletta e giocava a tennis. «È andato in bici fino a venti giorni fa - prosegue Riccio - Qualunque cosa facesse, non mollava mai. Qualche anno fa mi ha trascinato all'Eroica cycling, una corsa di 28 chilometri con le bici d'epoca. A cinque chilometri dal traguardo, io piangevo, lui era con il sorriso».
Aldo e Riccardo hanno giocato insieme nel Cus Padova e poi quando il primo si è trasferito a Conegliano, per seguire la moglie Nilu, medico nefrologo all'ospedale cittadino, Riccio era presidente della società Rugby Conegliano e gli ha chiesto di allenare. Anche Piccoli conosce il dolore della perdita: undici anni fa è morto suo figlio Angelo, stroncato in pochi mesi da una miocardite. Nonostante tutto, Aldo spronava sempre gli altri, era una persona solare e generosa.

LA LETTERA
Qualche tempo fa ha scritto una lettera ai suoi amici della Happy Family, Alberta e Sebastian Bellet, nella quale traspare tutta la sua luminosità d'animo. «Io vivo una situazione apparentemente difficile, ma sono molto felice per alcune scelte - ha scritto - Purtroppo, due anni fa è mancata la mia bellissima moglie, per un tumore, ed io attualmente ho tante metastasi ossee. Insomma credo che mi rimanga poco ancora. Me lo dicevano anche l'anno scorso, e per questo motivo ho lasciato il lavoro (alla Bayer dove si occupava di grandi contratti con le Asl, ndr), sto con mio figlio e cerco di andare in bici finché riesco. Lo so che sembro uno che vuole strapparti un po' di compassione, ma la realtà è tutt'altro. Sono felice come non lo sono mai stato, faccio veramente ciò che desidero, vedo gli amici che voglio e non ho più intenzione di perdere tempo inutilmente. Come se mi si fosse spalancata la verità Non pensare che io sia sfortunato, la malattia mi ha anche aperto gli occhi. Sto vivendo in modo meraviglioso, assieme al mio piccolo Daniele. La malattia mi ha reso un uomo migliore, credo, almeno io mi sento così. Non ho più voglia di perdere tempo, e lo occupo solo in cose che mi piacciono». «Speriamo di riuscire a portare il suo messaggio - dice Riccardo Oggi piangiamo, ma per la felicità che ci ha trasmesso. Lui vorrebbe così». L'ultimo saluto ad Aldo sarà domani alle 18, negli impianti sportivi del CUS Padova.
 

Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 21:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA